Il secondo Garage Wines Contest è passato insieme alla VUU e al meeting Terroir Vino. Prima di ogni altra considerazione vi ringrazio tutti. Ringrazio Biagio ed Emilio che sono venuti a Villa Spinola dalla Sicilia e dalla Calabria, ringrazio Marziano e Angelo che si sono mossi dal Lazio e dalla Toscana, ringrazio Moris partito da Reggio Emilia, Massimo che è venuto da Torino e Agostino che è volato a Genova da New York (incredibile). Ringrazio anche il Locals Liguri e tutti quelli che hanno mandato i loro vini ma non sono potuti venire alla finale.
Uno speciale ringraziamento lo dedico ai membri della giuria di valutazione finale, che hanno accettato per puro spirito di amicizia e curiosità e che spero si siano divertiti con prodotti sicuramente diversi dal solito. La suddetta giuria era davvero di altissimo livello, composta da Sommelier, Professori di Analisi Sensoriale, Enotecari ed Enologi, Giornalisti, Blogger e Produttori di primissimo piano.
La sera del 12 Giugno a Villa Spinola il confronto tra i giurati e i garagisti è stato davvero vivace; gli uni e gli altri assaggiavano e talvolta non erano d'accordo. E' logico che una commissione così qualificata faccia bene il suo mestiere e trovi il pelo che c'è in ogni uovo; pertanto noi garagisti non ci scoraggiamo e consideriamo anzi il loro contributo come una preziosa consulenza enologica a costo zero. Tutti i giudici però sono stati concordi nel valutare il livello dei vini notevolmente più alto dello scorso anno.
Ecco dunque la classifica dei vini con i miei commenti:
Il vincitore assoluto è stato il Poggio Grimodi bianco di Biagio Todaro prodotto da uve delle Lipari, unanimemente apprezzato per i suoi profumi fragranti e puliti e per la sua freschezza. A Biagio vanno i complimenti di tutta la giuria e di Tigulliovino per essere riuscito a realizzare un prodotto ineccepibile sotto tutti gli aspetti!
Secondo classificato è risultato Domenico Caiazzo con il suo Angri Rosso. Il vino è stato apprezzato in quanto pur essendo riconoscibile la sua rustica impostazione garagistica, risultava piacevole al naso con note leggermente affumicate e di uva appassita, e consistente all'assaggio.
La giuria ha mostrato di preferire leggermente la spavalderia dell'Angri Rosso rispetto ai due successivi vini, ovvero il Percaso di Valentina Davide e Gianluca Putzolo a base di Sangiovese e il Cropalati Rosso di Emilio Simone a base di uve Gaglioppo, vini meno scapestrati e di buona fattura tecnica (entrambi affinati in legno) ma forse un po' meno emozionanti.
Quinto qualificato assoluto e secondo tra i bianchi è stato il Contraiotto Metodo Classico a base di uve Cortese di Pietro Repetto. Rispetto allo scorso anno quando si piazzò secondo assoluto, il vino è stato giudicato leggermente più evoluto e meno fresco, anche se sempre su buoni livelli.
Acceso interesse al sesto posto ha suscitato la Sgavetta in purezza di Morsi Franzoni, vino da uva lambrusca dei colli di Scandiano e Canossa, dal colore quasi nero, dai profumi fruttati inebrianti uniti a un corpo snello e a una acidità viperina.
Il Cortese di Gavi di Alberto Ferretto, settimo classificato, è stato apprezzato per la buona consistenza all'assaggio, pur presentando qualche sintomo di affaticamento ossidativo nei profumi.
L'ottava posizione è andata al primo dei vini prodotti negli Stati Uniti e portati a Genova da Agostino Cristiano, a base di primitivo e Petit Syrah, dal frutto intenso e scuro e con qualche residuo zuccherino e definito per questo quasi un Amarone Americano.
Nono si è piazzato il Montepulciano “Marziano” di Marziano Polidori, fondamentalmente corretto ma penalizzato dall'uso per l'affinamento di un legno forse troppo speziato per le ambizioni del vino
Al decimo posto è arrivato il Gelseta bianco di Angelo Mignosa, un po' debole di corpo e lievemente ossidato. Devo dire che quando lo assaggiai per la selezione finale questo problema non c'era e quindi immagino che un successivo travaso non sia stato adeguatamente protetto.
L'Undicesima piazza è andata al secondo Vino Americano portato da Agostino Cristiano, una Syrah in purezza penalizzata da un legno eccessivamente coprente, dolce al naso e in bocca.
Il Casali bianco di Angelo Carozzo in dodicesima posizione è risultato purtroppo difettoso per un sentore di tappo presente in tutti i campioni presentati in finale, e che non c'era assolutamente nella bottiglia precedentemente assaggiata per la qualificazione. Attenzione alle partite di tappi perché questo problema poteva essere facilmente evitato.
Al tredicesimo posto la Barbera di Massimo Taricco è stata penalizzata dalla giuria per un difetto di aspettative, ovvero per essere troppo leggero di colore e consistenza rispetto a come dovrebbe essere una Barbera.
Infine un applauso dal profondo del cuore deve andare a Enrico Perego, quattordicesimo quest'anno ma vincitore assoluto della prima edizione del Garage Wines Contest, che ha voluto onorare la manifestazione partecipando con suo Cabernet Poggio delle Serpi, nonostante che la grandine avesse devastato le vigne e danneggiato la qualità dell'uva nell'ultimo millesimo.
Vorrei permettermi due considerazioni tecniche rivolte ai garagisti.
Attenzione ai travasi e alla solforosa!
Più di un vino assaggiato anche nella fase di selezione presentava segni di ossidazione. Ogni travaso introduce ossigeno nel vino e se la protezione con SO2 non è adeguata il rischio è di rovinare il prodotto. L'attenzione deve crescere mano a mano che ci si allontana dalla vendemmia e soprattutto quando le temperature si alzano. Quindi travasate al riparo dall'aria sbattendo poco il vino. Se poi usate poca o niente SO2, travasate il meno possibile.
Attenzione alle botti: sono strumenti che vanno conosciuti bene e difficili da usare anche per i produttori più bravi. Nel caso di produzioni garagistiche il rischio è quello di avere una copertura aromatica non sgradevole in sé, ma magari caricaturale. Quando poi il legno non è più di moda, il bravo degustatore che si trattiene a stento dal criticare il Sassicaia non esita a sparare ad alzo zero sul vino del garagista!
La giornata di lunedì 13 ha visto il pubblico di Terroir Vino assaggiare con stupore le nostre bottiglie fornendo ulteriori feedback e spunti di riflessione e miglioramento. Data forse la giornata estiva particolarmente apprezzati mi sono sembrati il vino bianco vincitore e il lo spumante di Cortese; i commenti positivi però sono arrivati perfino per alcuni vini penalizzati dalla classifica.
Tutto il resto è stata una festa, fatta di assaggi e contatti con persone straordinarie, cariche di una passione inestinguibile come la sete!
Il mio interesse per il vino è cosa relativamente recente. Risalgono a ottobre 2001 i miei primi due post per chiedere informazioni sul...
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Inserito da Filippo Ronco
il 15 giugno 2011 alle 13:13Grazie a tutti ed arrivederci alla prossima edizione!
Filippo