Il Colle di San Colombano sorge, inaspettato, tra la Pianura Lodigiana e la Bassa Pavese a poche decine di chilometri da Milano e da Pavia. Quanto ad origini geologiche, sembra che si tratti di un'appendice degli Appennini staccatisi a causa del corso del Po. Il percorso comprende i comuni di San Colombano, Miradolo e Graffinana. Ai piedi delle omonime alture, le dolci colline coltivate a vigneto, alla destra del Lambro, sorge San Colombano. Fu, ai tempi dei Romani, un'importante stazione fluviale: aveva il nome di Lambrum ed era il punto di collegamento tra Mare Adriatico e il Centro della Pianura Padana; su questi colli avvenne lo scontro tra Annibale e l'esercito romano. La sua felice posizione strategica ne fece una terra di conquista; il Castello fu del Barbarossa che lo distrusse nel 1154 e ne avviò la ricostruzione, completata poi dai Visconti.
I Visconti, poi, divenuti signori di San Colombano avviarono la bonifica dei territori circostanti dando inizio alle attività agricole.
Il vino acquisì in tal modo importanza sempre maggiore tanto che Bianca di Savoia impose multe a coloro che lo adulteravano. Oggi il Castello, in fase di completa ristrutturazione, con la sua torre quadrata d'ingresso, la torre castellana e il piccolo borgo racchiusi nella cinta muraria, ospita il Museo del Pane e il Museo di Storia dell'Agricoltura. Tutt'intorno sono ancora visibili parti delle fortificazioni volute dal Barbarossa che circondano il Parco e la Villa Barbiano Belgioioso.
Poco distante, al di là del Colle di San Colombano, sorge Miradolo Terme. Le sue origini romane si ritrovano anche nel toponimo che sembra derivare da miratorium, luogo di avvistamento. Nel Medioevo la località appartenne ai Monaci dell'Abbazia di Santa Cristina per poi entrare a far parte dei domini dei Visconti; passò poi agli Sforza, ai Belgioioso e quindi agli Este. In seguito, ai primi del '900, la località divenne nuovamente famosa grazie alle acque salso-bromoiodiche che sgorgano nelle sue terme il cui valore terapeutico non cessa di essere studiato; oggi la località è un centro rinomato a cui si rivolgono visitatori che arrivano prevalentemente dalle vicine città di Pavia, Milano e Lodi. La città capoluogo di Lodi, che dista pochi chilometri dall'area interessata dalla Strada, è meta degli enoturisti che, dopo aver degustato i caratteristici vini "banini", non possono che rimanere affascinati dall'impronta medioevale del borgo che sorge nel cuore della padania. Il centro storico offre strade ricche di botteghe e ristoranti dove si possono degustare e acquistare i vini locali e scoprire le più tradizionali specialità gastronomiche, frutto di antiche tradizioni. E il Grana Padano o Lodigiano trova infatti qui la sua terra d'elezione.
La Strada del Vino San Colombano è un percorso di circa 60 Km con cantine e strutture ricettive dislocate lungo il percorso che da Milano, attraverso Chiaravalle e Sant'Angelo Lodigiano giunge a San Colombano al Lambro fino a Lodi. Attraversa le strutture ricettive quali alberghi e agriturismi (in provincia di Lodi), i ristoranti tipici, le enoteche, i produttori stessi di vino con le loro caratteristiche cantine ed i prodotti tipici (salumi, formaggi,…) nonché gli artigiani, le strutture museali come quella situata a Sant'Angelo Lodigiano, le abbazie, come quella cistercense di Chiaravalle, i centri storici, come il borgo insigne di San Colombano, integrato con una rete di sistemi informatici.
Strada del Vino San Colombano e dei Sapori Lodigiani
Corso Vittorio Emanuele II, 42 26900 Lodi (MI)
Tel. 0371 428413 Fax 0371 548690
Web : www.stradasaporilodigiani.it
E-mail : [email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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