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Vino in garage

Tra vigna e garage

di Luca Risso

MappaArticolo georeferenziato

A Gennaio il Garagista può fare un sacco di cose, come potare e travasare oppure travasare e potare.
Chi ha la fortuna -o la sfortuna- di possedere un piccolo vigneto deve procedere adesso a potare le sue piante. Le giornate ideali sono quelle non troppo fredde e asciutte se si deve solo operare dei tagli, umide invece se si deve piegare e legare i tralci. Il rischio infatti è quello che piegando i futuri capo a frutto come si fa nel sistema a Guyot, essi si spezzino. Nel video sono proposti alcuni trucchetti per evitare questa evenienza, anche se (almeno nel mio caso) è facile dimenticare ogni precauzione e ritrovarsi talvolta con la pianta spennacchiata.

Io sono un convinto sostenitore del sistema a Guyot; è una tecnica difficile da imparare bene (e i miei video precedenti lo dimostrano), perché è necessario saper vedere la pianta non solo come è nel momento in cui si hanno le forbici in mano, ma anche in prospettiva negli anni successivi. In pratica è uno sforzo un po' intellettuale e un po' di immaginazione, con l'illusione di poter plasmare a proprio piacimento un organismo vivente. L'altro aspetto della medaglia è che ci vuole un buona esperienza, gli errori sono sempre dietro l'angolo e un tralcio tagliato non si può riattaccare.
Anche se a me piace “a Guyot”, chi si trova a gestire piante adulte e allevate diversamente (cordone speronato, pergola, alberello) non dovrebbe assolutamente cercare di “riconvertirle”; le vigne non sono campi di rieducazione!

La potatura di una vigneto (piccolo o grande poco importa) non si esaurisce con il taglio dei tralci in eccesso (troppo comodo eh?), ma comporta anche la rimozione del materiale tagliato, che può talvolta raggiungere anche pesi rilevanti dell'ordine del chilogrammo di legno per pianta. I tralci tagliati devono essere o triturati e quindi ridotti in compost, oppure (opzione consigliata nel caso di presenza di qualche patologia potenzialmente infettiva) bruciati.

In cantina, anzi in Garage, il vino potrebbe essere invece pronto per un travaso. Io l'ho fatto il 16 gennaio, in una bella giornata asciutta, perché mi pareva di sentire degli odori un po' fecciosi. Effettivamente svuotando il tino, la parte di vino sotto il rubinetto è risultata un po' torbida, tanto da indurmi a chiedermi se non sia il caso di effettuare più in là un'altra piccola chiarifica, magari dopo una ulteriore analisi chimica. Il fondo del tino era un po' incrostato di cremor tartaro, rimosso con acqua calda prima del nuovo riempimento.

Insomma, ordinaria amministrazione garagistica, con un occhio che incomincia a intravedere da lontano l'imbottigliamento e con esso la partecipazione a GWC!!! Ve ne ricordate, vero? Bene, vi rinfresco le idee!

  • Ogni garagista dilettante interessato può sottoporre un campione del proprio vino in assaggio alla Commissione degustatrice di TigullioVino (preferibilmente 2009 ma va bene anche 2008), che selezionerà i migliori. Per candidarvi, inviate i vostri dati e i dati del vino (vitigno, zona, ecc.) a [email protected]
     
  • Ai garagisti selezionati da TigullioVino sarà proposto di partecipare personalmente alla Cena di Vinix Unplugged (domenica 6 giugno 2010, il giorno prima di TerroirVino) dove una commissione apposita li assaggerà e decreterà il vincitore, nello spirito di massima informalità che contraddistingue l'evento.
     
  • Al vincitore, sarà riservato come premio uno spazio espositivo gratuito a Terroir Vino con l'onore (e l'onere) di affrontare, insieme ai produttori veri, il giudizio degli operatori e del pubblico.

Letto 15915 voltePermalink[34] commenti

34 Commenti

Inserito da Angelo Mignosa

il 20 gennaio 2010 alle 12:11
#1

ciao Luca,

giusto una curiosità e per confrontare i diversi approcci: con quello del 16/1 quanti travasi hai effettuato dalla svinatura ?

Se altri vogliono portare a conoscenza e condividere la loro esperienza, vi ringrazio.
Io ho effettuato il mio 3° travaso il 3 Gennaio.
Durante il secondo ho anche "chiarificato" con albume.

Ho in programma per fine gennaio di passare 50 L in una botticella nuova di castagno, lasciando il residuo nel tino d'acciaio senza procedere con ulteriori travasi fino all'imbottigliamento che prevedo in Aprile. Questo fatto salvo che non maturino cattivi odori o problemi che potrebbero far cambiare programma per le necessarie correzioni. Venerdi ritiro il risultato dell'analisi di un campione( completa con relazione) e pubblicherò un commento con i risultati.

Settimana scorsa ho sfruttato l'occasione di una cena e ho sottomesso un'amata bottiglia allo spietato giudizio di 9 amici, tutti ben ferrati in tema di vino. Li ho invitati ad essere oggettivi dimenticando affetti e ipocrisie varie.
Veniamo ai commenti: colore e limpidezza valide, alcool tanto, nessun odore sgradevole, una nota eccessiva e marcata di frutto tipo "amarone" forse dovuta alla lunga macerazione in fermentazione, conclusione gradevole, qualche fastidio per il marcato frutto, e ancora non proprio pronto .
Devo dire che condivido le valutazioni ricevute con le quali mi ritrovo, tranne una, l'ultima...da qualche settimana sempre più spesso , un bicchiere finisce in tavola !



Inserito da Luca Risso

il 20 gennaio 2010 alle 14:18
#2
Ciao Angelo,
Tutti quelli di cui ho parlato, quindi tre anche io, direi.
Mi sembra che questo aspetto del frutatto sia comune un po' a tutti, forse è giusto che ora il vino sia così, forse anche l'annata un po' calda ha contribuito alla grassezza, ma non lo vedrei come un problema.
Facci sapere delle analisi!
Luk

Inserito da Filippo Ronco

il 20 gennaio 2010 alle 14:27
#3
Già, scusatemi, perchè il fruttato dovrebbe rappresentare un problema?

Fil.

Inserito da Angelo Mignosa

il 20 gennaio 2010 alle 16:08
#4
Filippo,

a mio modestissimo parere, sono ben contento di questo pronunciato di frutta matura ( in bocca non al naso), non lo trovo un difetto e anzi lo considero un potenziale pregio per il futuro sviluppo e affinamento nel tempo;
però il commento degli amici degustatori lo evidenziava facendomelo percepire più come mezzo-difetto che pregio, sebbene nel complesso sia stato apprezzato per l'alcool , limpidezza , struttura e nessun difetto pronunciato al naso( per capirci la bottiglia è andata bella finita ! ).

ciao

Inserito da Filippo Ronco

il 20 gennaio 2010 alle 16:18
#5
Quando la bottiglia finisce mi pare sia già un bel segno sulla bevibilità di un vino. Continuo a non capire come il fruttato, che sia al naso o in bocca non importa, possa configurare anche lontanamente un difetto. Intendevano forse sentori di frutta surmatura eccessivi, un vino troppo opulento e con poca freschezza? Spiegaci meglio. Mi pare che il frutto in se, sia una caratteristica intrinseca del vino, non fosse altro che per la sua origine :-)

Ciao, Fil.

Inserito da Luca Risso

il 20 gennaio 2010 alle 16:26
#6
@Filippo
e' un po' l'effetto che fa il novello, di quel frutto un pò' esagerato, caricaturale. Sono le stesse molecole più o meno, che sono poco stabili e volatili e dovrebbero smorzarsi in fretta.
Luk

Inserito da Filippo Ronco

il 20 gennaio 2010 alle 16:31
#7
Intendi quella sensazione di quando il vino non è ancora vino ma quasi ? Ho capito forse ma non lo vedrei comunque come un difetto. Da un lato, come dici tu, molto probabilmente è solo questione di stabilità e maturazione, dall'altro può essere piacevole berlo anche così.

Ho riscontrato questo aspetto in modo evidente assaggiando i vini di mio suocero, supremo vinificatore in quel di Sorlana :-) Il vino di quest'anno (che lui beve già allegramente) è molto simile alla descrizione che ha fatto anche Angelo, il vino dell'anno scorso è molto più simile a quello che normalmente siamo abituati a chiamare vino. Segno che un annetto di bottiglia ha fatto un perfetto lavoro.


Fil.

Inserito da Luca Risso

il 20 gennaio 2010 alle 16:37
#8
@Filippo
bisogna che te lo curi, tuo suocero!
:-D
Luk

Inserito da Angelo Mignosa

il 20 gennaio 2010 alle 17:04
#9
Filippo,

hai centrato, il mio vino oggi presenta una nota di frutta surmatura e carico.
Uno degli amici ha bellamente dichiarato, posato il bicchiere : <<...beh per il cinghiale mi sa che è pronto. >>

Inserito da Angelo Mignosa

il 22 gennaio 2010 alle 18:03
#10
Luca,

ecco i risultati dell'analisi:

grado alcoolico 13,3

acidità totale 4,92( in acido tartarico gr/lt)

acidità volatile 0,38 ( in acido acetico gr/lt)

SO2 43( mg/lt)

suggerimenti dell'enologo:
un po' di acido tartarico giusto per superare soglia 5,5 gr/lt
il buon grado alcoolico esclude altre correzioni.
Attezione al prossimo travaso da fare protetto da aria e suggerito da eseguirsi entro i prossimi 60gg, con max 3 gr di metabisolfito a q.le .

ciao

Inserito da Luca Risso

il 22 gennaio 2010 alle 20:45
#11
@Angelo
Un vino rosso può avere acidità anche minore di 5,5. In complesso mi sembrano buoni parametri, dai. Compliments!
Luk

Inserito da Luca Risso

il 22 gennaio 2010 alle 20:48
#12
43 mg/l sono SO2 Totale?
Luk

Inserito da Angelo Mignosa

il 22 gennaio 2010 alle 21:18
#13
si, 43 mg/l di solforosa totale.

credi siano sufficienti per scongiurare fenomeni ossidativi ?

e per il tartarico pertanto nessun intervento vanno bene i 4,92 gr/l "naturali" ?

ciao e grazie

p.s.
l'analisi è costata 13 Euro, completa di suggerimenti e piacevolissima chiaccherata !

Inserito da Luca Risso

il 22 gennaio 2010 alle 22:35
#14
Non saprei, la totale non dice molto, bisognerebbe conoscere la libera.
Comunque farei come ti hanno detto, tartarico a parte, almeno per adesso.
Luk

Inserito da Daniele Armino

il 24 gennaio 2010 alle 18:14
#15
Ciao Luca, sono nuovo ed in questi giorni ho avuto parecchie risposte alle mie domande. Premetto che sono un novellino ed è 4 anni ca. che faccio il vino, da quando mio padre ci ha lasciato. Ho una vigna molto strana con ca. 300 piante (qualcuna minimo di 25-30 e qualcuna molto piu' giovane) con parecchie razze, che per altro non conosco tranne che qualche pianta di Sangiovese. Si divide in 75& uva bianca e 25%di uve nere. Fino ad ora ho sempre mescolato tutto, facendo così un Rosato,se così si puo' chiamare (con buccie e graspi per ca. 7-8 gg.),anche perchè non ho la deraspatrice e certe cose le ho scoperte soltanto adesso (nozioni di vino zero). Quest'anno invece ho fatto una damigiana da 54 lt. di bianco (con vinificazione zenza buccie e graspi) e una da 54 e 34 lt.con il vecchio sistema.Finora non ho mai usato bisolfito e non ho nemmeno mai spezzato il cappello (sbagliato certamente x ossidazione).Per il bianco quest'anno ho usato bisolfito dopo la svinatura e ho effettuato due travasi (prevedendone un'altro fra una settimana)per poi imbottigliarlo. Con il rosato ho fatto la stessa cosa (bisolfito dopo la svinatura e 2 travasi)e settimana prossima prevedo di fare anche quell'altro. Premetto che nei travasi non ho usato bisolfito fino ad ora.
Le domande sono 2: 1:Avendo questi due tipi d'uva (nero e bianco)mi dai un consiglio su come vinificare se e come posso farne una unica, visto che il colore e il sapore non viene niente male (x 6-8 mesi). Al travaso devo aggiungere bisolfito? Grazie mille

Inserito da Luca Risso

il 24 gennaio 2010 alle 19:02
#16
Ciao Daniele
Non sono sicuro di avere capito benissimo, e quindi magari perdonami se ti rispondo non a proposito.
se non sbaglio hai fatto 3 vini:
1-un bianco non macerato sulle bucce
2-un bianco macerato sulle bucce
3-un rosato da uvaggio.
Su tutti i vini hai messo il metabisolfito alla svinatura. Quanto?
Se il sapore e il colore sono a posto come dici, aspetta a travasare poco prima dell'imbottigliamento, e usa il metabisolfito in dose adeguata, cioè poco ma in funzione di quanto ne hai già usato. Sarebbe meglio fare una analisi, se puoi.
Io non mischierei. Piuttosto nel caso del bianco NON macerato sulle bucce, considererei la possibilità di fare anche una chiarifica.
Auguri!
Luk

Inserito da Daniele Armino

il 25 gennaio 2010 alle 19:19
#17
Ciao Luca. Ho fatto solo due vini, uno bianco non macerato sulle buccie 60 lt.ca (è la prima volta che lo faccio) e uno rosato con uve nere e bianche mescolate, macerato con buccie e addirittura anche graspi 70 lt.ca.(unica vinificazione che ho fatto fin'ora). Ho usato dopo la svinatura 6-7 gr. di bisolf.x il bianco e 4-5 gr. per il rosato. 2 Travasi senza aggiunta di bisolfito e ora vorrei fare il 3 x tutti e due (x l'imbottigliamento se ne parla a marzo). 1: Come mi devo comportare x i travasi aggiungo o no del bisolf.? 2: Faccio bene o no a mescolare tutta l'uva x fare il rosato e se si, devo deraspare? Ti ricordo che il vino fin'ora è sempre stato abbastanza buono per i primi tempi, poi avvolte pigliava il torbo e il sapore cambiava. Anche il cappello non l'ho mai toccato nei 6-8 gg. che stava nel tino in vetroresina, quindi penso che si ossidava (ecco il color ruggine dopo un po' di tempo, credo) anche perchè è la prima volta che uso il bisolfito. Poi, se travasavo anche 2-3 volte c'era sempre parecchia feccia. Scusa la confusione, ma spero che tu mi dia qualche consiglio pratico su come vinificare nel migliore dei modi, visto che volevo usare insieme tutt'e due i tipi d'uva (bianca e nera),sempre se possibile. Anche il colore i primi mesi è molto bello all'occhio. Non ho a sufficienza uva nera, sennò penso che farei un bel rosso. Vorrei fare un vino buono, ma mi sa che sbaglio parecchie cose. Travaso in damigiana e uso l'olio. Ma il mosto che avanza x rabboccare, quando faccio il vino, in damigianine da 3 o 5 lt., lo tengo un pò aperto con olio, oppure chiuso a bestia? Luca ti ringrazio x la santa pazienza che hai a sentire ste c.....e, ma ho tanta voglia di imparare. Grazie Mille a presto

Inserito da Daniele Armino

il 25 gennaio 2010 alle 19:52
#18
Scusa nn avevo letto bene la tua risposta, tu nn mescoleresti?? Allora faccio due cose a parte? Premetto che mi torna molto scomodo....comunque, va bè. E per chiarificare (il bianco macerato senza buccie)come faccio? Spiegami bene il procedimento. E con la chiarifica del rosato che ormai ho, come mi comporto? Scusami se ti rompo con tutte queste domande ma sarebbe opportuno che mi spiegheresti tutto dalla A alla Z. La scelta di mescolare è soltanto il fatto di avere quasi tutta uva bianca, e a noi sinceramente ci garberebbe piu' un rosso........quindi abbiamo trovato una via di mezzo se così si puo' dire. Magari dovrei 1) Deraspare 2)tenerlo nel tino x 3-4 giorni, invece che 6-8 gg. 3) Rompere il famoso cappello 4) Aggiungere un po' di bisolfito e penso (forse) che con queste 4 cose il mio vino potrebbe notevolmente migliorare. Aggiungendo poi i tuoi preziosi consigli ....et voilà, il gioco è fatto. Spero di non averti stressato con tutte ste cose....comunque aspetto una tua risposta al piu' presto. GRAZIE di nuovo a presto

Inserito da Luca Risso

il 25 gennaio 2010 alle 20:13
#19
@Daniele
Scusa Daniele, come vedi avevo capito male.
Prima di tutti ti dico cosa farei io con i tuoi vini attuali:

1-Bianco: Mi sembri già abbastanza alto di solforosa. Non farei altri travasi sul bianco. Aspetta ancora. Imbottiglia dopo Pasqua. Verso la metà di marzo fai una chiarifica usando prodotti per vini bianchi che troverai facilmente. Uno è il Clarit (http://www.acca-spa.com/dyndoc/7581/1950/DEF/DOCUMENTO.pdf), ma ce ne sono altri simili. Usa le dosi consigliate in etichetta. Si sciogle in un po' di acqua e si aggiunge alla damigiana mescolando bene. Dopo un paio di settimane travasa protetto dall'aria e poi imbottiglia.

2-Rosato: se travasi (dipende se è il caso. Senti odori strani?) usa ancora 1-2 gr di metabisofito.
In futuro se riesci a fare dei vini rossi con almeno 80% di uve nere direi che è meglio.
Per il resto ti invito a leggere le mie "puntate precedenti" dove di macerazione, follatura e travasi direi che si parla!
Salutoni

Luk

Inserito da Daniele Armino

il 25 gennaio 2010 alle 21:54
#20
Grazie Luca, ottimi suggerimenti. x Bianco: dopo la chiarifica, e passato ca.2 settimane travaso.... dopo quanto posso imbottigliare...e come? Ricordo che uso i tappi a corona. x La vigna mi darò da fare con gli innesti, in modo che piano piano possa avere almeno il 70/80% di uve nere. Ci vorrà comunque del tempo. Intanto fino ad allora cerco di fare del mio meglio con quello che ho. Scusa ma per l'imbottigliamento sarà bene o no usare una minima parte di bisolfito, visto che serve anche come mantenimento, oppure guardo un po' come si evolve la storia? Ciao Luca ti saluto e ti ringrazio.....a presto. Ahhhhhhhh a proposito posso procedere con la chiarifica anche con una chiara d'uovo come hai fatto tu nel video, oppure mi procuro un po' di bentonite ? Saluti

Inserito da Luca Risso

il 25 gennaio 2010 alle 22:36
#21
Puoi imbottgliare.... dopo il travaso.
Ottimo i tappi a corona.
Per il bianco, se usi il prodotto che ti ho consigliato, c'è già il metabisolfito che serve.
Per il rosato, al massimo un ulteriore grammo (sui tuoi 70 l).
Niente chiara d'uovo sui bianchi. Usa il Clarit che ha già la bentonite nella sua formulazione.
Luk

Inserito da Daniele Armino

il 26 gennaio 2010 alle 18:27
#22
Grazie Luca a presto

Inserito da Daniele Armino

il 02 febbraio 2010 alle 19:57
#23
Ciao Luca, son di nuovo quì a romperti i maroni. Domenica ho fatto il travaso del rosato da damigiana a damigiana, aggiungendo 1 gr. di bisolfito su una damigiana da 54 lt. Di colore è bellissimo e anche il sapore non è male. Una volta finito mi sono accorto che aveva un casino di feccia.....pensavo che ce n'era meno visto che era il 3^ travaso, e annusando un po' la damigiana (con la feccia) quando ormai l'avevo svuotata,sentivo un odore non molto gradevole. Ho comunque fatto la prova all'aria in un bicchiere di cristallo x 40 ore ca. e ho notato che non era così limpido come quando lo avevo messo. Ti chiedo pertanto un consiglio sul da farsi, visto che verso pasqua lo volevo imbottigliare. Il bianco l'ho assaggiato e ti dirò che è veramente buono, forse perchè è la prima volta che lo faccio. Il colore paglierino e una limpidezza niente male (anche questo con prova all'aria in un bicchiere).x il bianco mi attengo alle tue istruzioni fino v erso fine marzo x il rosato invece fammi sapere come comportarmi. Un grazie in anticipo,..............e a presto. Ciao

Inserito da Filippo Ronco

il 02 febbraio 2010 alle 20:01
#24
Se è così buono il bianco non potrai esimerti dal partecipare al Garage Wines Contest! :-)

Ciao, Fil.

Inserito da Daniele Armino

il 02 febbraio 2010 alle 22:10
#25
Ciao Filippo. Ti ringrazio dell'invito, ma forse è un po' presto per partecipare. Sono alle prime armi e quindi ho ancora molto.....ma molto da imparare. Ho una vigna di ca. 300 piante, tra cui il 75% di uva bianca e il 25% di uva nera e fino ad ora ho sempre fatto un rosato...se così si può chiamare. Ti ricordo che non d
eraspavo, e non pigiavo nemmeno il cappello (cose che ho saputo soltanto ultimamente),quindi con probabili ossidazioni...ecc. ecc. ecc. Quest'anno è la prima volta che faccio il Bianco e sinceramente mi sembra buono sia dal sapore, dal colore e anche dalla limpidezza. Il rosato invece, facendo la prova all'aria, mi sembra un po' meno limpido, quindi chiedevo dei consigli in merito, visto che finora non ho mai usato ne bisolfiti ne tantomeno dei chiarificanti. Ti ricordo che è il 3^ travaso e a parer mio,di feccia ce n'era anche troppa. Se hai qualche consiglio da darmi in merito, te ne sarò molto grato. Ciao Filippo e ....a presto

Inserito da Luca Risso

il 03 febbraio 2010 alle 06:58
#26
Ciao Daniele,
sul rosato hai fatto il travaso e hai aggiunto il metabisolfito; ora per un po' lascialo riposare. Piuttosto in queste belle giornate fredde potresti (se possibile) portare le damigiane in un locale dove tu possa mantenere per qualche tempo le finestre aperte e sfruttare l'azione benefica del freddo.
Luk

Inserito da Daniele Armino

il 03 febbraio 2010 alle 19:53
#27
Ciao Luca. Finora è sempre stato al freddo in campagna (con queste temperature) in una baracca, con una finestrina sempre aperta. Ora, 1 settimana fa, l'ho portato in cantina dove ho fatto il travaso. Anche la cantina, che è sottinterrata, è abbastanza fredda, con una discreta ventilazione. Visto che c'era parecchia feccia, pensavo di doverlo ritravasare un po' prima del previsto, magari x non fargli prendere il saporaccio. Scusa Luca ma per l'imbottigliamento del rosato, che vorrei fare sempre a primavera, mi devo comportare come con il bianco , oppure dovrei adottare un altra procedura ???? Come già scritto la prova all'aria del bianco ha dato ottimi risultati, il rosato un pochino meno. C'è qualcos'altro che dovrei fare, per procedere verso l'imbottigliamento??? Ciao Luca, ti ringrazio anticipamente x gli ottimi consigli che mi dai e .....che mi hai dato. Ciao e a presto.

Inserito da Luca Risso

il 03 febbraio 2010 alle 20:52
#28
Con l'ultimo travaso potresti usare il clarit anche sul rosato.
Luk

Inserito da Daniele Armino

il 03 febbraio 2010 alle 22:56
#29
Grazie Luca, a presto

Inserito da francesco g

il 30 dicembre 2010 alle 08:55
#30
Buongiorno a tutti mi chiamo Francesco e sono di Perugia
Volevo chiedervi alcuni chiarimenti in merito all impianto di un piccolo vigneto familiare(circa 100 piante) con il metodo guyot.
vitigni sangiovese ciliegiolo gamay o merlot.
Quello che volevo chiedervi è
La distanza tra le fila che non riesco a capire.
in molti post si dice che varia in base alle macchine disponibili.
Se io ho una fresa da 105 cm vuol dire che potrei tenermi a circa 130 cm( per muovermi meglio)?
Ci sono misure minime da rispettare?
vorrei impostare la pianta cosi'.
altezza 80 cm e primo filo di banchina poi altri due coppie binate a circa 40 cm di distanza .
la distanza sulla fila 1.00 metro.
e tra le file???'
aiutatemi a capire meglio. grazie francesco

Inserito da Massimo Scanferla

il 30 dicembre 2010 alle 09:45
#31
Ciao Francesco.
In linea di massima sull'altezza va bene come hai scritto; tieni conto, però, che l'uva si troverà ad altezza filo, per cui ad 80cm dovrai chinarti non poco per raccoglierla. Io ho preferito tenerla ad un metro e già si va meglio. La distanza tra pianta e pianta dipende anche dalla vigoria delle stesse. Secondo me 90cm sono più che sufficienti nel mio caso. Ed ora veniamo alla tua richiesta: tra le file devi tener conto se devi passare con qualche trattorino, della chioma che potrà sporgere e della miglior esposizione delle piante; parlavi di 130cm, ma sono troppo pochi, in quanto le pareti fogliari di ogni fila si ombreggerebbero tra di loro. Con le altezze che hai indicato tu, se non usi trattorini o macchine ingombranti, secondo me puoi stare a due metri; non andrei meno di così. Ciao

Inserito da Luca Risso

il 30 dicembre 2010 alle 12:23
#32
@Francesco
A spanne, la distanza tra i filari dovrebbe essere circa pari all'altezza a cui pensi di tenere la chioma delle piante. Piante basse e potate corte--->filari ravvicinati.
Direi che potresti regolare le distanze in modo da avere una pianta ogni 3 mq. e impegnare quindi circa 300 mq di terreno.
Auguri
Luk

Inserito da Angelo Mignosa

il 30 dicembre 2010 alle 17:03
#33
una curiosità:
i miei vecchi filari di canaiolo e giliegiolo, alcuni di oltre 20 anni, hanno una distanza tra i ceppi della fila di circa 1 metro, mentre la distanza interfilare è poco meno di 1,5 m, quindi molto stretti tra filari e ben ampi sulle distanze tra le piante della fila. Non so per quale ragione utilizzassero questo sistema peraltro presente anche nelle vigne dei vicini.

I nuovi impianti li ho realizzati con 80 cm tra i ceppi lungo la fila, 2,5 m come distanza interfilare, con il primo filo a 80 cm,secondo a 120 e terzo a 160.

Inserito da francesco g

il 31 dicembre 2010 alle 14:14
#34
Inanzitutto grazie per le risposte alla mia questione.
Il mio è un appezzamento di circa 4000mq dove ci sono anche degli olivi.
Quindi il problema è di cercare di ritagliare degli "spazi"dove collocare le barbatelle per ricercare una migliore esposizione al sole.
Su vari libri leggevo delle impostazioni classiche del metodo guyot e in linea di massima si suggeriva dagli 80 a 1.00 m di latezza del fusto per poi passare ai fili secondari posti 40 e 40 o 40 e 60. Distanza sulla linea da 0.70 a 1.00 e distanza tra le fila da 1,80 a 2,5 m.
Io lavoro questo terreno con un trattorino kubota che sara' largo max 1,50 m e la fresa è da 105 cm.
Quindi ditemi voi come impostereste al meglio questo impianto. Tenendo in considerazione che la distanza tra i filari mi puo' andar piu che bene quella di max 2.00 metri.
Seconda domanda riguardnte gli uvaggi.
Sangiovese ciliegiolo gamay o merlot posso coesistere insieme a livello di maturazione? leggevo che il ciliegiolo è molto precoce e non vorrei dover vendemmiar eil ciliegiolo prima e poi attendere per gli altri, e se questi vitigni si prestano alla potatura a guyot.
Grazie e mi scuso per tutte queste domande.

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