Già conosciuta come terra di pastorizia, di transumanza, di vita agreste non intaccata dalle trasformazioni consumistiche, di anziani longevi che tramandano di padre in figlio antichi mestieri, oggi questa piccola regione approda all'agriturismo e al turismo gastronomico con tutte le carte in regola, pur con una semplicità ed una genuinità che nulla ha da invidiare alle regioni più "evolute". Ci si meraviglia quasi che qui le donne filino ancora la canapa, o che confezionino tovaglie ricamate, tende, calze, merletti che sembrano usciti dalle pagine di un romanzo ottocentesco.
O che percorrendo qualche stradina di campagna si incontrino asciutti vecchietti con il loro asinello carico di fascine o altre masserizie accompagnati da arzille nonnine con sulla testa misteriosi carichi, pesanti e voluminosi.
Una vita rigorosa, essenziale, fatta di lavoro nei campi, con gli animali al posto delle macchine per aiuto è quella che ancora oggi si può vedere da queste parti, seppure per i pochi giorni di una vacanza. E' una vera fortuna il fatto che per molto tempo il Molise sia rimasto alquanto ai margini del turismo italiano, perché questo ha lasciato intatto un territorio vasto, ricco di memorie e di tradizioni storiche, culturali e gastronomiche che solo negli ultimi tempi si vanno riscoprendo e apprezzando come meritano. A raccontarlo il Molise è una regione piccolissima, suggestiva e poco battuta dal turismo, in realtà rivela all'ospite un suo inaspettato fascino fatto di strade bianche, mulattiere, paesi isolati abbarbicati in cima a colline puntute.
Campobasso
Il territorio intorno a Campobasso è tutto un rincorrersi di dolci colline ricoperte da coltivi, boschi, qua e là piccoli vigneti, olivi secolari. I paesini, per lo più incastonati sulla cima, sembrano muti guardiani di una terra ancora oggi dedita prevalentemente all'agricoltura, coltivata fin dove è possibile, amata con ostinazione anche dove è meno produttiva. Fra l'ondeggiare delle colline, interrotto dal massiccio del Matese e dalla montagna di Frosolone che si scorgono in lontananza.
Sepino
La storia di Sepino affonda le sue radici nell'epoca preistorica, stante i molti ritrovamenti avvenuti in tutta l'area. Patria dell'antico popolo sannita, fu al centro di guerre e dispute per la sua posizione di transito tra Roma e le altre regioni dell'impero. Con il dominio romano la città assunse un altro aspetto e le costruzioni in pietra sostituirono quelle in mattoni. Edifici pubblici, abitazioni private e monumenti conferirono a Saepinum l'impronta di una città imperiale romana. Con la decadenza dell'impero romano, poi, anche la città, posta in piano e difficilmente difendibile, cadde in abbandono, preferendo gli abitanti spostarsi più a monte dove sorse il Castellum Saepini, l'attuale Sepino.
A secoli così movimentati seguirono lunghi anni di silenzio ed emarginazione, comuni un po'a tutta la regione, fino a qualche decennio fa, quando il recupero del passato è diventato necessario anche per acquisire una cosciente dimensione del presente.
Ecco allora ripristinare gli scavi archeologici, tracciare itinerari, creare infrastrutture, promuovere la conoscenza di un territorio ancora vergine e ricco di quel misterioso fascino dato da un passato così importante.
Crioli, taccozze, cavatelli
Fra i piatti locali vi sono i crioli, le taccozze, i cavatelli che sono paste e gnocchetti lavorati a mano e cucinate col sugo o con le verdure o con i tanto in uso legumi. Prosciutto, capocollo, soprassata (sorta di salame magrissimo preparato con la sola carne magra della coscia e pressato fino a conferirgli una forma schiacciata) forniscono antipasti luculliani. Immancabile l'agnello alla brace o in umido accompagnato da patate cotte sotto la brace. Essendo tutta la zona interessata a ritrovamenti archeologici, è possibile sbizzarrirsi sugli itinerari, in particolare religiosi, nelle molte chiese, cattedrali e santuari intorno a Campobasso e diffusi un po' in tutta la regione. Interessanti il vicino paese di Frosolone, noto per la lavorazione artigiana di lame e coltelli, e Agnone, celebre per la fusione delle campane, conosciute ed apprezzate in tutto il mondo.
Strada del Vino del Molise
c/o Regione Molise
Indirizzo Giunta
Via XXIV Maggio 130 - 86100 Campobasso
Indirizzo Consiglio
Via IV Novembre - 86100 Campobasso
Tel: 0874-4291
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
ArchivioOVERTIME FESTIVAL 2020: DEGUSTAZIONI GRATUITE DI VINI AZIENDA NEVIO SCALA
il 03.10.2020 alle 13:04
4 Ristoranti Borghese, domani si va sul Conero
il 13.05.2020 alle 08:28
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 20.02.2020 alle 20:41