L'olio di oliva ha attraversato la storia dell’uomo dal IV millennio a.C. fino ai nostri giorni, quando la scoperta dei benefici della dieta mediterranea ne ha definitivamente consacrato il valore e quando il nutrizionista americano Ancel Keys ha realizzato gli studi che hanno reso noti in tutto il mondo i vantaggi salutistici di una dieta basata sull’olio extravergine di oliva.
L’Italia - e la Toscana in particolare - detiene oggi un primato nel consumo di olio e gli oli extravergine di oliva prodotti sono fra i più apprezzati sul mercato internazionale. L’olio extravergine, un po’ in tutto il territorio toscano, non si è affermato solo come un’importante fonte di reddito per le tante Aziende agricole ma come presidio del territorio e tutela della qualità del paesaggio.
Quindi, se la coltivazione intensiva ha caratterizzato l’epoca contemporanea, la pianta di olivo affonda davvero le sue radici in un passato lontanissimo. Pare infatti che in territorio italiano i primi olivi coltivati si siano riscontrati in Sicilia e nella Magna Grecia, mentre testimonianze letterarie e scavi archeologici attesterebbero l’origine della coltivazione dell’olivo in alcune zone in piccolissime presenze, almeno alla prima metà del VI secolo a.C.
Anche se è propriamente dal IV millennio a.C. che l’olivo è divenuto parte integrante della storia delle grandi civiltà del Mediterraneo.
La mitologia classica narra infatti che un giorno Poseidone, dio del Mare, ed Atena, dea della Guerra, essendo in disputa tra di loro, abbiano deciso di affidare a Zeus la scelta su quale fosse il dono più utile da fare all’uomo. Poseidone donò il cavallo, Atena una piantina di olivo e Zeus attribuì la vittoria ad Atena. L’olivo era di certo il dono migliore.
Non è assodato, però, che nei primi secoli in cui la cultura e la coltura di questa pianta ha attecchito sul territorio toscano, l’uso alimentare dell’olio sia stato più importante di quello delle stesse olive; o che l’olio sia stato usato per arricchire l’alimentazione e non piuttosto, come in Grecia, alle origini, per l’illuminazione e l’abbellimento del corpo. E così è stato, infatti. L’olio è stato usato come cosmetico, come medicamento, come combustibile per illuminare, come offerta votiva.
L’olio è rimasto, per secoli, culturalmente, un prodotto “di lusso”, rispetto al lardo e allo strutto di maiale. Ed infatti se ne fa un uso alquanto equilibrato fino agli inizi del ‘900. I secoli finali del Medioevo segnano, per molte aree della Toscana, un primo significativo incremento dell’olivicoltura che viene tutelata e valorizzata con norme dedicate e presenti negli Statuti delle città e in quelli delle Comunità della campagna.
Siamo di fronte, in questi secoli, all’intensificarsi della coltivazione promiscua (è lontana ancora quella intensiva) in cui le piante di olivo si alternano a quelle da frutto e alle colture erbacee. Il prodotto inizia a essere commercializzato e i proprietari urbani sui loro poderi a mezzadria ben intravedono l’opportunità economica fornita dal “nuovo prodotto”.
Il clima mite della Toscana e le condizioni del territorio, come quelle offerte dai monti pisani (terreni calcarei, freschi, ben drenati e ricchi di sostanze organiche, come quelli ai piedi del Monte Verruca), hanno particolarmente favorito la coltivazione degli olivi.
Qui, l’olivicoltura, viene fatta in terrazzamenti, in modo tale che le piante siano esposte alla luce solare per gran parte del giorno e non si facciano ombra reciproca.
Una delle poche Strade di prodotto esistenti in Italia è proprio quella che certifica l’extravergine a IGP (igp è il nome di una regione o di una determinata area geografica che definisce il prodotto agricolo o alimentare di un preciso luogo) dei Monti Pisani, un percorso associativo nel cuore della Toscana nato dalla volontà di un gruppo di aziede agricole, agrituristiche ed olearie di voler individuare nell’olio extravergine di oliva l’elemento distintivo del territorio dei monti pisani.
Ecco allora che le aziende appartenenti ai comuni di Buti, San Giuliano Terme, Vicopisano, Calci, Vecchiano, hanno dato vita ad un’Associazione per promuovere un prodotto ottenuto da olive accuratamente selezionate durante la tradizionale raccolta a mano (da ottobre a novembre) e deposte in cassette areate e poi frante entro 48 ore dalla raccolta.
Il risultato è costituito da olii di estrema qualità, nati da varietà locali come il Frantoio, il Pendolino, il Moraiolo, che in queste terre dal clima mediterraneo hanno trovato un habitat ideale. Il prodotto che ne deriva è un olio denso, con un particolare sapore deciso, amaro e piccante che con il passare dei mesi si attenua ed acquista un sapore più dolce.
Strada dell’olio Monti Pisani
Associazione Strada dell’Olio Monti Pisani
c/o Frantoio Sociale dei Monti Pisani
via Provinciale Vicarese, 28 - 56010 Caprona - Vicopisano
Tel. 050 788079
www.stradaolio.it
[email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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