Già dai primi decenni del '900 le accorate voci di naturalisti autorevoli e di uomini di cultura si erano levate per invocare la nascita di un Parco nell'area dell'Adamello - Brenta. Seppur nella diversità di obiettivi di tutela e di delimitazioni geografiche, le proposte individuavano quali principali elementi di protezione la Val Genova, il Gruppo di Brenta e in particolare la Val di Tovel, nonché l'ultima popolazione di orso bruno delle Alpi.
Nel 1967 si giunse finalmente all'istituzione del Parco Naturale Adamello - Brenta: la Provincia Autonoma di Trento lo incluse, assieme al Parco Naturale Paneveggio - Pale di S. Martino, nel suo Piano Urbanistico, creando di fatto i primi due parchi naturali d'Italia.
Ma fu necessario attendere ancora un ventennio prima che il Parco fosse messo in condizioni di "camminare con le proprie gambe". Nel 1987, infatti, i suoi confini furono ampliati, portando la superficie protetta dai 504 kmq originari ai circa 620 attuali; inoltre l'anno successivo venne promulgata la Legge che ne definiva le finalità, l'organizzazione amministrativa e le linee generali di gestione dell'area protetta.
Oggi questo parco è la maggiore area protetta del Trentino e una delle più vaste delle Alpi. Verso ovest comprende la parte trentina dell'imponente gruppo montuoso dell'Adamello - Presanella, ricchissimo di acque superficiali che, alimentate dai ghiacciai, formano suggestive cascate e numerosi laghi alpini. Le sue cime, tra le quali la Presanella che con i suoi 3558 m slm è la cima più elevata di tutta la regione, il Carè Alto, il Monte Fumo e il Corno di Cavento, fanno da corona alla Val Genova.
Questa catena montuosa è stata teatro di battaglia tra gli eserciti italiano e austro-ungarico durante la 1^ Guerra Mondiale. In molte zone si ritrovano ancora trincee e reperti bellici di grande valore (si pensi in particolare ai cannoni di Cresta-Croce e Carè Alto ed il famoso Skoda sulla Presanella); e oggi le vecchie vie militari sono diventate preziose reti di sentieri e percorsi.
A sud-est la Val di Fumo, modellata dal passaggio dei ghiacciai, custodisce tra i suoi pascoli alcune piante secolari, considerate dei veri e propri monumenti vegetali. A est il Parco comprende invece le Dolomiti di Brenta: un fiabesco susseguirsi di guglie, torrioni e immani pareti strapiombanti. Vi si insinuano a raggiera molte suggestive valli, ciascuna con una propria particolare identità; tra tutte si distingue la straordinaria Val di Tovel, gemma tra le valli alpine, che custodisce il famoso "Lago Rosso", un tempo protagonista dello spettacolare arrossamento dovuto ad una microscopica alga. Tra le cime, spiccano la Cima Tosa, la Cima Brenta e il Campanil Basso.
La ricca fauna dell'arco alpino è qui ben rappresentata: nel parco vivono circa 8000 camosci, 5000 caprioli, un migliaio di cervi ed alcuni esemplari di stambecchi reintrodotti grazie al Progetto Stambecco (1995/96). Ma l'animale più significativo è l'orso bruno, simbolo di questo territorio sotto tutela. Recentemente, grazie al Progetto "Life Ursus" sono stati reintrodotti, nei boschi del settore nord orientale del Gruppo di Brenta attorno alla Val di Tovel, alcuni esemplari di orso originari della Slovenia.
Agevoli le escursioni. L'intero territorio è cosparso di numerose malghe (alcune monticate) e rifugi, quali punti di appoggio per i turisti. Nel territorio del Parco ricadono, inoltre, con differente grado di coinvolgimento, 5 Aziende per il turismo d'ambito e 4 Consorzi e sono presenti molteplici associazioni volontarie che si occupano di turismo e non solo.
Parco Naurale Adamello Brenta
Via Nazionale 24 38080 Strembo (Trento)
Tel. 0465.806666 Fax 0465.806699
Web : www.parcoadamellobrenta.tn.it
E-mail : [email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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