Dopo TerroirVino ho accuratamente evitato di scrivere un articolo post-evento com'è d'uso. Non vorrei che questo mio silenzio possa in qualche modo apparire eccessivamente modesto o, peggio, superbo dal momento che molti mi hanno scritto chiedendomi perché non fosse stato pubblicato un comunicato o un post riepilogativo. Semplicemente perché penso che questa sia una cosa che va vissuta, tutto avviene lì e preferisco far parlare gli altri, anche perché solo così chi legge può concretamente farsi un'idea di che cosa ci si debba aspettare partecipando a questa manifestazione. Ciò, a maggior ragione, in un momento in cui da più parti (per esempio qui, ma anche qui da noi) si comincia a parlare di stanchezza delle formule sempre uguali a sé stesse, della quantità esorbitante di eventi l'uno simile all'altro, del moltiplicarsi incontrollato delle fiere di settore.
Ricordo qualche tempo fa il lungo carteggio elettronico con lo stimatissimo produttore Andrea Khilgren e il confronto con tanti altri amici cari come Andrea Zanfei e Valentina Baldini Libri, Arianna Occhipinti, Daniela e Antonio di Cantina Giardino (potrei andare avanti a lungo), sul senso che un evento deve avere perché possa essere sposato da un'azienda espositrice.
La mia difficoltà oggi come allora era spiegare come forse il nostro senso più grande stesse proprio nella non riconducibilità a questa o quell'altra "etichetta" o filosofia produttiva ma ancor oggi non so se sono riuscito a trasmettere in modo compiuto il mio pensiero a queste e alle tante altre persone che giustamente sentono la necessità di concentrare gli sforzi (anche economici) nelle direzioni ritenute più opportune.
La preoccupazione che mi assilla maggiormente, ogni anno, oltre alla ricercata massima soddisfazione di chi partecipa (espositori e non) è continuare a preservare, nonostante la misurata evoluzione, quella faticosa trasparenza e meticolosità nel fare le cose e quell'atmosfera di gioviale incontro tra le varie culture produttive, terroir vinicoli ma anche terreni di scambio e confronto nel rispetto di ciascuno, cercando di prendersi sempre non troppo sul serio.
Siccome a parole non è semplice, devo ringraziare doppiamente Alessandra Rossi di Agrivideo per essere riuscita a coglierla quell'atmosfera particolare, per il tramite di quel mezzo che a poco a poco sembra diventarle sempre più congeniale: quello delle immagini in movimento. Alessandra aveveva già dato prova di saper cogliere "il succo" l'anno scorso con il primo video da lei girato per Terroir Vino, si è superata quest'anno con questo meraviglioso video per cui desidero ringraziarla pubblicamente, in fondo io le ho solo offerto una cena e una modesta camera d'hotel. Grazie!
Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova nel 2003, ho fatto pratica legale in uno studio per circa 2 anni ma non ho mai provato a dare...
ArchivioOVERTIME FESTIVAL 2020: DEGUSTAZIONI GRATUITE DI VINI AZIENDA NEVIO SCALA
il 03.10.2020 alle 13:04
4 Ristoranti Borghese, domani si va sul Conero
il 13.05.2020 alle 08:28
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 20.02.2020 alle 20:41
Inserito da Alessandra Rossi
il 30 giugno 2009 alle 00:22