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Strade del Vino

Strada del Vino delle Colline Pisane

di Iole Piscolla

MappaArticolo georeferenziato

Una forte accelerazione qualitativa sta caratterizzando la sottozona più esterna del Chianti (e anche la più lontana alla regione originaria di questo vino) dove il paesaggio è più dolce e privo delle tipiche asperità "chiantigiane" e nell'aria si avverte già l'odore del mare. Lari, Chianni, Palaia, Faglia, Casciana Terme, oltre a Terricciola, costituiscono ancora i centri più importanti della produzione vinicola locale che si definisce con la denominazione Chianti Colline Pisane.

Le colline pisane vantano una lunga tradizione vitivinicola grazie ai vini di Terricciola, più volte descritti da autori del passato in termini di grande apprezzamento. Merito anche del suolo tufaceo che Emanuele Repetti nel suo "Dizionario geografico fisico storico" della metà dell'Ottocento definiva "confacente a farsi prosperare gli ulivi, viti e molti alberi da frutto, il prodotto dei quali generi suole sovrabbondare al consumo degli abitanti". Merito della mezzadria che indubbiamente ha favorito una accelerata nella produzione vitivinicola (mentre diminuiva l'estensione dedicata ai cereali) e merito dei terreni, che variano dal sabbioso all'argilloso, dal calcareo al ciottoloso e all'alluvionale.

E non è difficile trovare qui, anche in profondità, molluschi marini. Ma la storia, con i suoi avvenimenti e la stessa vita quotidiana della famiglia contadina e mezzadrile, ha contribuito non poco in questo spicchio di Chianti (ed in altre aree della Toscana) a mantenere viva la forma del lavoro agreste in questo tipico paesaggio agrario. Un paesaggio che vede nella vite e nell'olivo alcune componenti non dissimili dall'esaltazione di una casa-torre o di un castello.

La storia contadina, infatti, è inscindibile da queste terre, testimoni di un miglioramento nel tempo delle tecniche colturali e di una sapiente scelta dei terreni adatti alla coltura secondo la loro attitudine ed esposizione; con l'obiettivo finale di incrementare bene non solo la viticoltura ma anche la specializzazione nella cerealicoltura. Sopra una parte di questo stesso territorio, oltre al Chianti Colline Pisane, si produce un altro vino a Denominazione di Origine Controllata, il Bianco Pisano di San Torpè, che ha un suo proprio albo e che niente ha a che vedere con il Chianti.

Questo areale, che comprende circa 250 ettari di vigneto, ha singolarmente la forma di un'anatra in volo: le ali a Forcoli e Capannoni, il collo a San Miniato, il becco a Castelnuovo e le zampe a San Luca. Nello spicchio di terra toscana chiamata "colline pisane" quelli che erano gli agglomerati rurali dei villaggi medievali (che comprendevano anche una pieve ed erano posti prevalentemente a grappolo accanto alle strade o ai bivi di quest'ultime) non hanno conosciuto una particolare espansione e sono rimasti più o meno come anticamente erano. Le costruzioni sono rimaste funzionali alle esigenze pratiche dei lavori nei campi, e si configurano sempre in piena armonia con la vegetazione e l'estetica del paesaggio. E ancora oggi si ritrovano le architetture che si rifanno agli antichi villaggi.


Da San Miniato verso Palaia, La Rotta, Peccioli
Al percorso di questa sezione si accede da San Miniato. Più oltre si raggiunge Palaia, già insediamento etrusco, da cui si può raggiungere la "Pieve di San Martino", San Gervasio, antico Castello del '700 d.c. e "Museo della Civiltà Rurale". Qui è consigliabile deviare per una visita ai caratteristici borghi di Forcoli e di Villa Saletta. Attraversando invece le due porte d'accesso di Palaia e proseguendo per Montefoscoli troviamo sulla destra i "Fonchioni", antichi lavatoi, e più avanti la "Figuretta", altare di antichissima origine. Da qui una strada bianca porta al "Tempio di Minerva Medica", originale costruzione neoclassica del 1823 immersa in un bosco. Giunti a Montefoscoli è possibile visitare "La Mostra Permanente della Civiltà Contadina". Proseguendo l'itinerario si incontra Libbiano all'Osservatorio Astronomico per poi raggiungere Peccioli dopo aver passato Guizzano, dove nella chiesetta all'inizio del paese sono custodite antiche statue lignee, quindi Montopoli, col suo castello, Fabbrica di Peccioli e Montecchio, con la sua Pieve Romanica.


Da Laiatico, verso Terricciola, Lari
E' un territorio così ricco di specialità enogastronomiche che nella vicina frazione di Selvatelle si possono trovare ricche tartufaie. Vanno ancora ricordate, per importanza storica ed architettonica, la grandiosa "Villa Gherardi Del Testa" e la "Abbazia di Morrona". Se si abbandona Terricciola l'itinerario prosegue lungo la strada che costeggia Morrona e Soiana, dove si trovano necropoli di età ellenistica, per poi attraversare Soianella, fino a giungere a Villa San Marco dove è possibile ammirare la struttura architettonica dell'antica "Pieve Romanica di Suvigliana". Si tratta di un tragitto punteggiato di fattorie e poderi che si susseguono fino a Lari. Oltre alla Fortezza, spiccano il "Palazzo Pretorio" e la "Chiesa Parrochiale". Nei dintorni, costituiti da borghi e paesini incastonati tra ciliegi, viti ed olivi, spiccano Casciana Alta con la "Chiesa di San Nicola" e la Chiesa dell'Immacolata", Usigliano, San Ruffino e Cavoli. Il tragitto prosegue ancora per saliscendi della Via delle Colline, fino a Crespina.


Da Cenaia verso Crespina, Fauglia, Lorenzana, Casciana Terme, Chianni
Si accede a questo lato dell'itinerario tramite la strada Cucigliana-Lorenzana che si imbocca dopo aver lasciato l'uscita di Casciana. Da qui ci si addentra nel cuore delle Colline Pisane, con i tipici paesaggi di dolci declivi intercalati da piccoli paesi, poco abitati. Costeggiato il Santuario della Madonna dei Monti si arriva a Casciana Terme. Da Casciana Terme imboccando la strada del Montevasco, passando il piccolo borgo di Rivalto, si giunge infine a Chianni.


Bastoncelli o nozze
Gli ingredienti
250 g di farina, 70 g di zucchero, 30 g di zucchero a velo, i semini di un pezzetto di baccello vaniglia, 15 g di semi di anice, 25 g di olio extravergine di oliva, 25 g di rosolio di menta.

Preparazione:
Impastate gli ingredienti a lungo fino ad avere una pasta piuttosto soda. Lasciatela riposare al fresco e coperta per 5-6 ore. Staccatene poco alla volta a ricevatene cilindretti grossi quanto un dito. Tagliateli a pezzettini grandi quanto una piccola noce da arrotolare tra le mani. Scaldate bene l'attrezzo per le cialde, qui chiamato "i ferri". Su uno dei due dischi ponete, a una certa distanza, tre o quattro palline, chiudete i ferri. Quando si sente il classico rumore della pasta che sfrigola significa che i bastoncelli sono già pronti. Ogni tanto, per evitare che la pasta si attacchi, passate sui ferri una pezza unta d'olio. blica fiorentina e poi al Granducato Toscano, conoscendo momenti particolari come nel 1431 quando conobbe l´occupazione di Niccolò Piccinino generale del Duca di Milano ed una breve ribellione nel 1529 al tempo dell´assedio di Firenze.


Strada del Vino delle Colline Pisane

Associazione Strada del Vino delle Colline Pisane
Sede legale:
C/o Amministrazione Provinciale di Pisa
Piazza Vittorio Emanuele II, 14 56125 Pisa
Tel: 050929628 Fax: 050929639

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Iole Piscolla scrive da anni di turismo ed enogastronomia. E’ un tecnico di Strade del vino e da tre anni dirige il Centro Studi e Servizi alle...

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