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In Viaggio con Vincenzo ... o di vino e di amicizia, di Luigi Bellucci

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Viaggi enogastronomici

In Viaggio con Vincenzo ... o di vino e di amicizia

di Luigi Bellucci

Di ritorno da uno dei miei viaggi di inizio 2009 trovo a casa una busta formato A4 con dentro un volume piuttosto consistente.
La apro e lo sguardo mi va su un paio di baffoni neri che coprono un sorriso come di chi ti vuole dedicare un brindisi con il bicchiere di vino rosso che tiene alto nella mano destra. Un sorriso sincero come sincero deve essere quel vino, come sincero è il gesto che Vincenzo (il nonno) avrà fatto mille e mille volte con gli amici e con chi gli stava simpatico.
Più o meno di vino è il titolo del libro, Vincenzo Reda (il nipote) è quello che lo ha scritto e lo pubblicano a Torino Le Edizioni del Capricorno.
Mi viene in mente allora che Vincenzo mi aveva mandato qualche settimana prima una e-mail che mi preannunciava l’uscita del suo libro sul vino.
Me lo ricordo bene Vincenzo.
Ci eravamo incontrati nel maggio 2008 alla selezione dei vini bianchi da pesce nella cornice del Monte Conero, quella organizzata da Alberto Mazzoni. Sono andato a rivedere negli appunti quello che avevo scritto a proposito del nostro incontro, dopo un pranzo di lavoro tra le degustazioni della mattina e quelle del pomeriggio: “si sale alla terrazza a piano terra per un caffè in sala bar e si sta all’aperto a farsi accarezzare dalla nube fresca che in questo momento avvolge il monte chiacchierando con l’artista del vino e giornalista Vincenzo Reda, che dipinge col vino degli strepitosi acquerelli colorati su carta speciale”.
Mi era piaciuta molto l’idea di poter fare dei “vinarelli” cercando di lasciare sulla carta la sensazione che quella bevuta ti aveva dato. Avevo avuto subito la percezione di trovarmi davanti a un poeta, che vive fino in fondo il suo rapporto non solo col mondo, ma anche con le cose, specie quelle che ti entrano dentro e ti portano su un piano stavolta veramente “divino”.
Insomma il libro era proprio arrivato e allora mi sono preso un po’ di tempo per godermelo fino in fondo, perché un libro che parla di vino e di viaggi, di persone e di luoghi, di sensazioni e di cibo non si può non berselo fino in fondo … fino quasi ad ubriacarsi.
Ogni suo racconto trasmette partecipazione, nel bene e nel male, come nell’incipit del primo racconto, che è intitolato “Il grande bevitore”: quel vino faceva schifo, una vera ciofeca. Poi ti aspetti un elogio del vino buono e invece ecco che viene fuori il vero grande bevitore, che è quello che li beve tutti, i vini, i buoni e i meno buoni, perché ogni sorso ti dà sensazioni nuove, alcune piacevoli, altre inebrianti, qualcuna disgustosa ma l’importante è sempre sperimentare. La minestra riscaldata non piace a nessuno e dunque, se capita un vino che non conosciamo proviamo a berlo e poi magari pensiamo cosa ci potrebbe stare bene insieme.
Il libro è diviso in otto parti. Ci sono storie di cibo e di vino, Luoghi, Eventi. Poi si passa a parlare dei dintorni del vino. Ancora Personaggi e poi Autori. Infine Recensioni e Dialoghi per un approfondimento tra il poetico e il filosofico, a discrezione del lettore.
Il libro è pieno di personaggi, anonimi o notissimi, famosi o illustri sconosciuti. È anche pieno di donne e di figure con cui Vincenzo amoreggia volentieri tra una bevuta e l’altra, tra un viaggio e un racconto.
Elio gli ha scritto la prefazione e Angelo gli ha lasciato una dedica che descrive le sensazioni che lui prova davanti ai quadri di Vincenzo: “sono calici sensuali, rifugi onirici, angosce silenziose, tremuli fiori, delizie”.
Io non posso che ringraziarlo di cuore per avermi fatto partecipe di questa sua emozione di vita.
Nella foto il Nonno di Vincenzo, cui il libro è dedicato. Di fronte a lui i suoi compagni di bevute.

Testo di Luigi Bellucci
[Foto Credit: Margherita Reda, moglie di Vincenzo]

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Sono nato in una torre malatestiana del 1350 sulle primissime colline del Montefeltro romagnolo, massi rotolati fino all'Adriatico...

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