Territori selvaggi e paesini immersi nel verde svettano all'estremità settentrionale del Friuli Venezia Giulia, sulle Alpi che segnano i confini italiani verso l'oriente. Attorno alla Valle di Resia, che si incunea fra le Alpi e le Prealpi Giulie, è situato l'omonimo Parco Regionale che tutela 9.402 ettari di territorio.
Ambiente armonico e variegato che passa da paesaggi come quello del massiccio del Canin, su cui si può ancora scorgere un piccolo lembo di ghiacciaio sopravvissuto all'ultima glaciazione (fra le vette alpine più elevate) a rilievi più modesti come i Monti Musi, che degradano improvvisamente verso la pianura friulana; dagli ambienti tipicamente alpini ideali per lo stambecco, il camoscio, la marmotta, l'ermellino, il tritone alpestre, agli archi morenici, le formazioni dovute ai depositi lasciati nei millenni dal movimento dei ghiacciai, e infine ai dolci pascoli, che ancora oggi racchiudono la memoria enogastronomica di queste terre.
Tre sono gli elementi che caratterizzano questo parco rispetto agli altri, anche dell'arco alpino e che sono sicuramente da annoverare: la presenza di oltre 1200 specie e sottospecie di fiori, di cui oltre 40 endemismi ovvero specie proprie della zona, rigorosamente "autoctone", che da maggio agli inzi di settembre si possono ammirare con le loro fioriture; la presenza ormai stabile dell'orso e della lince arrivati dalla vicina Slovenia; il carsismo d'alta quota che caratterizza l'area intorno al Monte Canin che fa sì che tutta la montagna sia un immenso "groviera" composto da più di mille cavità. In questa zona l'acqua defluisce verso valle fuoriuscendo in vistose cascate che prendono il nome di "fontanoni".
Altra peculiarità legata alla cultura locale è la presenza di popolazioni di origine slava nell'alta Val Torre e in Val Resia; in particolare quest'ultima è rinomata per una tradizione culturale legata a musica e danze particolarissime, uniche in tutto l'arco alpino, in quanto suonate solo con due strumenti, un violoncello che in lingua locale si chiama "Bunkula", ed un violino detto "Citria".
Di questo paradiso fanno parte i comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone.
Tre i percorsi naturalistici adatti a chi vuole imparare a conoscere l'area ed anche alle famiglie: il sentiero "Valle Musi", a Lusevera che attraversa ben 6 ambienti diversi permettendo di raggiungere quella che è la zona più piovosa d'Italia, ovvero il "Passo Tanamea". Il percorso didattico di "Malga Coot", itinerario d'alpeggio al confine con la Slovenia, percorribile dal 15 giugno al 15 settembre. E il percorso botanico "Bila Pec" dedicato alla flora delle alte quote, che consente di vedere nello spazio di poche centinaia di metri straordinarie fioriture estive nel loro ambiente.
Oggi l'attività del parco si rivolge in particolar modo alla progettazione di un ecomuseo in Val Resia, moderno sistema di presentazione e valorizzazione del territorio, dotato di stazioni di sosta e punti panoramici organizzati per rispondere alle esigenze del turista desideroso di conoscere a fondo ma anche in maniera originale la realtà della valle.
L'ecomuseo si svilupperà lungo quattro direttrici (che comprendono sentieri e strade sterrate, ma anche borghi e piazze) che sono la "Via degli Antichi Ghiacciai" che passando per Gniva conduce a Sella Canizza, la "Via degli Alpeggi" che passando per Oseacco conduce a Provalo, la "Via agli Stavoli" che attraverso San Giorgio conduce a Stavoli Ruschis e la "Via alla Musica" che passa per Stolvizza e porta a Coritis. A tal fine è stata ultimata la creazione di un archivio, messo a disposizione per il pubblico e i visitatori, che illustra tutte le principali caratteristiche storiche, culturali, gastronomiche e naturalistiche della Val Resia.
Parco Regionale delle Prealpi Giulie
Piazza del Tiglio 3 Resia (UD)
Tel. 0433.53534 Fax 0433.53129
Web : www.parcoprealpigiulie.org
E-mail : [email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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