Il 5 novembre a La Morra si è tenuto un Convegno sul Barolo, organizzato dall’ONAV piemontese. Aveva un titolo accattivante: “Il Barolo, un vino di successo: aspetti vitienologici, degustativi, nutrizionali e di mercato”.
L’ampia sala polifunzionale del comune era gremita, malgrado la pioggia avesse probabilmente scoraggiato molti appassionati. Tanti relatori illustri tra cui Lanati e Giorgio Calabrese, personaggio di spicco televisivo oltre che Presidente dell’ONAV e medico nutrizionista. Il mio interesse era legato sia all’argomento in questione, sia alla presenza di Calabrese per il quale avevo preparato una lettera aperta da leggergli alla fine, riguardante il famoso etilometro, ci cui non si parla più, ma che continua a far vittime ed essere completamente fallace.
Io vengo da più di quarant’anni di attività scientifica e da decine e decine di Convegni professionali e divulgativi in campo astrofisico. Mi sento in diritto, perciò, di esprimere una mia personale, ma attendibile, valutazione sul Convegno: né carne né pesce! Mi spiego meglio.
Sicuramente non doveva essere un Convegno per esperti, ossia un congresso specialistico, visto l’invito aperto a tutti e vista anche la stragrande maggior parte del pubblico, composto soprattutto da soci ONAV, appassionati, produttori e curiosi. Invece, almeno un paio di presentazioni sembravano divertirsi a fare un elenco infinito di composti chimici con i loro nomi propri che sembravano più scioglilingua che molecole organiche. Io li sto studiando per i miei libri estremamente divulgativi sulla chimica del vino, ma il vederli espressi in modo tecnico e professionale, senza alcun tentativo di spiegazione, mi ha lasciato esterrefatto.
Mi sarei aspettato un tentativo di divulgazione e invece sembrava un esame di chimica in cui l’unica cosa importante era mostrare quanto si era preparati. Tutto sarebbe stato perfetto (o quasi) se fosse stato un congresso specialistico, ma tale non era. Sarebbe bene che il mondo del vino cominciasse a capire che se vuole essere compreso e amato non dovrebbe né vivere soltanto di gossip, ma nemmeno di terminologia tecnica fine a se stessa. So benissimo che per fare vera DIVULGAZIONE bisogna prima conoscere molto bene la materia, ma qualche sforzo in più da parte dei “professori” non sarebbe male…
Ho sentito una signora vicino a me dire: “Dopo tutte queste formule e nomi quasi quasi preferisco diventare astemia!”. Gli occhi dei più erano diretti verso il banco d’assaggio dei vini, sperando che le relazioni finissero in fretta. Peccato, una ghiotta occasione per divulgare in modo scientifico e completo, buttata al vento.
Fortunatamente vi sono stati gli interventi di Germano, di Cordero e -in parte- di Lanati a portare il discorso su una comprensibilità efficace.
Poi il solito intervento divertente, interessante e distensivo del Presidente dell’ONAV. Centrato? Sicuramente sì … a prima vista. Tuttavia, voglio ricordare che Giorgio Calabrese nella sua presentazione all’atto della nomina a Presidente dell’ONAV, ha detto testualmente : “…Oggi amare il vino non significa più solo insegnare a riconoscere vitigni e qualità, ma anche diffondere la cultura di questo prodotto simbolo dell'Italia e difenderlo dagli attacchi, spesso ingiustificati, cui è sottoposto a causa della scarsa conoscenza…”. Ovviamente il suo aiuto potrebbe essere fondamentale in un periodo e in un paese che non riesce più a uscire dalla paura e dall’anonimato. Lui è Presidente dell’ONAV, è un medico illustre e ha una visibilità mediatica enorme. Chi meglio di lui potrebbe sollevare il problema della fallacità dell’etilometro di fronte all’opinione pubblica? E proprio a questo mirava la mia lettera aperta, che riporto integralmente in un post sul mio blog di vinix.
Risposta? Quello che, in fondo, avevo ampiamente previsto: il solito discorsetto sulla moderazione e responsabilità di chi beve, ecc., ecc. Ma al mio contrattacco: “Sì, ma si rende conto che lo strumento per valutare l’ebbrezza NON funziona e “spara” numeri a caso?”, il professore ha fatto un largo sorriso, ha aperto le braccia e mi ha fatto capire che non c’era niente da fare… Bisogna, in poche parole, fare buon viso a cattivo gioco. Con mie parole, cerco di tradurre: “Non si può andare contro al Sistema e si deve accettare il giudizio di una macchina che non funziona”. E questo lo dice un medico, Presidente dell’ONAV. E' come se nella sua professione medica, accettasse i valori sicuramente sbagliati di una certa analisi biologica e procedesse comunque alla cura del paziente sulla base di quei risultati saputi essere fallaci. Non mi sembrerebbe certamente molto etico...
Mi sono sentito un oggetto di disturbo, da allontanare al più presto, e poi c’era il barolo che aspettava sul tavolo.
C’è qualcosa che proprio non mi torna. Probabilmente Calabrese ha un autista astemio e forse l’ONAV preferisce sentire le violette, i piccoli frutti rossi, propinare giudizi e, contemporaneamente, accettare i giudizi (anch’essi del tutto soggettivi) dell’etilometro.
Insomma, ho fatto un ultimo tentativo, anche se le speranze erano ben poche. Se il mondo del vino vuole essere truffato da quella macchinetta che non funziona, si accomodi pure…
Chi avesse ancora voglia di conoscere perché l’etilometro è fallace e come condanna innocenti può sempre andare qui: http://www.vinix.com/myDocDetail.php?ID=4535 troverà anche la lettera aperta al prof. Calabrese.
Per finire… temo che questa mia presa di posizione chiara e netta possa ancora una volta risultare “fastidiosa”. Me ne prendo tutte le responsabilità, avendo fatto nomi e cognomi. Penso che il vino meriti che qualcuno lotti ancora per lui, anche se non ha né carisma né visibilità, come appunto il sottoscritto. Io mi sento di farlo.
Astrofisico per 40 anni, ho da sempre coltivato la passione per il vino e per il mondo che lo circonda. Vedo di traverso la seriosità che...
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Inserito da Danilo Bruzzone
il 06 novembre 2011 alle 14:00Detto questo, ed è qui che come ONAVISTA mi sento in imbarazzo, mi sembra evidente che delle GIUSTE RIVENDICAZIONI contro l'attuale Fallace Etilometro, non ne importi nulla a nessuno, neanche al "mio" Presidente...