Il territorio della Strada del Vino della Teverina è piuttosto circoscritto, ma caratterizzato da aziende medio piccole e da laboratori di crescente qualità, dove ha influito in un recentissimo passato un modello mezzadrile di gestione del territorio, che ha comportato come risultato il fatto che ogni nucleo agrario si sia configurato come una realtà economica e sociale a se stante, bisognosa di produrre a sufficienza per far vivere la propria unità familiare.
Considerando che stiamo parlando di un passato non remoto in cui le piccole aziende familiari vivevano in maniera autosufficiente rispetto alla realtà circostante, questa impostazione ha avuto, e continua ad avere tutt’oggi, una sua influenza. Il modello di gestione del territorio è, infatti, storia di ieri, nell’ambito della quale l’esigenza primaria non poteva che essere il sostentamento della famiglia, tendenza accompagnata da una scarsa propensione ad immettersi sul mercato.
Oggi tornano le nuove generazioni a dare slancio a questo territorio, che è in grado di offrire sicuramente una “Qualità di vita” interessante. La Strada del Vino nasce con lo slancio e l’esigenza di creare un’immagine più unitaria e meglio organizzata di uno spicchio di Lazio poco battuto, ma soprattutto di sviluppare in maniera seria una proposta turistica in grado di attrarre il consumatore in questi luoghi, creando in tal modo elementi di affiliazione.
Il territorio riunisce sette Comuni di piccole dimensioni (Bagnoregio, Bomarzo, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano) che congiuntamente hanno in essere l’intenzione di sviluppare una proposta autonoma per l’areale in cui si incrociano i vini Doc e Igt dell’Alto Lazio e che si raccoglie intorno alla valle del fiume Tevere. Si tratta di un luogo ancora scarsamente conosciuto ai più, ma ricco di storia agraria e di emergenze storico architettoniche ad essa legate, oltre ovviamente ai ritrovamenti e alle testimonianze etrusche di incommensurabile pregio.
Località come Bomarzo, i siti archeologici della Tuscia, Civita di Bagnoregio e decine di altre testimonianze di arte e cultura, sono ancora scarsamente evocate nelle guide turistiche, nonostante l’indiscutibile fascino. Il territorio della Strada ha infatti enormi valori culturali e ogni paese e luogo ha una storia profonda. Per questo emerge con sempre maggiore nitidezza che anche in questo ambiente l’elemento trainante è il territorio con i suoi valori d’ambiente, tradizione, cultura; il prodotto è il felice risultato della combinazione di questi elementi caratterizzanti.
In questi luoghi meritano una visita Civita di Bagnoregio, detta anche “città che muore”, da cui il panorama della Valle dei Calanchi, nella quale Civita è totalmente immersa; l’accesso al caratteristico borgo è rigorosamente a piedi e l’attraversamento, a ridosso dello sperone di roccia tufacea, si conclude con Porta Santa Maria. Dalla via centrale ci si imbatte in una scalinata, che attraversa il poggio sovrastante, terminata la quale si apre un tunnel lungo circa 100 metri da cui si dipartono cunicoli di origine etrusca.
A Bomarzo sono meritevoli di visita il Parco dei Mostri; a Bolsena, sui Monti Volsini, la Cattedrale di Santa Margherita, con una cupola fra le più imponenti d’Italia.
E poi Tuscanica, con il suo centro di origine medievale, e Vulci, di origine etrusca, meritevole di una visita anche solo per le necropoli.
E così il Castello medievale della Badia, oggi adibito a collezione museale con vasi, oggetti di bronzo e gioielli e una esposizione di sculture ritrovate in tombe etrusche collocata proprio nel cortile.
E infine Viterbo, la Città dei Papi (appellativo meritato per essere stata sede del Papato in epoca medievale, per ben 24 anni) e Caprarola, piccolissimo paese sui Monti Cimini, con lo splendido Palazzo Farnese a disegnare quell’atmosfera di Italia agraria non tanto lontana ma ormai spenta, rappresentata, attraverso questo Palazzo, da tanto cinema.
Merita una tappa anche il Lago di Vico, piccolissimo specchio d’acqua sui Monti Cimini, a due chilometri dal borgo di Ronciglione, che suggeriamo oltre che per un bagno, anche per i noccioleti, i prodotti della tradizione norcina e le piccole botteghe dei fornai.
Strada del Vino della Teverina
Associazione Strada del Vino della Teverina
C/o Piazza S.Agostino, 21
01022 Bagnoregio (Viterbo)
Tel. 0761 780781
www.stradadelvinodellateverina.it
[email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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