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Strade del Vino

Strada del Vino Alcamo Doc

di Iole Piscolla

MappaArticolo georeferenziato

Nel cuore della Sicilia occidentale, a cavallo delle province di Trapani e Palermo, il territorio dell'Alcamo doc si affaccia sull'ampio specchio del Golfo di Castellammare. Al visitatore non frettoloso, che non si accontenta di immagini stereotipate della Sicilia, basta lasciare l'autostrada A/29 per scoprirne la straordinaria e seducente bellezza. Un paesaggio ampio e dolcemente collinare dominato dalla presenza del vigneto che disegna verdi geometrie di filari ordinati su terre assolate e dai colori cangianti: dal bruno delle argille, al rossastro delle sabbie, ai bianchi calcari pietrosi. Nella vallata di Calatubo, lungo il Fiume Freddo e sul Monte Pietroso, ad oltre 500 metri di altezza, dovunque si posa lo sguardo vi sono filari di vigneti ben coltivati.

Le architetture rurali, semplici case dei contadini, bianche di calce, o Bagli, Ville e Castelli della nobiltà terriera, di grande interesse storico e architettonico, raccontano la storia di generazioni di uomini che hanno lavorato le vigne e vissuto questo territorio fin dall'antichità. E anche a Segesta, dove la perfetta sintesi di natura e cultura lascia stupiti e senza parole, attraverso le imponenti architetture del Tempio che segnano il tempo da millenni si ritrova quel paesaggio del vigneto che rappresenta l'identità più autentica di questo territorio. L'itinerario della Strada del Vino Alcamo doc evidenzia la presenza sul territorio di una forte e diffusa rete di Cantine e Aziende vitivinicole e individua le Cantine "aperte" che imbottigliano e hanno maturato una esperienza e disponibilità all'accoglienza enoturistica: sulla direttrice Alcamo - Camporeale e Calatafimi - Segesta.

L'itinerario evidenzia anche la forte e diffusa concentrazione delle risorse storico-culturali del territorio, che possono costituire mete di interesse turistico quali Segesta e Monte Jato. Il sistema dei Castelli è assai interessante: dei Conti di Modica, dei Ventimiglia, di Calatubo ad Alcamo - Calatabarbaro ed Eufemio a Calatafimi - il Castello a mare, di Baida e di Inici a Castellammare; i centri storici con il loro patrimonio d'arte; la diffusa presenza di Bagli, Ville e Masserie, nonchè le architetture delle Tonnare e dei Mulini ad acqua. L'itinerario individua anche i punti forti del sistema delle risorse ambientali nelle Riserve naturali di Bosco d'Alcamo su Monte Bonifato e dello Zingaro, il complesso di Monte Inici, la querceta di Angimbè, le acque termali segestane e il Lago Poma.

Alta sulle pendici del Monte Bonifato, al centro del Golfo di Castellammare, Alcamo fu in epoca araba casale, di cui la successiva denominazione normanna e la spartizione del territorio in feudi, non hanno lasciato traccia se non nel nome, che deriva appunto dall'antico Manzil Alquamah, ovvero stazione di Alcamo. Fu governata per secoli, dal 1077 al 1812, da alcune importanti famiglie, quali i Peralta, i Chiaromonte, i Ventimiglia, che la dominarono in qualità di terra feudale erigendola anche dal grado di "Terra" a quello di "Città" nel 1627. Il periodo aragonese segna lo sviluppo progressivo della città e pittura, scultura e architettura ne testimoniano lo splendore. Il Castello dei Conti di Modica (1350) documenta il succedersi di un feudalesimo che si alterna con brevissimi tempi di demanialità regia. Il Risorgimento italiano trova Alcamo in prima linea e, in particolare nel 1860, quando numerosi alcamesi fecero causa comune con i patrioti siciliani per il riscatto dell'Isola.


Il cuore storico

PORTA PALERMO
La porta sorse nel 1616. Un intervento del 1802, le conferì l'aspetto attuale. I due bassorilievi laterali, posti nel 1961, sono opera dello scultore alcamese Nicola Rubino.

CHIESA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI
Sul luogo di un precedente impianto del 1348, sorge la chiesa di San Francesco D'Assisi, riedificata nel 1716.

CHIESA DI S. F.SCO DI PAOLA O BADIA NUOVA
La fondazione risale al 1531, mentre ad un decennio più tardi si data l'edificazione del monastero.

CHIESA SS. COSMA E DAMIANO
Edificata nei primi anni del 1500, prima dell'attiguo monastero delle clarisse (1545). La chiesa fu trasformata tra il 1721-1725 dall'architetto Giuseppe Mariani. Giacomo Serpotta nel 1722 vi eseguì le due statue della Carità e della Giustizia.

CHIESA DI SAN TOMMASO
Realizzata alla metà del XV secolo ha un impianto ad unica navata, con all'interno volte a crociera.

TORRE DE BALLIS
Realizzata sul finire del 400 su progetto degli architetti Pietro e Tommaso Oddo è inglobata nell'omonimo Palazzo. Sulla facciata prospiciente la via de Ballis si apre una elegante trifora.

CHIESA DEL S.S. SALVATORE
Badia Grande. L'edificio, d'origine trecentesca, venne trasformato a metà 500 ed in seguito alla fine del Seicento, per essere consacrato nel 1697.

S. MARIA DEL SOCCORSO
Risultato della trasformazione settecentesca di un edificio medievale a tre navate, fu ricostruito nel 1739. L'interno conserva le decorazioni a stucco, opera del 1737 di Nicolò Curti.

BASILICA DI S. MARIA ASSUNTA
Chiesa Madre. L'originario impianto sorse nel 1332 ma subì numerosi rimaneggiamenti nel corso del '500 e del '600.

EX CHIESA DI SAN NICOLA DA BARI
L'edificio che fu edificato nel 1558 per volontà della Compagnia dei Bianchi, sostituì una preesistenza del 400. L'esterno risente dell'architettura gotico-catalana.

CHIESA DELL'ECCE HOMO
Rappresenta un'altra tipologia chiesastica presente nel centro storico; è caratterizzata da un vano a pianta centrale quadrangolare con nicchie poste sui tre lati e un vestibolo d'ingresso.

CHIESA DI SANT'OLIVA
Realizzata nel 1533, fu oggetto di varie trasformazioni, fino ad arrivare al 1724 quando l'architetto G. B. Amico le conferì l'attuale impianto ad aula.

CHIESA DEL COLLEGIO
La chiesa dei Gesuiti occupa una posizione di privilegio nella piazza principale di Alcamo.

CASTELLO DI ALCAMO
Nel trecentesco Castello dei Conti di Modica l'Amministrazione Comunale sta portando avanti un progetto per la realizzazione del Museo del Vino e dell'Enoteca regionale dei Vini di Sicilia, come punto di riferimento delle visite guidate e degli itinerari enoturistici sul territorio, come punto di eccellenza dell'immagine del vino siciliano. Attraverso le nuove tecnologie multimediali potranno essere esplorati i territori delle diverse Doc siciliane e potrà essere promossa ancora meglio la grande cultura del vino di questa regione.

CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA
Oggi ridotta in rudere, la sua fondazione risale al XIV secolo.
Dell'antica struttura sono riconoscibili l'impianto planimetrico a tre navate, scandite da tozze colonne che sostengono archi ogivali.

SANTUARIO MADONNA DEI MIRACOLI
Sorse nei pressi del luogo in cui nel 1547 era stata rinvenuta l'immagine di SS. Maria dei Miracoli.


La DOC Alcamo

Il territorio della Strada coincide con quello della Doc Alcamo. Bianco, bianco spumante e vendemmia tardiva: Catarratti, non meno del 60%; Ansonica o Inzolia, Grillo, Grecanico, Chardonnay, Muller Thurgau e Sauvignon, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 40%. Classico: Catarratto bianco comune e/o catarratto bianco lucido non meno dell'80%; la specificazione "classico" non può essere abbinata ad alcuna altra menzione. Rosato e rosato spumante. Rosso, rosso novello e rosso riserva. Il Bianco Alcamo Classico. Vitigni: Catarratto Comune, Catarratto Lucido, Damaschino, Grecanico, Trebbiano Toscano. Vini Doc: Alcamo. Alcamo: zona di produzione della Doc Alcamo, nota soprattutto per il Bianco, prodotto da uve catarratto con aggiunta di altr se uve bianche. E' questo il vino bianco più diffuso della Sicilia, perché concorre negli uvaggi per la produzione di altri vini, tra i quali il Marsala, e costituisce la materia prima del vermut. Si abbina bene ad antipasti e piatti di pesce. La Doc prevede numerose tipologie: Classico, Spumante, Vendemmia Tardiva, Catarratto, Ansonica o Inzolia, Grillo, Grecanico, Chardonnay, Muller-Thurgau, Sauvignon, Rosato, Rosato Spumante, Rosso, Novello, Riserva, Calabrese e Nero d'Avola, Sauvignon, Merlot, Syrah.


Cous Cous di pesce

Gli ingredienti
600 g di cuscus già pronto - 1,5 kg di pesce vario (tranci di cernia, grongo, scorfano, dentice, ecc) - 300 g di vongole o cozze - 50 g di uvetta - 500 g di verdure miste - 3 pomodori - 3 cipolle - 3 carote - 2 spicchi d'aglio - 2 foglie d'alloro - 1 ciuffo di prezzemolo - 1 pizzico di pistilli di zafferano - 100 g di mandorle tostate e tritate - olio extravergine d'oliva - sale.

Preparazione:
Cuocete il cuscus secondo le istruzioni sulla confezione. Fate un brodo con teste e lische di pesce. Soffriggete in una terrina con olio la cipolla affettata, l'aglio e il prezzemolo tritati, le foglie d'alloro; unite i pomodori spezzettati e le carote affettate. Cuocete per 20 minuti, poi unite i pesci e coprite con il brodo fatto con le teste, salate, aggiungete lo zafferano e portate a cottura il pesce. Mescolate il cuscus con le mandorle e l'uvetta precedentemente ripresa in acqua e strizzata, irroratelo con il sugo di cottura del pesce e lasciatelo riposare al caldo per qualche minuto. Servite con il pesce a parte.


Strada del Vino Alcamo Doc
Associazione Strada del Vino Alcamo Doc
Sede Operativa
Corso VI Aprile 7 - 91011 Alcamo (TP)
Tel/Fax 092425008
[email protected]
www. stradadelvinoalcamodoc.it

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Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...

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