Sarà sembrato strano a molti di voi che, dopo i ripetuti articoli e le dure prese di posizione (talvolta anche un po’ violente) contro l’etilometro a fiato, io me ne sia stato buono e zitto per parecchi mesi. Forse qualcuno avrà pensato: “Anche lui è rientrato nei ranghi. Non c’è niente da fare…”. E invece no. Il mio silenzio era dovuto alla preparazione, insieme a quella splendida Federazione che è la FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) e soprattutto insieme a persone dalle idee chiare e decise quali Costantino Charrere, Ampelio Bucci, Walter Massa, Peter Dipoli, Fausto De Andreis, Aldo Vajra e altri ancora, di una “discesa in campo” seria, completa, limpida e con la giusta e ampia visibilità.
La FIVI c’è riuscita il 15 settembre 2010, quando si è svolta la tanto attesa (da noi) Conferenza Stampa presso il Palazzo delle Stelline a Milano.
L’argomento era vasto e articolato, coprendo tutti i risvolti del mondo del vino, da quello culturale e storico, a quello del confronto tra alcolici e superalcolici, a quello relativo ai difficili rapporti con i giovani, a quello dei benefici salutistici della bevanda più antica e sacra del mondo. Fin qui una perfetta sintesi dei problemi medici, sociali, economici che stanno colpendo una delle più importanti fonti di reddito del nostro massacrato Paese. Il vero colpo da KO era, però, un altro. Per la prima volta non si è avuto paura di mettere al banco degli imputati, ufficialmente e con dati inoppugnabili, il tanto temuto “etilometro”.
Mesi di studi scientifici e di risultati ormai chiari e incontrovertibili sono stati messi a nudo. Dapprima con le chiare, nette, taglienti parole del presidente Costantino Charrere, simili per stile e limpidezza ai suoi splendidi vini valdostani e poi nientemeno che con la video conferenza di uno dei più famosi e reputati fisiologi polmonari mondiali, quel professor Hlastala a cui ho fatto continuamente riferimento nei miei articoli dei mesi scorsi e che ci aveva aperto gli occhi di fronte a un mondo di “scienza spazzatura” casualmente (o volontariamente) taciutoci dalle Autorità, che con tanto accanimento si affidano a questo strumento chiaramente falso e impreciso, prospettandocelo come il rimedio di tutti i mali legati all’alcol.
Lo stesso Hlastala, che negli Stati Uniti ha contribuito non poco a far eliminare la macchinetta fasulla dalle strade, dopo l’innumerevole serie di processi vinti da chi ne era stato ingiustamente colpito. Il grande studioso ha finalmente e direttamente (e non tramite le mie semplici parole di astrofisico e non certo fisiologo) gridato la verità scientifica nelle orecchie di chi non voleva o non era capace di sentire.
La platea era vasta e articolata. I mass media presenti alla grande, con servizi televisivi che andranno in onda sia sulle reti nazionali che private. L’interesse sollevato tra i produttori, ristoratori e dirigenti di prestigiose Istituzioni del mondo del vino veramente caloroso. Ancora una piccola nota triste da parte di alcuni giornalisti del settore, da me spesso “bacchettati” perché uscissero allo scoperto e mi dessero una mano nella difficile battaglia. Malgrado le parole nitide e precise di Charrere e di Hlastala, continuavano a porre fiducia nell’etilometro e nel suo uso sempre più allargato. Mi sono chiesto: “Ma ci sono o ci fanno?”. Poi mi sono risposto che ormai contava poco. Il sasso era stato lanciato anche senza di essi e ormai il loro apporto non era più necessario. Magari, adesso, che una Federazione come la FIVI non ha avuto paura di scendere in campo, si accoderanno. Ben vengano. La battaglia va avanti e siamo solo al primo “scontro”.
Un secondo momento importantissimo sarà a fine novembre in quel di Langa, quando il prof. Hlastala sarà presente in carne e ossa per presentare i suoi studi e stimolare ancora di più una diretta denuncia contro la Magistratura e il Ministero dei Trasporti che non possono ormai far finta di non sapere. La casa che costruisce l’etilometro (la Draeger) sarà difficilmente “toccabile” essendo una potentissima multinazionale, ma si dovrà sapere e far sapere che la sua presentazione dell’etilometro è truffaldina. Non si può infatti pubblicizzare un’esattezza quasi perfetta e poi chiedere al compratore di scegliere il fattore di conversione a lui più utile, permettendo così di commettere errori nel risultato finale che possono raggiungere il 50% ed anche più.
Insomma, sono piuttosto contento di come stanno andando avanti le cose e sarò sempre pronto a dare il mio modesto contributo agli amici della FIVI, che ringrazio di vero cuore, così come ringrazio le pagine di questo sito web che mi hanno sempre dato “carta bianca”.
Un’ultima provocazione, in attesa delle prossime azioni sempre più dure e profonde. L’arguta e ironica idea me l’ha data un grande vignaiolo ligure di cui non faccio il nome, ma che riuscirete facilmente a individuare. A questo punto l’etilometro ha mostrato chiaramente la sua faccia, in tutto il suo squallore e falsità. Non potrà mai tener conto (così com’è) delle diversità fondamentali che esistono tra un singolo individuo e un altro. Se si vuole continuare a utilizzarlo non resta che fare una nuova legge dello Stato, che sia superiore alle leggi fisiche e biologiche del corpo umano, una legge che dichiari tutte le persone FISICAMENTE IDENTICHE tra loro. In questo modo l’etilometro potrà essere usato senza problemi. E si avranno anche ulteriori benefici: basterà che una sola persona vada dal medico e tutto il resto della popolazione otterrà la giusta cura. Inoltre (finalmente) non esisterà più il razzismo. Non mi stupirei che si arrivasse anche a questo in un’Italia senza più valori etici e morali.
Concludo promettendovi di tenervi aggiornati in tempo reale e di comunicarvi, appena stabilite, le date e gli orari delle trasmissioni televisive che manderanno in onda la Conferenza Stampa di ieri.
Viva il vino, i suoi maestri e la sua cultura!
Astrofisico per 40 anni, ho da sempre coltivato la passione per il vino e per il mondo che lo circonda. Vedo di traverso la seriosità che...
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Inserito da Maria Grazia Melegari
il 16 settembre 2010 alle 10:20M.Grazia