Lo spicchio di Toscana che si incunea tra l'Emilia e la Liguria è tutelato da un ente parco che salvaguarda un gruppo montuoso caratteristico e ben delimitato, la cui ricchezza ambientale è resa unica dalle attività e dai paesaggi marmiferi che sovrastano, sul mar Tirreno, le cittadine di Massa e Carrara. Le Alpi Apuane, infatti, sono un complesso montuoso di grande suggestione la cui unicità è data non solo dai marmi e dalle altre pietre decorative e da costruzione (cipollino, brecce, pietre di Cardoso) ma soprattutto perché nel tratto di pochi chilometri, a partire dalla pianura versiliese, si innalzano svettando fino ai 2000 metri di altitudine (M.Pisanino, 1947 m.) e stagliandosi così a ridosso sul mare. Non solo, i rilievi, gli aspetti geomorfologici e le conformazioni a guglie e a creste taglienti fanno somigliare le Apuane più alle Alpi che ai vicini Appennini.
La peculiarità di questo originale gruppo montuoso è data dall'interesse dei botanici che da molto tempo si sono accorti di come la vegetazione apuana sia particolarmente ricca di piante rare, da capire in relazione alla struttura e alla particolare configurazione di questa catena. Gli studiosi pensano che sia proprio il particolare ambiente a rupi e detriti calcarei a favorire le mutazioni nelle piante, le quali, grazie alla scarsa concorrenza, possono sopravvivere come entità nuove, tale da risultare difficile immaginare altra ambientazione. In altre parole il massiccio si comporta come un'isola.
Su questa isola, grazie all'estrema varietà degli ambienti, sono potute sopravvivere in stazioni di rifugio piante con areali oggi estremamente ridotti che possono essere considerati come residui di flore passate. Le 300 cave di marmo, invece, sono localizzate ai limiti del Parco e l'attività di estrazione ad esse legata conserva un valore economico e storico culturale di rilievo.
Massa e Carrara hanno infatti chiese, palazzi, piazze, statue e persino l'arredo urbano dominati dalla presenza del prezioso materiale e anche la gastronomia ha il sapore del marmo, nel quale viene lavorato il celebre lardo di Colonnata.
Oggetto di cura e attenzione è quindi la salvaguardia dell'area protetta rispetto a queste attività di grande valore. Anche la speleologia delle Apuane è di grandissimo interesse: la Tana dell'Omo selvatico, la Tana che Urla, la Grotta delle Fate sono tre delle grotte che presentano un interesse naturalistico notevole, anche se la loro difficoltà d'accesso le rende dominio degli specialisti.
Esistono comunque grotte più semplici, come la Grotta del Vento, che possono essere visitate da tutti.
Parco Regionale delle Alpi Apuane
Via Corrado del Greco 11 Seravezza (Lucca)
Tel. 058475821 Fax. 0584758203
Web : www.parcoapuane.it
E-mail : [email protected]
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