Da un punto di vista scientifico il territorio madonita è considerato uno degli areali geologicamente più interessanti di tutta la penisola, in quanto mostra le vicende geologiche e tettoniche dell'intera Sicilia. La ricchezza inestimabile dei fossili che riaffiorano, le interessanti differenze tra la morfologia aspra e dura delle rocce di natura calcarea e quella più dolce argillo sabbiosa dei luoghi limitrofi, le grandiose forme carsiche superficiali come doline, polje, valli morte e gole (particolarmente suggestive quelle del fiume Pollina) e poi le forme sotterranee come le grotte e i pozzi, rendono questo massiccio che si erge proprio a ridosso della costa tirrenica un comprensorio unico.
La presenza dell'uomo si concentra sulle colline marginali di questo interessante Parco localizzato nella parte centro settentrionale della Sicilia, ed esteso su un ampia area della provincia di Palermo, precisamente dalla costa tirrenica fino ai 1979 metri d'altezza di Pizzo Carbonara e che prosegue fino all'altipiano gessoso-solfifero nisseno. E sono proprio le caratteristiche geomorfologiche e climatiche di questo comprensorio a definirlo in tre distinte zone: la fascia costiera del versante settentrionale; il massiccio centrale (con vette che sfiorano i 2.000 metri con Pizzo Carbonara, Pizzo Antenna, e il Monte S.Salvatore) annunciato da ripide colline; e il versante meridionale con il sistema collinare argilloso delle valli di Gangi, delle Petralie e di Polizza Generosa, dove si sciolgono le geometrie della viticoltura, dell'orticoltura e del seminativo (cereali e foraggere) ovvero l'ambiente mediterraneo delle colline antistanti il massiccio dove hanno il proprio habitat oltre alla vite e all'olivo, il sughero, il castagno, il nocciolo, il frassino da manna, la roverella, e l'agrifoglio gigante.
Ma ciò che ha portato a definire l'area madonita un giardino botanico sono le numerose specie endemiche presenti sul massiccio, che accompagnano la copertura vegetale di lecci e faggi.
A testimonianza delle risorse naturali c'è il Museo Naturalistico Minà Palombo di Castelbuono, che ospita una collezione di reperti di specie animali e vegetali.
Anche i prodotti agricoli sono ottenuti qui con metodi tradizionali a bassissimo impatto ambientale, ovvero con metodi di produzione che hanno a cuore la salvaguardia dell'ambiente.
Fra i prodotti storici di queste zone la provola delle Madonie, i cui primi riferimenti risalenti al quattordicesimo secolo sono rintracciabili nei calmieri imposti per le vendite nei mercati dell'epoca. Oggi i casari locali lavorano questo tipico formaggio a pasta filata ottenuto dal latte di vacca intero e crudo. E la manna, proveniente dal frassino la cui coltivazione risale alla dominazione araba. Questo naturale digestivo, o lassativo, nonché dolcificante per diabetici, dal sapore particolare fra dolce e amaro, di mandorle e miele, che si ottiene dalla solidificazione della linfa che sgorga dalle incisioni praticate proprio sulla corteccia dei frassini con apposito coltello detto mannaruolo. Operazione che avviene a partire dalla seconda decade di luglio.
Dalle sapienti incisioni fuoriesce un liquido violaceo e amaro che a contatto con l'aria si rapprende e assume il caratteristico sapore dolce e colore biancastro. Se nell'800 la manna alimentava un fiorente mercato nelle province di Palermo e Trapani, oggi la sua coltivazione è circoscritta ai comuni di Castelbuono e Pollina in provincia di Palermo ed è reperibile presso il Consorzio Obbligatorio dei Produttori di Manna Castelbuono. E parlando di manna: "chi fruttu è chistu binidittu e raru. Chi di dulcizza ogn'autro avanza, figghiu però d'un patri tantu amaru?" recita Giovanni Meli nel 1770.
Parco delle Madonie
Corso Paolo Agliata 16 Petralia Sottana (PA)
Tel. 0921684021 Fax 0921680478
Web : www.parcodellemadonie.it
E-mail : [email protected]
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