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Un grande interrogativo, di Enzo Zappalà

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Un grande interrogativo

di Enzo Zappalà

Abbiamo appena passato il momento topico per il vino, forse addirittura più atteso della stessa vendemmia: l’uscita delle guide! Ogni anno ve ne è una in più e i loro giudizi fanno sorridere o soffrire i vignaioli stessi e una moltitudine di appassionati in trepida attesa. Tuttavia, questa agognata scadenza annuale porta con sé un interrogativo che mi ha sempre assillato e che non sono mai riuscito a dipanare. Probabilmente è un problema del tutto personale, dovuto alla mia limitata capacità di degustazione o alla mia approssimativa conoscenza del mondo del VERO vino. Vorrei comunque rendervene partecipi, sperando forse in una risposta definitiva che mi levi un peso veramente gravoso. La domanda che mi assilla, dopo aver confrontato tra loro le varie guide e magari anche siti internet che forniscono voti a iosa, è la seguente:

E’ più logico che i premiati delle varie guide siano tutti uguali fra loro o è più sensato che ogni guida abbia vincitori completamente diversi?

Come a volte si fa per dimostrare un teorema matematico, ho proceduto per assurdo, dando come scontata una risposta e poi valutandone il risultato. Purtroppo, il risultato a cui sono arrivato è stato sempre lo stesso, disastroso e sicuramente sbagliato. Ho infatti sempre concluso (non mi uccidete, per favore) che tante guide diverse sono del tutto inutili! Dov’è che sbaglio? Per favore, aiutatemi!

Per permettervi di indirizzarmi verso la retta via, lasciate che descriva il mio ragionamento e le mie conclusioni. Vi sarà poi facile trovare gli inevitabili errori che ho commesso.

Per cominciare, consideriamo allora come valida la prima risposta ventilata nella mia sciocca domanda. Le ragioni per seguire questa strada ci sono sicuramente. I degustatori ufficiali, i super-esperti del settore non sono certo persone qualsiasi. Forse sono già nati con una certa predisposizione (già in fasce sapevano riconoscere perfettamente il latte materno da quello in polvere e da quello della centrale?), ma sicuramente hanno acquisito le loro capacità con l’esperienza e il continuo e assiduo lavoro. Hanno sviluppato una preparazione che dovrebbe poco scostarsi da una visione veramente OGGETTIVA del vino degustato. Esso viene da loro decodificato, sezionato, analizzato, ricomposto e valutato secondo schemi e processi gustativi praticamente perfetti. Il risultato acquista qualcosa di veramente sacrale. In questo contesto, mi aspetterei allora che tutte le guide, che sicuramente si affidano a personaggi come quelli prima descritti, premino gli stessi vini, al più con infinitesime differenze dovute a sfumature giudicate più o meno importanti. In altre parole, se un vino ottenesse un punteggio di 87 in un testo, al limite potrebbe variare da 89 a 85 negli altri. Essendo ogni vino una realtà quasi matematica per un vero esperto, le differenze dovrebbero essere irrisorie, ossia avere scarti trascurabili rispetto al valor medio.

Conclusione di tutto ciò? Basterebbe una sola guida, dato che tutte le altre, in mano a esperti altrettanto validi, dovrebbero portare a risultati in pratica identici. La prima risposta implicita nella mia domanda dimostrerebbe perciò che tante guide sono perfettamente inutili! Che tragica risposta, accidenti!

No, non la posso certo tollerare! Sono costretto allora a considerare veritiera la seconda risposta, ossia che sia meglio aspettarsi guide con risultati diversi, anzi completamente diversi. Tuttavia, ciò mi sconvolge non poco. Questa eventualità, infatti, imporrebbe che i tanto blasonati esperti non seguano in realtà regole perfette e procedimenti olfattivi e degustativi codificati e riproducibili. Accidenti! Allora sono anche loro persone normali e in preda allo squallido soggettivismo di un ignorante come me? In realtà, spesso e volentieri si vede che in una guida un vino viene giudicato meraviglioso (oltre i 90) e invece è considerato solo mediocre in un’altra (80 o meno). A questo punto, potrei anch’io valutare un vino e magari scriverne un giudizio e partecipare alla stesura di una guida. Magnifico e terribile allo stesso momento. Tuttavia, sicuramente assurdo!

Però, però… non posso fare altro che proseguire in questa direzione, dato che la prima ha portato a una tragedia epocale: l’inutilità di tante guide. Se, però, dovessimo aspettarci esperti completamente in balia della propria soggettività, magari influenzata da deprecabili gusti personali, arriveremmo di nuovo a una tragica soluzione. Qualsiasi gruppo di esperti presi a casaccio darebbe luogo a una guida con vincitori diversi da quelli di qualsiasi altro manipolo di professionisti. Insomma, infinite guide con risultati sempre diversi. Ma allora, mi chiedo, a cosa servirebbero? A niente, proprio a niente, purtroppo! E’ come se si volesse risolvere un sistema di equazioni, ma a ogni equazione si aggiungessero nuove incognite non contenute nelle altre. Non vi sarebbe soluzione e il sistema sarebbe irrisolvibile. Analogamente, infinite guide con risultati sempre diversi non porterebbero nessun aiuto al primitivo e rozzo appassionato come me.

La sola soluzione che vedo, sarebbe allora la seguente: quando i lavori di selezione sono stati compiuti, i curatori delle guide dovrebbero riunirsi tra loro e stilare una media dei risultati, dando magari anche la deviazione standard per ogni vino degustato. Una sola guida sarebbe più che sufficiente. Accidenti, nuovamente la stessa tragica conclusione di prima…

No, non posso credere che tante bellissimi libri pieni di bicchieri, stelle, bottiglie, fiaschi, tappi, sfere, gocce, grappoli, acini, pampini, ecc. siano inutili. Per favore aiutatemi a risolvere l’interrogativo che non mi lascia dormire! Non potrei certo continuare a degustare senza sapere l’effettivo valore di ciò che bevo, faticosamente fornitomi dai grandi esperti.

L’immagine è stata adattata dall’articolo http://www.acquabuona.it/2008/10/la-guida-dei-famosi/

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7 Commenti

Inserito da Luciano Pagni

il 01 dicembre 2010 alle 19:29
#1
Caro Enzo bevi e goditi i buoni vini, tu sai dove trovarli non hai bisogno di guide.
Lascia a noi poveri produttori queste angosce
Ciao

Inserito da Enzo Zappalà

il 02 dicembre 2010 alle 05:43
#2
ciao Luciano!
speriamo di incontraci almeno a Camaiore...

Inserito da Roberto Gatti

il 06 dicembre 2010 alle 18:57
#3
Caro Enzo,
le tue analisi sono sempre lucide e puntuali. La cosa migliore sarebbe una Macro Guida elaborata con il concorso di tutti i " Guru " nostrani, almeno cosi' non avremmo piu' questi dubbi e pensieri.
Ma se hai notato i nostri guru difficilmente assegnano punteggi in 100simi, ma preferiscono i grappoli, i bicchieri e le stelline.
Ciao spero a presto

Inserito da Luigi Bellucci

il 07 dicembre 2010 alle 01:14
#4
Enzo è strepitoso, come sempre.
Luciano, che produce, le guide gli fanno venire gli incubi, e sono completamente d'accordo con lui.
Roberto, che è un Guru anche lui, propone la Guida delle Guide. Sarebbe bellissimo, ma come la mettiamo con il lettore che compra un grande vino della guida, diciamo da 92/100, magari dieci mesi dopo l'assaggio dei Guru, e quando apre la bottiglia sa di tappo oppure è stata in vetrina al sole d'agosto?
Ragazzi, meno Guide e più Vino buono!

Inserito da Enzo Zappalà

il 07 dicembre 2010 alle 05:47
#5
cari Roberto e Luigi,
come non essere d'accordo con voi? Spesso ci dicono: "Le guide servono per farsi un'idea dei migliori. Poi tocca al consumatore scegliere". Avrei allora un altro interrogativo? Perchè farle uscire tutti gli anni con gli stessi nomi? Ormai li conosciamo quelli "buoni". Al limite ci vorrebbe solo UNA guida che indichi qualche giovane ancora sconosciuto... Invece, quelli te li devi cercare da solo - e in fondo è anche molto meglio - perchè le guide preferiscono battere sempre sui soliti celebri e celebrati, dicendo magari che si deve tornare al vino vero e semplice e poi continuando a premiare le marmellate ultra dense. Proprio al BWF (mettiamoci comunque una pietra sopra per tanti motivi) gli "americani alla Parker" ci vengono a insegnare che bisogna fare vini più bevibili e più legati al territorio.. e poi il signor Parker continua a premiare i cabernet alla "succo di peperone imbottito di scaglie di legno...". Questo nuovo pensiero mi porta nuovamente a dire che di guide non ne abbiamo più bisogno e che il mondo del vino potrebbe essersi anche stufato di essere preso in giro da guru e santoni...

Inserito da Roberto Gatti

il 07 dicembre 2010 alle 07:21
#6
Cari Enzo e Luigi,
personalmente non ho nulla contro le Guide, perchè negli ultimi 20 anni , hanno contribuito alla divulgazione del buon bere italiano. Sono però dell'avviso, che negli ultimi 5/6 anni ( o piu' ), abbiano perso molto del loro smalto e appeling iniziale, ogni anno sembrano le fotocopie dell'anno precedente con piccoli ritocchi. Sempre i soliti noti e poco spazio ai nuovi viticoltori, cosi'ne ho scritto a tal proposito :
http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=6374
Ora abbiamo messo un bel poco di carne al fuoco ( o meglio di guide al fuoco ) : il dibattito è aperto.
Ciao a presto
Roberto

P.S. ) Grazie Luigi per il Guru.....da Te lo accetto volentieri, anche perchè mi considero un appassionato molto fortunato, che è riuscito a realizzare uno dei suoi sogni !

Inserito da Luigi Bellucci

il 07 dicembre 2010 alle 12:05
#7
Enzo dice: "quelli te li devi cercare da solo" e sono d'accordo con lui.
A proposito mi viene in mente una targa su un muro a Santarcangelo di Romagna (a due passi da casa mia) vicino alla Sangiovesa di Tonino Guerra. Parla di un tale, di cui non ricordo il nome, che girava per le campagne a cercare il vino buono e l'acqua che sapesse di menta. Oggi purtroppo la normativa sulla sicurezza ha appiattito tutto, ma forse qualcosa di simile in giro esiste ancora ... basta aver voglia e tempo di cercare!

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Astrofisico per 40 anni, ho da sempre coltivato la passione per il vino e per il mondo che lo circonda. Vedo di traverso la seriosità che...

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