La Sibaritide è il cuore storico della Calabria: dalla piana dell'antica Sibari sono partiti non soltanto gli antichi Greci che proprio da qui hanno diffuso la civiltà classica in tutta Italia, ma pure i Normanni che hanno costruito alcuni bellissimni castelli nelle colline circostanti. Oggi la Piana di Sibari è la capitale mondiale della liquirizia e la principale zona di produzione delle Clementine di Calabria. La liquirizia nasce da una pianta che in Calabria chiamano Regalizia e appartiene alla famiglia delle Leguminose.
Oggi il territorio della Sibaritide non vanta vini Doc, ma tocca le zone di produzione di alcuni rossi, bianchi e rosati a Indicazione Geografica Tipica, Esaro e Valle del Crati.
Penisola nella penisola. La Calabria, con i suoi 800 km di coste non è solo la meta consigliata per gli amanti del mare pulito. Le aree dell'entroterra, oltre a possedere una ricchezza di acque, sono tutelate da parchi nazionali, regionali e svariate oasi: areali assolutamente incontaminati, dove si contano numerose specie vegetali in una natura ancora selvaggia, racchiusa in un paesaggio d'incanto. Dove il tallone si incunea e corre verso gli ambienti caldi della Sicilia, il Parco Nazionale della Sila, cuore verde di questa regione, si estende con il suo comprensorio di circa 16.000 ettari, dividendosi curiosamente in grande e piccola Sila, in una Valle dei Crati (in estensione fino allo Ionio) e in una Valle del Savuto (che scende fino al Tirreno).
Un'antica selva caratterizzava queste zone poco accessibili fino a qualche anno fa.
Oggi suggestive pinete ultracentenarie sono tutelate e fruibili al visitatore grazie a una buona cartellonistica che illustra il bell'andare in questa cassaforte dell'enogastronomia calabrese. Buona la segnaletica che accompagna il visitatore nei dieci itinerari naturalistici e il sentiero didattico che permette una comprensione approfondita delle specie vegetali presenti, ben illustrate con schede monografiche. Interessanti le tappe alle carbonaie, accanto alle quali vi sono ancora i rifugi per i carbonai, e al laboratorio per la lavorazione del latte in cui si ricevono le informazioni necessarie alla trasformazione dello stesso nel Caciocavallo Silano, formaggio vaccino molto delicato oggi tutelato dalla DOP omonima, che valorizza questo prodotto che la tradizione gastronomica calabrese ci fa ereditare direttamente dal Medioevo.
Il Parco, che custodisce un'area interna e di montagna incontaminata (sicuramente fra le meno antropizzate dell'intera penisola) è chiuso tra due mari e dal verde intenso della più alta montagna del Meridione, il Massiccio del Pollino, ed assicura alla fascia costiera un clima mite ed incomparabile, frenando le correnti del nord.
Il cuore di questo areale rimane situato sull'altipiano a est di Camigliatello Silano (località principale per l'accoglienza dei turisti) luogo occupato in parte dal Lago Cecita e dalla selva millenaria della Fossiata, ricchissima di felci, viole, narcisi e sorgenti d'acqua. Qui protagonista è il pino loricato, un fossile vivente che può raggiungere anche i nove secoli d'età e si distingue per la caratteristica corteccia a placche.
Alla Sila appartiene una peculiarità, la Riserva Naturale Guidata Biogenetica, denominata I Giganti del Fallisto, la cui missione è quella di tutelare parte del comprensorio in pineta, nello specifico un lembo di riserva biogenetica, il cui ecosistema viene conservato per la produzione e successiva raccolta di semi da destinare a nuovi impianti boschivi e a studi di carattere genetico. Una pineta fatta di larici ultracentenari nella quale si contano 56 piante di pino laricio (di cui 4 a terra) e 7 di acero di monte, tutte numerate e classificate. Con diametri di fusto anche di 1,30 metri.
Le passeggiate ecologiche sono proposte a piedi, oppure con alcune mountain bike, o raramente a cavallo, ma vi è la possibilità di essere assistiti da guide locali.
Pasti virgini
Mettere sulla spianatoia un chilogrammo di farina, aggiungendo 500 grammi di ricotta passata a setaccio, 300 grammi di zucchero, 4 uova battute, 1 bicchiere di vino stravecchio e olio. Amalgamare e impastare il tutto. Preparare il condimento con ricotta passata a setaccio e condita con zucchero, scorza di limone grattugiata, cioccolato grattugiato,cannella pestata. Tagliare la pasta a piccoli panuzzi e con il matterello stendere la pasta a sfoglie in ognuna mettere al centro due cucchiai di ricotta condita e coprire con l'altra sfoglia, facendola combaciare con l'altra.
Disporle in una teglia e infornarle; quando sono cotte sfornarle e spolverarvi dello zucchero con cannella macinata.
Cippottu di patate con crastuna (lumache)
Lasciare "li crastuna" per qualche giorno in un paniere, per farli pulire lo stomaco, lavarli bene, metterli in un tegame con l'acqua e cucinarli a fuoco lento.
Dopo qualche minuto di bollitura, lavarli per bene e metterli a colare. Intanto preparare in un tegame cipolle a fette, olio, sale e patate tagliate a pezzettini.
Soffriggere il tutto, aggiungere un po' di pomodoro pelato e dopo un po' , anche qualche mestolo d'acqua. Quando le patate sono quasi cotte, si aggiungono "li crastuna".
Strada del Vino e dei Sapori della Sibaritide
Associazione Strada del Vino e dei Sapori della Sibaritide
Vicolo I S. Giacomo, 6 - 87042 Altomonte (CS)
Per informazioni:
Tel. 0981/944889 - Fax. 0981/944889
www.viniesapori.com
[email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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