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Doc e Docg

Doc e Docg: Vino Nobile di Montepulciano Docg

di Sergio Ronchi

MappaArticolo georeferenziato

Gazzetta Ufficiale n. 185 del 9 agosto 1999
Tipologia: Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva.
Vitigni: Sangiovese (denominato a Montepulciano prugnolo gentile) minimo 70%. Può concorrere il canaiolo nero fino ad un massimo del 20%, possono inoltre concorrere fino ad un massimo del 20% anche i vitigni raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Siena purché la percentuale dei vitigni a bacca bianca non superi il 10%. Sono esclusi i vitigni aromatici ad eccezione della Malvasia del Chianti.
Zona di produzione: Comune di Montepulciano in provincia di Siena.
Condizioni ambientali: Sono da considerarsi idonei unicamente i vigneti ben esposti situati ad un'altitudine compresa tra i 250 e i 600 metri.
Densità per ettaro: Non inferiore a 3.330 ceppi
Resa massima: 8 t. per ettaro
Titolo alcolometrico volumico totale: 12,5% minimo e 13% minimo per la riserva
Resa massima dell'uva: Inferiore al 70%
Invecchiamento: Deve essere sottoposto ad un periodo di maturazione di almeno due anni, a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia.
Entro questo periodo sono lasciate alla discrezione dei produttori le seguenti opzioni, 24 mesi di maturazione in legno;18 mesi minimo di maturazione in legno più i restanti mesi in altro recipiente, 12 mesi minimo in legno più 6 mesi minimo in bottiglia più i restanti mesi in altro recipiente.
Nei casi 2 e 3, l'inizio del periodo di maturazione in legno non potrà essere protratto oltre il 30 aprile dell'anno successivo alla vendemmia.


Siamo a Montepulciano, in provincia di Siena. I terreni sono di origine pliocenica ad un' altitudine compresa fra i 250 e i 580 metri. Fin dalle sue origini remotissime Montepulciano fonde con il vino la sua storia come testimonia una tazza da vino rinvenuta nel 1868, insieme a numerosi oggetti in bronzo in una tomba etrusca nei pressi di Montepulciano; ma il documento più antico risale al addirittura al 790.

Il vitigno principale è il Sangiovese, chiamato anche Prugnolo Gentile che qui ha trovato il suo habitat naturale dovuto anche al terreno di origine pliocenica e con buona esposizione solare. Esiste anche la tipologia riserva che prevede un invecchiamento di tre anni. Il colore è rubino che tende al granato con l'invecchiamento; al naso è fruttato e speziato e in bocca ritornano gli aromi e le sensazioni provate al naso.

Se giovane è possibile sentire ancora qualche accenno dell'invecchiamento in botti grandi. Si adatta perfettamente alla cucina di carni toscane, rosse, arrosto e alla griglia, alla selvaggina e ai formaggi stagionati. Ottimo anche sui primi come paste ripiene o al forno con sughi di carne. E' un vino per una grande cucina.

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