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Strade del Vino

Strada del Vino e dei Sapori della Piana Rotaliana

di Iole Piscolla

MappaArticolo georeferenziato

E' il prolungamento della Piana dell'Adige e si estende a modi triangolo incastonata tra il Monte Alto, il Monticello e i rilievi della Val di Cembra, confinando precisamente a sud con il Monte Fausior (1550 m.) e a nord con il Monte Monticello (1857), con il vertice prolungato fino alla gola di Rocchetta (confine sud della Valle di Non) e la base verso l'Adige. La Piana Rotaliana, distante solo venti chilometri da Trento, è lunga circa sei chilometri e larga tre, è alluvionale e racchiusa fra le sponde dei due fiumi Adige e Noce. Qui insistono i comuni di Mezzolombardo e Mezzocorona (i due comuni vicinissimi sulle sponde opposte del torrente Noce, che portano ancora nel nome la loro caratteristica di terre divise fra i conti del Tirolo e i principi vescovi trentini) e la frazione di Grumo nel comune di San Michele all'Adige. Storicamente è da sempre lo snodo sia per la Val di Non sia per l'Altopiano della Paganella (Andalo, Molveno e Fai). Il fiume Adige costeggia quest'aerea che Cesare Battisti definì "il più bel giardino vitato d'Europa" e Goethe, nel suo "Viaggio in Italia" un luogo ricchissimo di coltivazioni, con tutt'intorno "colline pergolati d'uva, granone, gelsi, mele, pere, cotogne, noci".

I produttori della Piana Rotaliana hanno saputo, con il passare del tempo, tutelare queste bellezze raccontate in varie occasioni da poeti e uomini illustri e hanno saputo garantire la conservazione del paesaggio vitato, del paesaggio agricolo e dei relativi prodotti. Fra questi spicca il Teroldego Rotaliano, che molto conserva nelle sue note della memoria storica di questi luoghi, il vino che il Mariani, cronista del Concilio di Trento, annoverava fra i "vini muti che fan parlare", rosso e vigoroso com'è, ottimo con la carne salada, la selvaggina, i formaggi a pasta dura stagionati, soprattutto se invecchiato.

Ma la Piana Rotaliana offre anche prodotti tipici peculiari, oltre quelli già annoverati e più conosciuti, come l'Asparago di Zambana, bianco, tenero, delicato e dal gusto inconfondibile. Nel territorio onnicompreso dalla Strada del Vino e dei Sapori sorge anche l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, che ha formato gran parte degli enologi trentini e il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina che, attraverso un'accurata raccolta etnografica (la più importante dedicata ad una sola regione) illustra in ben 84 sale le modalità di lavoro che hanno accompagnato la cultura trentina dal Mille in poi; il tutto attraverso ricostruzioni perfette di interi ambienti di lavoro arredati con collezioni di oggetti d'uso comune.

Fra i Castelli che si ergono sulle prime pendici delle montagne meritano una visita il Castello di San Gottardo (Mezzocorona) che sorge su una vertiginosa parete rocciosa all'interno di una immensa grotta affacciata sulla pianura, sicuramente annoverabile fra le più singolari emergenze storico architettoniche del Trentino; il Castello Monreale, Palazzo Firmian e il Convento Agostiniano di San Michele all'Adige.


Strada del Vino e dei Sapori della Piana Rotaliana

Sito archeologico del Giontech
Via Romana n. 27 - 38016 Mezzocorona
Cell. 346 3729618 - Tel. 0461 601512
E-mail: [email protected]
Web : www.stradavinorotaliana.it

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Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...

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