Ristorante da Tullio
Per il pranzo risaliamo sui bus che ci trasportano in comune di Tarzo, frazione Arfante, da Nadia e Roberto, al ristorante Belvedere “Da Tullio”, sulla Terrazza Serena. Una frana imprevista ha tagliato la strada in cui dovremmo passare, così all’ultimo momento siamo costretti ad una deviazione per Santa Maria, con il piacere di vedere altri paesaggi e scoprire paesini nuovi verso San Pietro di Feletto.
Nei vassoi si alternano crema di patate con bruscandoli, radici e fasoi, piccola tartare di manzo, spiedini di soppressa e polenta bianca, crema di zucchine e robiola, grissini e coppa porchettata, Melone e Morlacco, fagottino di crespelle con “sciopet” su fonduta di latte crudo Collalbrigo, fritto con zucchini, salvia, fiori di acacia, fiori di zucca, e per finire la fugassa veneta con Valdobbiadene Superiore di Cartizze.
Nel ristorante interessante la proposta di vini a bicchieri, con proposte a scelta tra nove bianchi e ben dodici rossi, con un costo tra i due e i quattro euro. Il menù degustazione costa 35 Euro.
Vedi anche Vino in Villa: Fratelli Bortolin, Ca’ di Rajo, La Tordera e il Salis (Terza Parte)
Terminato il pranzo ci aspetta una visita del territorio in compagnia di Giancarlo che ci fa da guida accompagnandoci alla vigna sotto la Torre e poi sulla montagnola del Cartizze da dove si vede tutta Valdobbiadene e dove ci spiega la selezione centenaria dei migliori vitigni della zona, a partire dal vitigno Balbi di Glera.
Enoteca Veneta
I piatti sono stati preparati da Riccardo Da Pra, del ristorante Dolada di Conegliano. Riccardo è già famoso per la sua originalità ed è sempre pronto a stupire i clienti, come con l’originalissimo piatto di Salmerino (trota nobile) crudo tagliato su letto di lattughine e guarnitura di aghi di pino irrorati da una spruzzatina di profumo di bosco.
Ottimo anche il salame di suino degli allevamenti De Pra e formaggio stagionato da latte vaccino.
Durante la cena il saluto del Presidente del Consorzio che abbina la 17-ma edizione di Vino in Villa alla Mostra del 1500, e quello del Sindaco di Conegliano Gloriano Zambon “Il Prosecco è poesia della tavola e le colline dove cresce sono la sua origine".
Prosegue l’arrivo dei piatti di Riccardo e della sua equipe, con il cestino di ricotta di pecora e ciliegino, nel senso del pomodoro, poi la fettina di salmone con burro di malga su fettina di pane integrale.
Domenica 18 Maggio 2014
Castello di San Salvatore
La giornata è dedicata all’assaggio dei Prosecco dei vari produttori. Per i giornalisti è prevista la degustazione servita da personale AIS nella Sala dei Castelli.
Il pranzo è a buffet con piatti tipici come risotto alle erbette, lumache con polenta, costolette di agnello, gamberetti e appetizer vari e banco di formaggi con un superbo gorgonzola dolce e infine macedonia in barattolino.
Da Gigetto, al Brolo
Per la cena ci spostiamo a Miane, da Gigetto.
Alla parete in fondo due lampadari fanno decorazione simulando due grandi velieri del settecento.
Tornando in hotel mi annoto le visite alle aziende che le ragazze di Gheusis mi hanno preparato: Tanorè e Andreola lunedì mattina, Fratelli Bortolin e Ca’ di Rajo lunedì pomeriggio. Per martedì Bortolomiol e La Tordera in mattinata, Astoria e Bellenda al pomeriggio.
Lunedì 19 Maggio 2014
Purtroppo non riesco a visitare Tanorè a causa di malintesi con l’organizzazione. Io ero convinto che, come per i giornalisti stranieri, rappresentanti dell’azienda venissero in albergo a raccogliere i giornalisti per la visita, invece dopo un’inutile attesa e qualche telefonata, mi informano che dobbiamo recarci sul posto con la propria auto. Ormai però si è fatto tardi e così mi attrezzo con indirizzi e Tom Tom per arrivare da solo al secondo appuntamento, quello con Andreola.
Andreola
Alle undici sono sul piazzale del nuovo fabbricato che Stefano POLA dirige. La cantina nasce nel 1984, con Nazzareno, che poi passa la palla a Stefano, giovane imprenditore, intelligente e gran conoscitore del territorio e delle problematiche legate alla buona vinificazione.
Stefano mi racconta che Andreola Orsola era la nonna, quella che ha dato il nome all’Azienda. Lui ha preso il testimone nel 2010, dopo essere diventato enologo e aver fatto un bel po’ di esperienza diretta sulla vinificazione e avere avviato la nuova cantina nel 2007.
Le peculiarità di Andreola sono la cura maniacale delle uve, e lo si vede negli eccellenti risultati del loro Prosecco e nel fatto che è una delle poche grandi aziende, se non l’unica, che ha il controllo totale dei vigneti, tutti di loro proprietà, e della vinificazione, sempre alla ricerca di nuove tecniche e orientata alla sperimentazione continua, con l’obiettivo di migliorare il prodotto, la qualità e la gradevolezza della beva dedicando anche la massima cura alla vigna e alla materia prima in generale. Pulizia, finezza ed eleganza sono gli obiettivi da perseguire, con un attento controllo della temperatura in tutte le fasi della lavorazione mantenendo mediamente i diciotto gradi centigradi.
Si fanno tre travasi veloci dopo la prima fermentazione, poi altri tre più diradati, di 4 – 6 giorni. Dopo i travasi è previsto un periodo di riposo di 40 – 50 giorni e una prima centrifugazione rapida, lasciando il vino ancora un po’ velato a riposare fino a fine anno, senza fare la stabilità proteica, in modo da non alterarne le caratteristiche organolettiche.
Dopo il periodo di riposo si crea una massa vinosa unica assemblando tre vasche in parti uguali, per ottenere una qualità uniforme lungo tutto il corso dell’anno.
Primo Vino 26° 1 – un extra brut con soli 4 grammi/litro di zuccheri. Al naso è pieno, complesso, con note di glicine, piacevoli agrumi, lieve presenza balsamica e mineralità.
Alla fine della fermentazione si porta il vino a cinque gradi, poi si fa una filtrazione con farine fossili e si scende molto rapidamente a meno tre gradi centigradi. Quando ha raggiunto la stabilità si riporta a più cinque gradi e quando si imbottiglia si riporta a zero gradi per conservarne all’interno l’anidride carbonica.
Secondo Vino: DIRUPO Prosecco Superiore Brut con 10 grammi/litro di zuccheri
Terzo Vino: DIRUPO Prosecco Superiore Extra Dry
Quarto Vino: Millesimato Prosecco Superiore Dry con 24 grammi/litro di zuccheri
A questo punto rimane confermata l’elevatissima qualità dei vini di Stefano e non può mancare una veloce visita alla cantina, dove si conferma la grande pulizia e la qualità delle attrezzature, tutte moderne e dotate di un sistema di controllo delle temperature guidato via software con una tecnologia dell’ultima generazione.
Stefano ci invita a pranzo alla Càndola, sulle colline di San Gallo, dove si gode un panorama strepitoso su tutta la piana del Piave.
Sono nato in una torre malatestiana del 1350 sulle primissime colline del Montefeltro romagnolo, massi rotolati fino all'Adriatico...
ArchivioOVERTIME FESTIVAL 2020: DEGUSTAZIONI GRATUITE DI VINI AZIENDA NEVIO SCALA
il 03.10.2020 alle 13:04
4 Ristoranti Borghese, domani si va sul Conero
il 13.05.2020 alle 08:28
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 20.02.2020 alle 20:41