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Doc e Docg: Candia dei Colli Apuani Doc

di Sergio Ronchi

MappaArticolo georeferenziato

La DOC Candia dei Colli Apuani è stata riconosciuta con DPR 27.01.1981 modificato con DM 09.06.88 e con Decreto 14.04.1997 pubblicato sulla GU 05.05.1997 che ha modificato per intero il disciplinare di produzione. L'area di produzione comprende parte del territorio dei Colli Apuani idoneo alla coltura della vite appartenente ai comuni di Carrara, Massa e Montignoso, in provincia di Massa-Carrara; si ottine un vino bianco con le uve Vermentino bianco dal 70 al 80%, Albarola dal 10 al 20% e Trebbiano toscano e/o Malvasia bianca lunga massimo 20% (le uve di Malvasia non devono superare il 5%).

Il territorio è noto da secoli per la sua predisposizione natuale alla viticoltura, infatti si possono trovare moltissimi reperti storici dove il vino è spesso nominato tra i prodotti principali di questa area geografica. Interessante e di origine abbastanza oscura è il nome “Candia” che sta ad indicare tutte le colline coltivate a vite che si trovano nel territorio di Mirteto. Sembra che il nome “Candia” sia stato dato dall’imperatore Pertinace che avrebbe paragonato il vino assaggiato in zona come simile all’allora molto famoso Malvasia di Candia, prodotto sull’omonima isola greca.

Cosa prevede il disciplinare:

Candia dei Colli Apuani amabile o abboccato: Titolo alcolometrico volumico totale minimo 11,5%.
Viene prodotto anche nella tipologia "frizzante".

Candia dei Colli Apuani Secco: Titolo alcolometrico volumico totale minimo 11,5%.
Viene prodotto anche nella tipologia "frizzante".

Candia dei Colli Apuani Vin Santo: Titolo alcolometrico volumico totale minimo 16,5%.
Il procedimento prevede la scelte accurata delle uve, l’appassimento in locali idonei e l’ammostamento tra il 1° dicembre dell'anno di raccolta e il 31 marzo di quello successivo.
Invecchiamento: 3 anni minimo obbligatorio in barriques o caratelli.

Una curiosità storica è la leggenda che spega come un giorno Bacco sotto mentite spoglie chiese ospitalità a un agricoltore di nome Falerno. Sorpreso dalla grande generosità pensò di fare un regalo e prima modificò il latte dalla brocca in vino e poi nella notte decise di trasformare tutto il declivio del monte Marsico in una grande vign

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