Una terra di gran fascino e bellezza che per molti si è tramutata nel "mal di Sicilia".
Quella siciliana, ed in particolare messinese, è diventata la destinazione ideale per le cosiddette vacanze "intelligenti", ovvero le famose vacanze destagionalizzate rispetto al flusso imponente dei mesi estivi. Il clima tipicamente mediterraneo, con estati calde e inverni miti e una piovosità modesta, i prodotti che per le loro qualità organolettiche sono considerati fra i migliori al mondo, il crogliolo di culture diverse, che si ritrovano nel linguaggio e nelle splendide architetture e Chiese, rimaste oggi a testimoniarci con intensità l'avvicendarsi dei diversi popoli, ed infine gli spettacolari tramonti delle isole Eolie, fanno di questa terra una delle destinazioni turistiche migliori al mondo. Che contrasta, ovviamente, con la consueta - ed errata - immagine di una terra arida e bruciata dal sole. Basti pensare al Parco dei Nebrodi, che si estende su 21 comuni delle province di Messina, Catania ed Enna e che gli Arabi definivano "un'isola nell'isola", così ricco di boschi, di lussureggianti pascoli d'alta quota, di laghi silenziosi e di torrenti gorgoglianti, di coltivazioni di noccioli, olivi, mandorli e agrumeti.
Un territorio generoso di frutti e di uomini, quindi, in cui i secoli di sono succeduti lasciando un'impronta indelebile sulla natura stessa e sui suoi abitanti. La Strada del Vino di Messina promuove e tutela questi aspetti. Produttivi e culturali. Geograficamente si affacia sui due mari, essendo immersa proprio nell'incontaminato territorio di due catene montuose, i Peloritani ed i Nebrodi. Se si pensa, un mix da sogno, considerando che tale ambiente si alterna con le colline tappezzate di vigneti, con il rilassante paesaggio del mare, con le splendide architetture del capoluogo e le suggestioni di Taormina e Tindari.
Gli itinerari percorribili e suggeriti dalla Strada del Vino sono principalmente tre.
Il primo attraversa i luoghi della Denominazione di Origine Controllata Faro, prodotta nelle colline sovrastanti lo stretto di Messina ed avente origini antichissime risalenti all'età micenea.
Il secondo promuove i luoghi della Denominazione di Origine Controllata Mamertino, vino ben documentato e conosciuto sin dai tempi dei Romani; si dice infatti che già nel 289 a.C. i Mamertini piantarono nei luoghi intorno a Milazzo, e nel circondario dei comuni di Santa Lucia del Mela e di Merì, una "pregevole vite per la produzione di un pregevole vino".
Il terzo è dedicato alle Eolie, le sette isole sorelle, poste di fronte alla costa nord orientale della Sicilia. Tutte di origine vulcanica e con grotte, spiagge e fondali marini di straordinaria bellezza; ma al tempo stesso tutte diverse, nella personalità e nella varietà di risorse ambientali e paesaggistiche: aspre e solitarie le due più lontane, ovvero Filicudi e Alicudi; verde e ordinatamente coltivata Salina; maggiormente turistiche Lipari e Panarea.
Fra queste, Salina è sicuramente l'isola che ha ben salvaguardato la sua anima rurale, ovvero la propria economia tradizionale, basata sulla coltura del cappero e sulla produzione del famoso vino Malvasia.
La Denominazione di Origine Controllata Malvasia delle Lipari (1973) è considerata il prodotto principe dell'agricoltura eoliana. Questo vino, introdotto nell'isola dai greci intorno al 588 a. C. (il suo nome deriva quasi sicuramente dalla città greca Monenvasìa, della regione Morea, oggi Pelloponneso), è uno dei più antichi di Sicilia; e la sua tecnica si ripete dunque da secoli: l'uva viene raccolta in avanzato stato di maturazione, esposta al sole per 10-15 giorni sui tradizionali graticci di canne (cannizzzi) e tramutata in mosto con torchi "a trave".
In questa terra generosa e fertile - dove si sono avvicendati tanti attori e registi - nasce anche il cappero. Una coltivazione che viene con naturalezza sui terreni terrazzati maggiormente esposti al sole, caratterizzati dagli inconfondibili muretti a secco, che circondano e delimitano i giardini e le case. La produzione del cappero ha inizio dalla terza decade di maggio e si protrae sino a metà settembre. Ma sembra che del cappero l'aspetto principale siano le proprietà salutistiche, conosciute dal greco Dioscoride, da Plinio il Vecchio e poi nel '600 da Domenico Romoli secondo cui "… quelli che li mangeranno non avranno dolore di milza né di fegato… e sono contrari alla melenconia".
Strada del Vino di Messina
C/o CIA - Via Nino Riolo 28 Milazzo (ME)
Web : /
E-mail: [email protected]
Sito: www.stradadelvinomessina.it
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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