Una frase, un modo di dire, tre parole per dare una certa idea. Si dice quando si vuole trasmettere una sensazione di gradevolezza, di entusiasmo. Va bene per qualunque sensazione molto positiva abbia suscitato in noi un oggetto, uno spettacolo, un piatto, un vino, qualsiasi cosa.
In questo caso ha un doppio significato positivo, una doppia valenza.
Sto parlando della Cannona, che non è il femminile di cannone, né la storpiatura della donna cannone. La Cannona è una Tenuta, una vecchia azienda agricola con un casolare ricco di storia e di tradizione, al centro di un territorio di 54 ettari, di cui 18 coltivati a vigneto, dove si fa sperimentazione e ricerca in ambito enologico e vitivinicolo. È in Piemonte, una frazione di Carpeneto, pochi chilometri a nord di Ovada.
Oggi è domenica, 11 giugno 2006. Nel pomeriggio alla Tenuta Cannona, sede del Centro Sperimentale vitivinicolo della Regione Piemonte, c'è una festa, la quarta edizione di Vino in Rosa.
Oggi il Presidente della Tenuta è una donna, una delle tante "Signore del Vino" che in diversi angoli d'Italia stanno facendo rinascere o crescere ancora meglio di prima tante realtà imprenditoriali legate alla campagna, al territorio, alla terra e ai suoi prodotti.
Vino in Rosa è un pretesto per adunare in questo posto così caratteristico tante donne che producono vino, tante donne che sono artigiane della terra e tante che sono artigiane della moda e artigiane della preparazione di dolciumi e della ceramica e di altro, di tutto ciò che riguarda il piacere. Piacere dell'assaggio, della vista, dei profumi, del tatto e infine anche della musica che allieta i visitatori.
Dall'uscita dell'autostrada ad Ovada si va verso il centro e poi si risale verso Nord, si attraversa il fiume e si prosegue verso Carpeneto. La strada si snoda in curve dolci e leggeri pendii, piccoli dossi ("dussett" come dicono qui, sia dei colli, sia del vino che ne viene) che ti portano in sette - otto chilometri fino a Carpeneto. Venendo da Ovada bisogna attraversare il paese, lentamente, per godersi ogni casa, ogni stradina, ogni personaggio che si incontra, e poi si prosegue per un chilometro circa fino alla Cannona, seguendo le indicazioni agli incroci.
Si arriva a questa struttura e si ritorna nell'800. La strada è ancora bianca, ci sono due filari di alberi ai lati del vialetto che in un centinaio di metri porta dalla strada principale fino all'aia esterna della Cannona.
Se uno arrivasse a piedi, di mattina presto, con la brina che bagna i campi e le vigne, sentirebbe ancora il rumore dei calessi sulla ghiaia bianca della strada, sentirebbe ancora il ton ton ton degli zoccoli dei cavalli che arrivano, avrebbe nel naso il profumo dei fiori di Primavera, oppure l'odore del mosto che bolle nei tini in Autunno.
C'ero già stato alla Cannona, a sentire parlare di incroci di barbatelle, di cloni, ad assaggiare vini sperimentali. Saranno dieci anni che non venivo. Allora frequentavo gli amici dell'Onav di Acqui, Orietta e Ulisse, il Presidente, il segretario, e tanti altri. Poi questo gruppo è stato sciolto, mi è stato detto, perché Acqui non aveva una Camera di Commercio e non poteva sussistere come gruppo autonomo ed è stato annesso di diritto al gruppo degli alessandrini. Peccato!
Oggi il piazzale è pieno di auto. C'è molta gente, gente semplice e di gusto, che ama le cose buone, sane, che vuole godersi un pomeriggio a contatto con prodotti naturali e con gente simpatica, felice, fiera di ciò che propone e presenta.
All'ingresso una "signora in rosa" propone un bel bicchiere da degustazione marcato Tenuta Cannona nel piede, all'interno di una elegante cornice bianca a doppio filo, che sta dentro il suo sacchettino blu e si può appendere al collo mentre si fa il giro dei banchi per gli assaggi.
All'interno della tenuta, nel cortile superiore, ci sono i banchi di assaggio dei vini, bianchi e rossi leggeri da una parte, rossi di struttura dall'altra. Orietta è qui che dà una mano e propone gli assaggi secondo il gusto di chi si presenta per la degustazione.
Oltre il secondo banco dei vini un vecchio carrettino da gelataio offre gelato al brachetto, delizioso.
Nel passaggio tra il cortile superiore e quello inferiore vi sono alcuni banchi di artigiane della ceramica, delle stoffe, di collanine e oggetti ornamentali, molti dipinti a mano con gusto, con un gradevole accostamento di colori. Più defilato un piccolo stand "canoro", che spande nell'aria con allegria musica sudamericana o liscio. E c'è chi accenna qualche passo di polka o di mambo, rigorosamente "namber faiv".
Per una scalinata in pietra si scende al cortile inferiore, dove stanno i banchi degli artigiani dei salumi, dei formaggi, del miele, dei biscotti, delle crostate, delle marmellate. Una "Signora in rosa" offre delle fragole dolcissime, hanno lo stesso sapore pieno e rotondo delle fragoline di bosco che sempre più raramente si trovano lungo i sentieri di campagna. Gli assaggi si susseguono uno dopo l'altro, per il piacere di chi propone e la gioia del palato di chi accetta la prova.
Risaliamo al cortile superiore per entrare nella tenuta a visitare prima la mostra fotografica di Guido Doria: "Monferrato in bianco e nero", con inquadrature suggestive dei vigneti sotto la neve, o le nuvole d'autunno incorniciate dai raggi del sole, o la chiesetta di campagna stile tardo rinascimento. Al piano superiore in altre stanze sono esposti pizzi, merletti, trine in tinta ocra, che sembrano usciti da vecchie foto color seppia della bisnonna. Poi cornici in legno fatte a mano, restauri di mobili, pietre ornamentali da mettere al collo o piccoli bracciali.
Prima di finire la visita dalle cucine esce un enorme pentolone fumante, portato da un cuoco seguito da un altro cuoco con in mano un piccolo vassoio di vimini con dentro delle cose di tutti i colori, che non si capisce cosa siano. Posano i due recipienti sul tavolo dove fino a pochi minuti prima altre "Signore in Rosa" proponevano assaggi di salse di peperoni oppure salse verdi su fette di pane fatto in casa. Attorno al tavolo si ammassa parte della folla che sta nel cortile. Una mano sapiente immerge nel pentolone un cucchiaio di acciaio, ne estrae una massa rosa fumante, la pone in un piattino del colore del vino, che porge al suo compagno di fianco, il quale prende il piatto, estrae dal cestino una piccola manciata di fiocchi colorati, li sparge sulla massa rosa fumante e lo porge alla prima mano sporta che appare davanti a lui. Il rito prosegue, a una velocità incredibile, finché il pentolone si vuota. Si dice che la curiosità è donna, ma stavolta ho voluto anch'io osservare da vicino e "assaggiare". Nel pentolone è servito del riso cotto con fragole e petali di rosa, delizioso e raffinato. Al di sopra vengono sparsi a pioggia pezzetti di petali di rosa di tutti i colori che si mangiano insieme al risotto e lo ingentiliscono ulteriormente, creando allo stesso tempo un cromatismo degno del miglior Kandinskij.
Accanto al banco del risotto è stato allestito un piccolo banchetto dove Ruggero Tragni, il tecnico enologo della Cannona, propone un assaggio di Dolcetto, oppure di Moscato secco, prodotti dalla Tenuta. Vini entrambi interessanti, per corpo, pulizia e tipicità il primo, per intensità aromatica, pienezza e ricchezza sensoriale il secondo, a testimonianza della competenza e della capacità delle maestranze che qui lavorano. Ormai è tardi, si deve rientrare, salutiamo Orietta e Ruggero, rubiamo ancora un ultimo sguardo a questi luoghi di poesia e risaliamo sui nostri settanta cavalli per ridiscendere verso Ovada mentre la luce del sole basso sull'orizzonte allunga le ombre verso est.
Gli sponsor della quarta edizione di Vino in Rosa:
Regione Piemonte
Provincia di Alessandria
Comune di Rocca Grimalda
La Comunità Collinare - Unione dei castelli tra l'Orba e la Bormida
Confagricoltura Donna di Alessandria
Col diretti Impresa
Donna Sommelier Europa
La Bottega del Vino di Rocca Grimalda
Consorzio Tutela del Dolcetto di Ovada
Gli espositori e le loro specialità:
Antica Macelleria Salumeria Viazzi Roberto Salumi vari
Azienda Agricola Gabis Latte crudo, formaggi, yogurt
Azienda Agricola Marconi Gabriele Robiola di Roccaverano DOP
Azienda Agricola Taschetti Mariolina Formaggi di capra
Idee da forno Dolci
Il cuore verde Lumache, prodotti dell'orto sotto vetro
Il Masapè di Repetto Cristian Prodotti trasformati sotto vuoto
Il Potere dei fiori Miele
La Colombera Marmellata di fragole
Peccato di gola Dolci
Meinero Fulvia Miele
Ricci Simonetta Miele, confetture, pittura su ceramica
Tenuta Antica Bioagriturismo Confetture di frutta - Antipasti piemontesi
La mostra artigianale "Percorso nei tempi dell'arte al femminile":
Museo Gambarina Corredo per neonato
Cascina la Pomera - Vignale Abiti nuziali
Compagnia del cotone di Acqui Terme Bambole in pasta di sale, Ricami
Mara Rossi Ricami d'epoca
Renza Laura Sciutto Ceramiche Raku - Terre
Noi Cornici e Restauro Cornici e oggetti d'arredo
Franca Sardi Pietre dipinte, animali, collane, quadri
Liliana Fiori Confezioni fiori secchi e frutta
Anna Digani Oggettistica
Teresa Guercio Porcellane e vetro dipinti
Maria Grazia Minetti Bijoux, perle veneziane, acquarelli
Laura Perrone Ceramiche dipinte
Le donne del vino della Cannona
Annalysa Rossi Contini Azienda Agricola Annalysa Rossi Contini
Paola Badino Azienda Agricola Paola Badino
Anna Poggio Azienda Agricola Cascina La Maddalena
Elisabetta Castellucci Azienda Agricola Castellucci Elisabetta
Lia Falconieri Azienda Agricola Cieck
Lucia Sommaria Azienda Agricola Clerici S.S.
Laura Alessio Azienda Agricola Costa dei Platani
Sabrina Verzellino Azienda Agricola del Bricco di Lerma
Mirella Piana Azienda Agricola Ghera
Maria Angela Scotto Azienda Agricola I tre quadri
Francesca Federica Poggio Azienda Agricola Il Poggio
Barbara Consogno Azienda Agricola La Castagna
Elisa Semino Azienda Agricola La Colombera
Graziella Prierone Azienda Agricola La Guardia
Ivana Francescon Azienda Agricola La Piria
Laura Zavattaro Bertone Azienda Agricola La Scamozza
Alessandra Poggio Azienda Agricola Marengo Superiore
Ornella Ariano Azienda Agricola Podere Saulino
Daniela Campi Azienda Agricola Rosbella
Luigia Zucchi Azienda Agricola Rugrà
Graziella Scarsi Azienda Agricola Scarsi Graziella
Raffaella Viviano Azienda Agricola Viviano Raffaella
Maria Rosa Carlevaro Ghio Azienda Vitivinicola Binè
Cristina Tacchino Cantine Villa Paradiso
Patrizia Marenco Casa Vitivinicola Marenco
Sono nato in una torre malatestiana del 1350 sulle primissime colline del Montefeltro romagnolo, massi rotolati fino all'Adriatico...
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