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La fine della moneta analogica, di Filippo Ronco

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La fine della moneta analogica

di Filippo Ronco

Durante il periodo estivo hai il tempo per concederti qualche fantastic-arìa. Al mare prima e sui monti poi, ho seguito pigramente l'andamento disastroso delle borse, del deficit, del pil, del mito del pareggio di bilancio e del devastante debito pubblico che ci portiamo sulla schiena da ormai troppo tempo e ho provato ad immaginare un modo nuovo di concepire il denaro e le transazioni per poter rimettere a posto almeno la questione dell'evasione fiscale. La butto lì, anzi qui, certo della vostra tolleranza e di quella del nostro ministro del tesoro Tremonti per la digressione.


Fine della moneta analogica

Simuliamo per un attimo che da domani mattina la moneta (di carta) e le monetine così come noi le conosciamo siano ritirate dal mercato ed al loro posto si dia il via ad una completa virtualizzazione del denaro affidando ogni transazione, scambio di merce, pagamento di servizio, acquisto di bene ad un conto bancario personale (almeno 1 per persona, vecchio, adulto, bambino, neonato) e ad una carta magnetica. Per i neonati e i bambini, i genitori avranno il dovere e la responsabilità di gestire la card fino ai 14 anni dopodiché i ragazzi avranno la possibilità di usarla anche da soli con soglie massime di utilizzo crescenti dai 14 ai 18 e poi dai 18 ai 21 anni, poi dai 21 ai 24 (maturità economica).


Il periodo transitorio e la card evoluta

Trascorso un periodo di tempo ragionevole (diciamo 6 mesi), durante il quale tutte le monete (di carta e pesanti) presenti sul territorio nazionale dovranno essere consegnate alle banche per poter essere convertite in valuta digitale su uno dei propri conti correnti (in fondo abbiamo fatto la stessa cosa quando abbiamo cambiato le lire con gli euro, non dovrebbe essere così drammatico), le banconote e le monete nello stato italiano perderanno ogni valore e saranno sostituite integralmente dalla card fornita dallo Stato di concerto con la rete interbancaria fornita di riconoscimento con impronta digitale. Una carta di nuova generazione, capace di funzionare su qualsiasi circuito internazionale, bancomat, pos, rete internet, sia in dare che in avere e dotata di ogni sicurezza non solo in fase di transazione ma anche in caso di smarrimento.


La tassa unica permanente (TUP)

Diciamo poi che fin dalla nascita di ogni individuo, per qualsiasi transazione di denaro virtuale tramite la card o strumenti di rete o direttamente in banca) e fino alla sua morte - momento in cui la card viene disattivata e il relativo capitale redistribuito in base alle normali regole testamentarie - lo Stato applica su ogni transazione una commissione fissa il cui importo dovrà essere stabilito da una commissione di esperti al momento del varo del nuovo progetto. Tale importo dovrà poi essere ri-verificato ogni 3 mesi sulla base dell'andamento economico e delle necessità del paese con un tetto massimo stabilito per legge del 20% su ogni transazione in casi di emergenza nazionale.


Abolizione di ogni tassa diversa dalla TUP

Contestualmente al lancio del nuovo sistema di gestione del denaro e relativa commissione sulle transazioni, viene abolita ogni forma di tassazione ulteriore e diversa sia per le persone fisiche che per le persone giuridiche. Naturalmente il funzionamento vale a maggior ragione per le transazioni economiche effettuate tramite strumenti telematici, o tramite banca (bonifici, riba, ecc.). Quello che entra allo stato deriva unicamente dalla commissione sulle transazioni.

Viene quindi meno il sistema di pagamento delle tasse su base reddituale, così come il concetto di IVA, completamente sostituito dalla tassa unica permanente sulle transazioni allargando però l'applicabilità non solo alle transazioni commerciali ma a qualsiasi tipo di transazione anche tra privati.

Ognuno guadagna e trattiene quello che è in grado di guadagnare con le proprie forze e con l'aiuto dei propri amici e familiari. Non riceve più niente dallo stato se non in casi da stabilire con estrema precisione ma si tiene tutto quello che guadagna, eccetto la TUP su ogni transazione economica condotta nel corso della sua vita.


Alcune conseguenze


Scomparso il denaro fisico, anche le attività illecite potranno essere svolte solo con la card, pos o strumenti bancari quindi diverranno molto più difficili da portare avanti vista la totale tracciabilità di ogni movimento finanziario ad esse collegato.

Fine della carta per faccende economiche.
Basta fatture, basta casse, scontrini. Niente. Tutto è immediato al momento della transazione il prelievo dello Stato è simultaneo. Viene meno il concetto stesso di "scaricare" o "scontare" una fattura dal momento che viene meno il concetto di tassazione fiscale.

Ritorno del baratto come forma alternativa allo scambio finanziario.

Abolizione di forme pensionistiche generali e sostituzione con forme di sostegno solo a chi ha realmente bisogno sotto forma di assistenza e sussidio finanziati sempre con la TUP. Ognuno, per tutta la vita, ha quello che guadagna con il proprio lavoro o con la vendita di beni e servizi, tolta la commissione di stato. Considerato l'enormemente minore esborso di denaro allo stato con il nuovo sistema, è verosimile pensare che le persone abbiano la possibilità di accantonare denaro sufficiente da destinare alla propria vecchiaia.


La fine dell'evasione fiscale


Con gli introiti derivanti dalla TUP, lo stato provvede alla gestione della Res Publica, alle infrastrutture, ai servizi sanitari e ad ogni altra incombenza fino a ieri finanziata con il vecchio sistema di tassazione fiscale.

Diciamo che la commissione statale sulle transazioni viene posta al 10% e proviamo a fare qualche simulazione.

Vai a comprare il pane, spendi 3 euro.
L'esercente guadagna 2,7 euro.
Lo stato mette in tasca 0,3 euro.

Il neonato ha bisogno dei pannolini.
Vai al supermercato e compri 2 confezioni.
Spendi 18 euro. Il supermercato introita 16,2 euro. Lo stato mette in tasca 1,8 euro puliti.

Vai dal dentista.
Spendi 800 euro con la card.
Il dentista introita 720 netti, lo stato 80.

L'evasione fiscale a questo punto sarebbe un mero ricordo vista l'impossibilità di far girare denaro per canali differenti dal proprio conto corrente tracciato. La commissione del 10% (ipotetico e da valutare nel suo valore reale) sostitutiva di qualsiasi tassa è certamente molto più bassa dell'aliquota fiscale normalmente applicata anche ai redditi più bassi ma a questo punto avremmo una massa di contribuenti infinitamente più grande rispetto a quella attuale perché comprensiva anche di neonati, bambini, anziani e soprattutto di tutta la popolazione italiana anziché di una piccola frazione.

Zero evasione fiscale, totale tracciabilità delle transazioni economiche, flusso immediato, costante e diretto per lo stato e per far fronte ad ogni necessità. Sembra troppo bello per essere vero. Ci vorrebbe uno bravo (io di matematica avevo 4 di media) per capire se son solo fanfaluche.

Letto 10395 voltePermalink[10] commenti

10 Commenti

Inserito da Luigi Bellucci

il 22 agosto 2011 alle 17:00
#1
Caro Fil,
temo sia un pio desiderio.
Dati del 2005, solo per i dipendenti pubblici, che dovrebbero essere pagati dallo stato con quel 10%:
"Nel Bilancio dello Stato il costo per gli stipendi dei 3.500.ooo pubblici dipendenti è nel 2005 di 155 miliardi di Euro (circa 300.000 miliardi di Lire), pari al 22% della spesa totale e al 27% della spesa corrente al netto degli interessi"
Se ogni italiano spendesse 1000 Euro al mese (compresi vecchi, bambini, ecc. ecc.)sarebbero 60 miliardi di Euro al mese, di cui sei incassati dallo Stato. Alla fine dell'anno lo Stato incassa 72 miliardi di Euro. Per arrivare ai 155 del 2005 ne mancano 83. Per arrivarci, e pagare solo gli stipendi, occorrerebbe portare la percentuale al 21,6, diciamo 22 (guarda caso è circa il valore dell'IVA) e abbiamo pagato solo gli stipendi agli statali.
Per essere realisti bisognerebbe salire attorno al 40%, per poter pensare di avviare un minimo di crescita e sviluppo. E come la mettiamo se ci fossero, che so, tre giorni di blackout elettrico? Non ce li vedo 60 milioni di italiani a non poter comperare "nulla" per tre giorni di fila.
A mio parere sarebbe molto più efficace una deduzione TOTALE delle proprie spese dal fatidico 730 o modello UNICO, con annessi scontrini e ricevute. In questo modo sarebbero tassati TUTTI i ricavi (al netto delle loro spese) di commercianti e liberi professionisti e solo i risparmi dei lavoratori dipendenti ... e forse vivremmo tutti meglio.
Del resto di soluzioni i testi di economia sono pieni. Si tratta solo di volerlo fare PoliticaMENTE.
Un abbraccio a tutti i ronchini

Inserito da Filippo Ronco

il 22 agosto 2011 alle 18:05
#2
Si ma il paragone con l'iva secondo me non regge.
L'iva è una partita di giro. Dove lo stato ci guadagna prendendola la perde quando il contribuente la porta in detrazione. Per l'elettricità mi pare che le banche, i centri data, ecc, abbiano già risolto il problema da tempo con i gruppi di continuità :)

Fil.

Inserito da Rinaldo Marcaccio

il 22 agosto 2011 alle 23:07
#3
Qualsiasi sistema può andar bene. A patto che lo si voglia applicare sul serio. Gli interessi di parte condizionano ancora troppo. Certo che quello vigente è altamente migliorabile e semplificabile (sembra fatto apposta per favorire qualcuno a discapito di molti).
Non credo tuttavia che sia un problema di sistema nuovo, ma di uomini all'altezza.

Inserito da Luigi Bellucci

il 24 agosto 2011 alle 17:02
#4
Sono d'accordo con Rinaldo al 100%: interessi di parte da eliminare e uomini all'altezza. Del resto la storia di Roma ci insegna che ogni tanto era necessario richiamare "i padri della patria" per rimediare le storture che via via si creavano nella conduzione della "res publica".
Fil, il richiamo all'IVA non voleva essere un paragone, ma solo una indicazione che per pagare i soli stipendi degli statali occorre alzare al 21,6% quel 10% che tu proponi nel tuo esempio, già superiore al "20% come tetto massimo in caso di emergenza nazionale".

Inserito da Filippo Ronco

il 24 agosto 2011 alle 17:06
#5
Si ma nel mio scenario non ci sono tutti i costi previdenziali così come sono previsti adesso. Ognuno si paga la sua pensione con i proventi che non spende per dare allo stato in una vita di lavoro. Solo per fare un distinguo ma ce ne sarebbero diversi.

Fil.

Inserito da Luigi Bellucci

il 24 agosto 2011 alle 17:19
#6
Ma gli stipendi ai dipendenti statali, li vogliamo ancora pagare, oppure no?
E per le "forme di sostegno solo a chi ha realmente bisogno sotto forma di assistenza e sussidio" quanto vogliamo prevedere?
E se lo stato deve costruire e attrezzare nuovi ospedali, o scuole, o caserme, o carceri, di quanto ancora deve alzare quel 21,6%?
Non è così semplice!

Inserito da Filippo Ronco

il 24 agosto 2011 alle 17:21
#7
Non dico che sia semplice. Figuriamoci e poi la mia è solo una banale provocazione. Di certo anche mantenendo tutto inalterato e introducendo solo il cambiamento tecnologico dell'eliminazione della moneta analogica, finirebbe di colpo l'evasione. E questa è una certezza non da poco. Ma non computi tutti i vantaggi economici per lo stato della fine del sistema pensionistico che penso incida ben più del 10% delle sue uscite.

Inserito da Filippo Ronco

il 24 agosto 2011 alle 17:23
#8
Fine evasione totale più fine sistema pensionistico insieme sarei curioso di sapere che percentuale del pil rappresentino.

Inserito da Sergio Ronchi

il 26 agosto 2011 alle 17:54
#9
E' una bella proposta, chissà cosa ne penserebbero Alan Greenspan e Ben Bernanke ...
Comunque per fare bisogna volere, si cercano sempre monovre correttive ma a chi convengono??
Ad esempio non si parla più di auto a idrogeno eppure i progeti ci sono ... sarà che poi non usiamo più il petrolio??? ;-)

Inserito da Filippo Ronco

il 23 novembre 2011 alle 01:27
#10
Sono toranto su questo post dopo qualche tempo forse anche per via delle vicende economiche che hanno profeticamente (e tragicamente) visto protagonista il nostro paese sui mercati internazionali e mi sembra quanto mai attuale. Vorrei rispondere a Luigi Bellucci su alcuni punti.

Per quanto riguarda il pagamento degli statali, nel conteggio che fai credo consideri non gli stipendi netti (che dovresti considerare con il sistema da me proposto) ma gli stipendi lordi, comprensivi di oneri fiscali, quindi circa il doppio del dovuto se non di più.

Quanto alla spesa da te ipotizzata di 1000 euro al mese, secondo me è troppo bassa e non veritiera. Nel momento in cui ogni transazione di chiunque è tracciata, stai tranquillo che i patrimoni finanziari da centinaia di milioni o miliardi di euro andrebbero ad incidere (pensa solo a chi si compra lo yacht da 10 milioni di euro) nella media mensile. Il bello è che sarebbe immediatamente tassato come tutti gli altri micro investimenti (pane), nello stesso modo e misura e senza possibilità di evasione.

Inoltre, consideravo anche che il ritiro del denaro contante dal mercato e conversione in valuta digitale prima della perdita di valore, sarebbe un espediente sufficiente per obbligare qualsiasi evasore a depositare sul proprio conto designato qualsiasi somma esistente e non dichiarata, pena la perdita dell'intero valore delle somme non dichiarate.

Ho come l'idea che il patrimonio disponibile sarebbe di molto più ampio di quanto noi solo possiamo immaginare...


Ciao, Fil.

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Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova nel 2003, ho fatto pratica legale in uno studio per circa 2 anni ma non ho mai provato a dare...

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