La D.O.C. "Lessini Durello" è relativamente recente, risale infatti al 1987. Eppure è riferita ad un vino prodotto con vitigni che sono degli autentici classici per le province di Verona e di Vicenza: basti pensare che il vitigno "Durello" (o Durella) si ritiene erede diretto della "Durasena", citata fin dal 1292. Si tratterebbe dunque di uno dei vitigni più antichi come certificazione.
La notevole vocazione alla spumantizzazione è testimoniata da esempi di prodotti ottenuti sia con la rifermentazione in bottiglia (Metodo Classico) che con la fermentazione in autoclave (Metodo Charmat) con maturazione sui lieviti piuttosto lunga proprio per sfruttare il carattere complesso e articolato dell'uva. In entrambi i casi la Durella può essere accompagnata dalla presenza di un 15% di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, vitigni che anche da soli nella zona di produzione hanno dimostrato delle interessanti performances qualitative.
Nell'abbinamento con i cibi va tenuta presente la vitalità acidula del Durello che se la cava bene sia con piatti semplici dotati di un certo grasso che con piatti della gastronomia tradizionale marinara come il baccalà, il salmone, la trota ma per la sua vivace freschezza può accompagnare anche frittate e uova in genere, minestre di verdure, antipasti di pesce e, in stagione, zuppe d'asparagi; mentre i bianchi tranquilli si addicono particolarmente per piatti più elaborati come le lumache o l'anguilla.
E' accertato che nell'alta Valle del Chiampo l'uva Durella si coltivava dapprima accanto alla Saccola, un vitigno arcaico oggi relegato nelle parti alte di Altissimo e di Durlo, che produce acini piuttosto grandi e rosseggianti. Poi la Durella prevalse e si diffuse su tutte le colline della zona, fino a quota 600 metri sul livello del mare. La Durella, il cui nome va ricercato nella durezza della buccia, piuttosto che nelle caratteristiche del vino ottenuto, è un'uva bianca dal colore paglierino tendente al verdognolo. Non è un vino per tutte le occasioni. La sua generosa acidità permette di accostarlo a cibi forti. Si sposa molto bene con il baccalà alla vicentina, con le trippe, con la tradizionale sopressa, con i corgnòi (le lumache, secondo il dialetto dell'alta Valle) e con i funghi chiodini. Vanta spiccate virtù diuretiche; mischiato con l'acqua è bevanda ideale per togliere la sete estiva.
La Via Visentina, dal Tirolo al Vicentino
La Via Visentina, chiamata in certi tratti anche Strada Cavallara, Strada Carezzadora e Gassa - che in cimbro significa strada bella - è da considerare pista montana fra le più antiche delle Prealpi Venete. Poiché mette in comunicazione il Tirolo con il vicentino, fu in passato una delle direttrici di scambio fra i Paesi del centro Europa e la Penisola.
La Via Visentina, che interessa particolarmente il territorio di Durlo e le creste della montagna veronese, sale da Ferrazza e, toccando le Contrade Pezzolati, Orche, Gheghe, Staudri, Lace, Rancani e Guarnieri, arriva fino al bosco dei Campilgeri, oltre la Slavina Bianca. Costeggia quindi il versante occidentale del Monte Spitz e della Montagna Alba; varca la Rocca delle Scalette e, proseguendo per Frasèle, Passo Tre Croci e Campobrun, giunge a Passo Pertica e di là, per la Valle dei Ronchi, conduce al Vo di Ala, in territorio trentino.
E' un percorso molto irregolare e ostico, dovuto al fondo stradale e alle forti pendenze, una pista montana lenta, percorribile, nella parte alta, oltre Contrada Pagani, solo a piedi o a dorso di mulo. In base a reperti archeologici e ad alcune considerazioni di carattere storico-militare, la sua realizzazione originale dovrebbe risalire al periodo della massima espansione dell'Impero Romano. Il valore strategico è confermato dal passaggio a Sud, nella pianura veneta, della Via Postumia, importante strada a carattere sovra regionale e punto di riferimento basilare per tutta la viabilità di epoca romana e non solo. Il piccolo castello sul Monte Purga, i cui resti sono ancora visibili, fungeva da punto di controllo per un lungo tratto montano.
Parco Regionale della Lessinia
Il Parco Naturale Regionale della Lessinia abbraccia l'altopiano dei Monti Lessini alle spalle di Verona fino al confine con la provincia di Trento. L'area interessata, vasta oltre diecimila ettari, è una zona di elevato carsismo, alternato a boschi di carpino, faggio, abete rosso, prati, pascoli. Il territorio è segnato da cinque profonde valli che si aprono a ventaglio sui cui declivi viene coltivata la vite e presenta numerossime testimonianze di architettura spontanea (baite, malghe, ghiacciaie), collegate alla presenza dei Cimbri, popolazioni di origine bavarese dedite all'agricoltura di montagna, stabilitesi in queste malghe a partire dal II secolo.
Molte le eccellenze alimentari che questo territorio offre: dal formaggio Monte Veronese ai salumi del vicentino, dai marroni di San Mauro ai frutti di bosco, dal miele alle ciliegie; nonché i pregiati vini a Denominazione di Origine Controllata Valpolicella come l'omonimo Valpolicella, il Soave, il Lessini Durello. Il primo è un rosso secco che può essere anche invecchiato - e in questo caso si fregia del titolo "Superiore", gli altri due sono ottenuti con uve parzialmente appassite. Al parco appartengono alcune prestigiose cantine che producono il Valpolicella, questo vino dalla "stoffa" decisamente nobile, dal colore intenso e dai profumi decisi, che insieme all'Amarone occupa i primi posti dell'enologia mondiale.
La Doc Lessini Durello è riservata ai bianchi nelle tipologie Superiore e Spumante; nonostante sia relativamente recente (1987) è riferita ad un vino prodotto con vitigni che sono degli autentici classici per le province di Verona e Vicenza, basti pensare che il vitigno "Durello" o Durella si ritiene erede diretto della "Durasena", di cui abbiamo testimonianze fin dal 1292. Si tratterebbe quindi di uno dei vitigni di pià antica certificazione. Che ben si sposa con la gastronomia locale; i dolci tipici dei Lessini e della Valpolicella sono per lo più legati alle festività, anche se oggi molti di essi vengono preparati tutto l'anno.
A Carnevale si preparano i galani o sassole, nastri di pasta fritta che altrove sono anche chiamati chiacchiere o cenci o frappe, mentre nel periodo pasquale si preparano le brasadele, ciambelline cave di farina di grano duro. Gli sponghé, panini dolci spruzzati di granella di zucchero, erano i dolci dei giorni di novembre dedicati ai defunti. Molti gli apicoltori che producono miele di millefiori, di acacia, di tarassaco, di castagno.
Strada del Vino Lessini Durello Doc
Sede operativa: Casa del Vino Vicolo A. Mattielli 11 37038 Soave (VR)
Tel: 0457681578 Fax: 0456190306
Web : www.montilessini.com
E-mail : [email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
ArchivioOVERTIME FESTIVAL 2020: DEGUSTAZIONI GRATUITE DI VINI AZIENDA NEVIO SCALA
il 03.10.2020 alle 13:04
4 Ristoranti Borghese, domani si va sul Conero
il 13.05.2020 alle 08:28
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 20.02.2020 alle 20:41