Tra la Valdinievole e la Lucchesia si estende la piana di Altopascio, il comune toscano noto fin dall'antichità per la sua vocazione ospitaliera, oggi celebre per i tanti forni artigiani sopravvissuti a quelli industriali, il cui pane è conosciuto in tutta Italia. La via francigena, non a caso passava in quei pressi, e i pellegrini diretti a Roma sostavano presso la chiesa di San Pietro a Pozzeveri, trasformatasi successivamente nella famosa abbazia camaldolese di Badia Pozzeveri. Ma sono ben lontani gli avventurosi pellegrinaggi del passato, poiché oggi la zona rivive in chiave moderna il valore dell'ospitalità, con un nuovo tipo di turismo che rivisita le antiche tradizioni. Due sono le zone di produzione nella Strada del Vino, il Montecarlo DOC e le Colline Lucchesi DOC.
E tre gli itinerari consigliati per un soggiorno a due passi da Lucca.
Il lago di Massaciuccoli
Il Lago di Massaciuccoli è un piccolo e suggestivo specchio d'acqua sulle cui sponde si trovano pittoreschi villaggi. Una rete di canali, in parte percorribili con piccole imbarcazioni lo collegano con il mare attraversando terreni palustri. Un battello conduce sulle acque di questo territorio protetto, alla scoperta di esemplari unici di flora e fauna, fino all'antico villaggio di Massaciuccoli dove è possibile visitare le rovine delle antiche terme romane ed il piccolo Museo dei Reperti. A Collodi è stato approntato un bellissimo parco a tema con i personaggi e i percorsi tratti dal libro di Pinocchio.
La Versilia tra arte e gastronomia
Pietrasanta, detta anche "La Piccola Atene" della Versilia, sorprende per il suo incantevole centro storico con la piazza fiancheggiata dal Duomo e dalla Chiesa di Sant'Agostino, e ancora per i suoi vicoli e le piazzette dove vicino ad edifici storici le opere d'arte del passato si uniscono a quelle recenti di illustri artisti contemporanei.
Seravezza e le Apuane: sulle vie del marmo
Seravezza, splendidamente adagiata in una verde conca dei primi contrafforti apuani, da sempre importante centro di lavorazione del marmo e antico baluardo mediceo è il punto di partenza di una possibile escursione trekking. Su sentieri e mulattiere anticamente percorsi dai cavatori, è possibile percorrere un facile itinerario di circa 2 ore. All'ombra dei boschi di castagni svela scenari fantastici mutati nei secoli dall'attività estrattiva. La Pieve Romanica di San Martino, apparirà in tutta la sua bellezza circondata da un verde parco. L'itinerario può concludersi presso il bacino marmifero di Arni, circondati da pareti di marmo e cave.
Meritano inoltre una visita Villa Grabau, la splendida dimora patrizia del '500, con annesso immenso parco botanico con il bel teatro di verzura e le fontane scultoree.
E Montecarlo, caratteristico borgo medievale in posizione panoramica di cui è possibile apprezzare il centro storico dominato dal Castello. Il vino di Montecarlo ha la caratteristica, inconsueta per la toscana, di essere legato a vitigni internazionali di origine francese, quali sèmillon, pinot grigio, roussanne e altri, introdotti già nel 1889 dal viticoltore Giulio Magnani, che aveva lavorato nello Chablis e voleva ottenere maggiore eleganza e ricchezza di profumi dai vini della zona. A trarne beneficio è stato soprattutto il Montecarlo Bianco che, rispetto ai classici bianchi toscani, ha profumi più fini ed eleganti e gusto asciutto, molto equilibrato. E' adatto a pastasciutte e fritture di pesce. Nella Doc Montecarlo sono previste anche le tipologie Rosso, Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice.
Arroccato su di un colle dal suggestivo panorama sulle "terrazze" coltivate a vite da secoli, come indica lo stesso nome originario di Viviana ovvero Via Viviana, in virtù del fatto che fu percorsa a lungo dai mercanti del vino, il piccolo borgo sorge attorno all'antica Rocca del Cerruglio, eretta nel 1333 per volontà del Principe Carlo di Boemia che intervenne in aiuto dei Lucchesi, da cui dipendeva questo territorio, costantemente minacciati dai fiorentini. Fu proprio in onore del suo benefattore che Viviniana cambiò il nome in Mons Caroli, da cui Montecarlo.
Nonostante l'impegno di quello che poi divenne l'Imperatore Carlo IV, Montecarlo nulla potè contro le pressioni che Francesco Sforza, Duca di Milano, esercitò affinchè il territorio passasse ai Fiorentini che, infatti, a partire dal 1437, vi tennero per secoli un proprio notaio con funzione vicarile. Sotto Cosimo I dei Medici Montecarlo visse uno dei suoi periodi più fiorenti sia dal prunto di vista militare che da quello artistico anche se le opere di maggior prestigio e valore restano quelle erette in epoca medioevale: a cominciare dal Castello di Cerruglio con le sue mura e porte d'accesso, per continuare con la trecentesca Chiesa Collegiata di Sant'Andrea, di chiara origine romanica, anche se ristrutturata nel Settecento; la Chiesa conserva una statua lignea raffigurante Sant'Antonio Abate di Francesco di Valdambrino e un affresco del XI secolo staccato e restaurato con la Madonna del Soccorso. La Pieve di San Pietro in Campo è una delle attrattive maggiori.
L'edificio è riferibile al XII secolo e conserva poche tracce della precedente costruzione. La facciata presenta un portale centrale con stipiti, architrave e archinvolto in marmo bianco. L'interno è ampio, con una sequenza di arcate su colonne con capitelli in parte a decorazione vegetale e animale. Tra le opere d'arte meritano attenzione due acquasante in pietra, residui d'arredo romanico della pieve probabilmente realizzato con il rinnovamento dell'edificio XI secolo).
La torre campanaria sembra essere di epoca precedente.
La Cioncia
Gli ingredienti per 4 persone
1 kg di vitello (carni del muso, delle guance, della coda), 3 gambe di sedano
3 carote, 1 cipolla, prezzemolo, basilico, 1 bicchiere di Montecarlo bianco, 200 g di pomodori pelati, olive nere, olio extravergine di oliva, peperoncino piccante, sale.
Preparazione:
Pulite, lavate e tagliate a pezzi la carne, quindi fatela cuocere in acqua bollente per circa mezz'ora e scolatela. In un tegame a parte fate un soffritto di sedano, carote, cipolle, prezzemolo e basilico, buttatevi la carne e fatela rosolare, quindi unite il vino, le olive e i pelati, aggiustate di sale e peperoncino e fate cuocere pianissimo per circa tre ore.
Strada del Vino Colline Lucchesi e Montecarlo
Associazione Strada del Vino Colline Lucchesi e Montecarlo
c/o Amministrazione Provinciale di Lucca
Agricoltura, Foreste e Bonifiche
Via Barsanti e Matteucci, 208 - 55100 Lucca
Tel: 0583/417514 - Fax:0583/417502
www.provincialucca.it
[email protected]
Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...
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