La Barbera d’Asti è diventata DOCG con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 56 del 6 marzo 2008.
La barbera è tra i vitigni più interessanti del Piemonte e occupa circa il 35% del territorio vitato. In particolare la zona di produzione della Barbera d’Asti DOCG cmprende i territori di moltissimi comuni in provincia di Asti e di Alessandria.
Sono state definite le due uniche tipologie previste per la DOCG e cioè “Barbera d’Asti” e “Barbera d’Asti superiore”. Per la tipologia “superiore” possono essere indicate delle sottozone che sono “Nizza”, “Tinella”, “Colli Astiano” o “Astiano”.
La resa di uva dovrà essere non superiore a Kg. 9.000 per ettaro ma se si utilizza la sottodenominazione di vigna, la resa per ettaro non dovrà superare i Kg. 8.000.
Barbera d’Asti: vitigno,almeno l’85% di barbera con l’eventuale aggiunta per un massimo del 15% totale dei vitigni freisa, grignolino e dolcetto singolarmente o congiuntamente; titolo alcolometrico totale minimo 12% e con indicazione di “vigna” almeno il 12,5%.
Barbera d’Asti superiore: vitigno,almeno l’85% di barbera con l’eventuale aggiunta per un massimo del 15% totale dei vitigni freisa, grignolino e dolcetto singolarmente o congiuntamente; titolo alcolometrico totale minimo 12,5 % con o senza indicazione di “vigna”. Affinamento di almeno 12 mesi di cui 6 in legno.
Questo vitigno, originario del Monferrato, è coltivato prevalentemente nelle province di Asti ed Alessandria. La Barbera d'Asti è un vino legato alle antiche tradizioni contadine, che ha saputo rinnovarsi per rispondere a esigenze e gusti diversi e oggi rappresenta un prodotto in continua evoluzione, che cresce seguendo le nuove conoscenze in campo viticolo ed enologico e che, per qualità e numeri, può essere proposto a un pubblico sempre maggiore.
La barbera d’Asti trova molte differenti proposte, da vini più semplici affinati in acciaio a vini più complessi con affinamento in grandi botti fino ad arrivare a concezioni più moderne o esterofile che prevedono anche un affinamento in barrique.
Il colore è rosso rubino, particolarmente intenso nella tipologia “superiore”, tende al granato con l'invecchiamento. Il profumo è intenso, vinoso da giovane epersistente. Solitamente si riconoscono ciliegia, prugna, frutti di bosco, sentori di confettura e frutta sotto spirito, con l’affinamento in legno sviluppa sentori di caffè, cacao e liquirizia. Al gusto risulta pieno, di grande calore ed armonia. L'affinamento regala complessità e ricchezza di tannini dolci e vellutati ed una lunga persistenza gusto-olfattiva. Ma lacaratterischica principale è la grande acidità e freschezza che lo rende di piacevole beva e di perfetto abbinamento ai piatti della tradizione piemontese come carni e selvaggina ma si abbina molto bene anche con formaggi di media stagionatura.
Appassionato di vino da molto tempo, ho organizzato vari eventi di presentazione prodotti utilizzando varie location a Milano, Padova, Bergamo,...
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