Con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 114 del 19-5-2009, è stata approvata una nuova DOCG lombarda, Moscato di Scanzo o Scanzo.
Siamo a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo ed è qui che troviamo questo sorprendente vino passito. Prodotto in quantità molto limitate (sono 60 gli ettari di vigneto iscritti all’albo) divenne una DOC autonoma dalla Valcalepio a partire dal 1982.
La zona di produzione delle uve atte alla produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Scanzo” o “Moscato di Scanzo”, ricade nella provincia di Bergamo e comprende i terreni vocati alla qualità del territorio del Comune di Scanzorosciate, questa zona comprende parte del territorio del Comune di Scanzorosciate, compresa nei seguenti confini, con andamento in senso orario a partire da ovest: Via Fanti, Via Forni, confine comunale a nord e ad est, confine comunale a sud fino alla Via Piave, (località Negrone), via Polcarezzo, Via IV Novembre, P.zza Caslini, Via F. Martinengo, P.zza Locatelli, Via Fanti. Sono pertanto esclusi i terreni pianeggianti del Comune di Scanzorosciate.
Il disciplinare prevede:
- Vitigno: uve moscato a bacca rossa (Moscato di Scanzo 100%) selezionate tra quelle di migliore e maggiore produzione.
- Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità dei ceppi per ettaro non può essere inferiore a 3.300.
- I sesti di impianto e le forme di allevamento consentiti sono quelli già usati nella zona, spalliera semplice, pergola unilaterale, a tetto inclinato e casarsa.
La Regione Lombardia può consentire diverse forme di allevamento qualora siano tali da migliorare la gestione dei vigneti senza determinare effetti negativi sulle caratteristiche delle uve.
- La produzione massima di uva per ettaro è di 7 t.
- Il titolo alcolometrico volumico minimo deve essere del 17% di cui minimo 14% svolto e invecchiamento minimo di due anni.
- L’appassimento delle uve dopo la raccolta deve essere effettuato in locali idonei (anche termo- idrocondizionati anche con ventilazione forzata), fino a raggiungere un tenore zuccherino di almeno 280 g/l, per un periodo non inferiore ai 21 giorni e comunque sino al raggiungimento del titolo zuccherino sopra riportato.
Questo vino è uno dei più antichi, almeno a quanto risulta da documenti del 1372 dove il “Vescovo feudatario della Tribulina di Scanzo” discute della quantità di vino che i mezzadri dovevano fornire al feudatario, a quel tempo chiamato moscadello. Si legge poi di questo vino passito anche su documenti del ‘600 e del ‘700. Ne furono portate alcune bottiglie anche alla corte di Russia e fu molto apprezzato dalla zarina Caterina che ne richiese subito una fornitura. E’ sempre stato apprezzato alle corti di tutto il mondo e ancora oggi è uno dei vini scelti dalla Casa Reale d’Inghilterra.
La vendemmia viene eseguita ad ottobre e le uve vengono subito messe ad appassire per 40-50 giorni su graticci. E’ un vino da meditazione e si presenta rosso rubino carico. Note intense di frutti di bosco e ciliegie che con l’invecchiamento tendono ad avere un aroma di composta di frutta e con retrogusto di incenso e a volte di pietra focaia. Si può provare anche con formaggi piccanti o molto stagionati
Appassionato di vino da molto tempo, ho organizzato vari eventi di presentazione prodotti utilizzando varie location a Milano, Padova, Bergamo,...
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