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Abruzzo, scrigno di sapori

di Filippo Ronco

MappaArticolo georeferenziato

L’Abruzzo è la regione che più di ogni altra in Italia è stata capace di coniugare la tutela del territorio con la conservazione della cultura enogastronomica che ha consentito di raccogliere oltre 144 prodotti nell’Atlante dei prodotti tradizionalie di vantare diversi prodotti che si fregiano del marchio Dop o Igp, altri a carattere decisamente innovativo, frutto della creatività di artigiani o delle diverse industrie alimentari. Nel settore agroalimentare l’Abruzzo è apprezzato dal mercato nazionale ed internazionale per prodotti come la pastagrazie alla qualità riconosciuta ad importanti aziende, alcune delle quali in attività dalla fine dell’800, che utilizzano l’acqua purissima delle diverse sorgenti, per i vini Docg Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane e Doc Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo e Controguerra, insieme al condimento principe della cucina mediterranea, l’olio extravergine di oliva. L’olio abruzzese in particolare, viene esaltato, per varietà di olive e per zona di produzione, sia attraverso le tre Dop (Denominazione di origine protetta) Aprutino-Pescarese, Colline Teatine e Pretuziano delle Colline Teramane, sia con una serie di particolari produzioni come gli ortaggi conservati sott’olio e come gli oli agrumatiottenuti dalla contemporanea spremitura di olive con le arance o i limoni.

Se le vallate offrono l’ambiente ideale per la frutticoltura, destinata al mercato del fresco o delle conserve (marmellate e confetture), e per altri prodotti pregiati come l’aglio rosso di Sulmona nella Valle Peligna o i carciofi di Cupello nel vastese, le areepedemontane sono ricca di altre produzioni pregiate: ecco i tartufi (sia neri sia bianchi) che fanno dell’Abruzzo una delle regioni d’Italia più importanti per quantità e qualità, ecco lo zaffrano diL’Aquila Dop raccolto nel particolare microclima dell’altopiano di Navelli ed ecco i legumi come le lenticchie di S.Stefano di Sessanio e i cerali minori e antichi (farro, kamut, saragolla, orzo, solina), mentre verso ovest, sulla strada che conduce a Roma, si estendono le coltivazioni delle patatee delle carote del Fucino Igp, che hanno incentivato lo sviluppo anche di aziende di trasformazione. Attraversando l’Abruzzo risulta evidente anche lo strettissimo legame con l’ambiente e con la tradizione agropastorale che trae le sue particolarità dall’allevamento di razze eccellenti di ovini, di bovini e di suini e dai pascoli incontaminati.

La ricchezza di erbe aromatiche e di fiori, oltre a contribuire all’importante produzione di miele, regala una straordinaria varietà di formaggi pecorini e caprinidi varie stagionature e di diversa provenienza: Farindola, Castel del Monte, Scanno, Atri; poi, le caciotte e i caciocavalli dell'alta valle Peligna e dell’alto Sangro e le ricotte stagionate e affumicate. Dalla lavorazione delle carni suine arrivano salumi originali come la ventricina del Vastese, le mortadelline di Campotosto, le salsicce di carne e di fegato, la ventricina teramana (spalmabile) o il classico salame schiacciato.

Legate alle feste o legate ai luoghi di produzione sono alcune preparazioni come i fiadoni e come i dolci tipici più conosciuti: le neole e le ferratelle (che prendono il nome dall'utilizzo del ferro riscaldato), i mostaccioli di Scanno, i cantucci, i bocconotti, i confetti di Sulmona e del chietino, il torrone aquilano e di Guardiagrele e le diverse versioni del pan rozzo celebrato da Gabriele D’Annunzio. Sulle tavole degli abruzzesi non manca mai, infine, un bicchiere di tradizionale vino cotto o di ratafià (ottenuta da amarene macerate nel vino e alcool), o un sorso di Centerba di Tocco da Casauria, un pregiato infuso di erbe spontanee.

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Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova nel 2003, ho fatto pratica legale in uno studio per circa 2 anni ma non ho mai provato a dare...

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