Le isole Tremiti fanno parte dell'Ente parco che tutela il promontorio del Gargano, un ampio comprensorio conosciuto purtroppo più per le vacanze estive, che per la sua importanza naturalistica. Località unica, resa incomparabile dagli spettacolari affacci sul mare creati da ripide coste incise in valli profonde alternate con brevi tratti sabbiosi, e da atmosfere marine rimaste invariate come un tempo grazie anche alla presenza dei tabucchi, gli intelligenti e antichissimi sistemi di pesca. Il Parco del Gargano protegge questa varietà e ricchezza di ambienti, incommensurabile come in poche altre parti d'Italia.
Nell'area sotto tutela (un tempo battuta dalle "vie verdi" dei tratturi, i luoghi della transumanza delle greggi codificati in tratturi, tratturelli e bracci nel 1447 da Alfonso I d'Aragona) si passa dalla pineta mediterranea alle zone umide di Varano e Manfredonia, dal Lago di Lesinia, celebre fin dall'antichità per la pesca delle anguille, alla foresta Ambra che con i suoi 15.000 ettari detiene il primato di foresta di latifoglie più estesa d'Italia. Non solo, il Gargano è raggiunto da studiosi e botanici di tutto il mondo alla scoperta di decine di specie catalogabili di orchidee selvatiche (sembrerebbe più di 60) e delle numerosissime sottospecie di cui il sottobosco sarebbe ricco. Ed è proprio grazie a questi molteplici ambienti e paesaggi miscelati fra di loro che si è sviluppato un patrimonio zootecnico altrettanto interessante.
Seppur numericamente si registra un declino sono ancora presenti su questo promontorio il bovino Podolico, la capra Garganica e la pecora gentile di Puglia, razze che amano il pascolo e molto poco la stabulazione fissa, che producono poco latte (da cui formaggi come lo squisito caciocavallo podolico da apprezzare quando è matruro e stagionato anche alcuni anni) ma che al contempo hanno carni particolarmente gustose. Spicca fra queste la carne disossata, aromatizzata ed essiccata detta Muscisca o Mischiska, rigorosamente di pecora o di capra, che ricorda le pietanze piccanti e salate che i pastori si portavano lungo i tracciati dei faticosi viaggi della transumanza.
Nel Gargano la cultura legnosa prevalente è costituita dall'olivo, diffuso con alberi secolari che rendono il paesaggio luminoso e argenteo, con l'Ogliarola garganica come varietà predominate, da cui il celebre extravergine DOP Dauno. L'accompagna una produzione di frutti che vanta nobili antenati: hanno polpa succosa, gustosa e profumata, da apprezzare anche nei mesi di Aprile e Maggio, l'arancia Bionda del Gargano e la Duretta del Gargano.
All'olivo si abbina poi la vite in coltura promiscua o specializzata, presente in molti terreni collinari: un tempo era il Moscato il vino maggiormente apprezzato, oggi questo è sostituito in parte da vitigni autoctoni che fanno maggior presa sui mercati internazionali.
Parco Nazionale del Gargano
Via San'Antonio Abate 121 Monte Sant'Angelo (Foggia)
Tel. 0884.568911 Fax 0884.561348
Web : www.parcogargano.it
E-mail : [email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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