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Indici Pedoclimatici Parte Prima: La Teoria, di Luca Risso

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Indici Pedoclimatici Parte Prima: La Teoria

di Luca Risso

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Il pedoclima di un territorio è l'insieme delle condizioni fisiche e chimiche dello strato superficiale del terreno, dipendenti dal clima. Gli indici pedoclimatici sono elaborazioni numeriche delle condizioni del pedoclima utili a dare indicazioni sull'andamento del clima di una stagione. Essi sono sfruttati ad esempio in agricoltura (e in particolare in viticoltura) in quanto si identifica giustamente nel clima e nel suo andamento il fattore principale per ottenere un buon raccolto. Fra le grandezze fisiche e chimiche che normalmente si prendono in considerazione, la temperatura T in prossimità del suolo è probabilmente la più importante. Vogliamo effettuare un'analisi degli indici più noti, e proporne magari di alternativi.

Indice di Winkler (vedi formula 1 in basso) :
L'indice di Winkler (IW) è noto anche come somma termica in quanto esprime la somma di tutte le temperature medie giornaliere (Tmed ) nel periodo vegetativo della vite, fino alla sua maturazione e raccolta, quest'ultima supposta effettuata entro ottobre. Poiché la vite al di sotto dei 10° arresta il suo sviluppo, tale valore è stato sottratto dalla sommatoria, ponendo in pratica pari a zero i contributi delle giornate in cui la temperatura media scende sotto tale valore. In pratica l'ipotesi che sta alla base di questo indice è più calore = più maturazione.



Indice di Huglin (vedi formula 2 in basso) :
Poiché l'indice di Winkler ha il difetto di annullare il contributo delle giornate con temperatura media inferiore a 10°, anche nel caso in cui la temperatura massima superasse questo valore, è stato proposto l'indice di Huglin (IH), che introduce appunto nella sommatoria anche la temperatura massima (Tmax ) giornaliera. E' curioso che la somma in questo caso si fermi a settembre, anche se numerose sono le varietà di uva che maturano e vengono raccolte a ottobre. Viene introdotto anche un coefficiente K che tiene conto della latitudine, ovvero della diversa durata del dì. Ad esempio K=1.2 nel nord Italia. E' facile osservare che questi indici sono stati ideati in epoche e luoghi dove la preoccupazione maggiore era quella che l'uva riuscisse a maturare, e le temperature elevate erano auspicate come un segno di qualità

Si riporta per una migliore comprensione gli indici di Winkler e di Huglin richiesti da alcuni fra i vitigni più diffusi, affinché giungano ad una maturazione idonea alla loro trasformazione in vino.






Indice di Fregoni:
L'indice di Fregoni è un indice specializzato nella misura della qualità dell'uva, sempre che comunque si siano raggiunte le somme termiche adeguate alla sua maturazione, e nell'ipotesi che elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte, e temperature più fresche nel mese che precede la vendemmia, siano favorevoli alla sintesi delle sostanze aromatiche e al mantenimento di un'acidità sufficiente a garantire una elevata longevità al vino.

IF (vedi formula 3) :
Con Nh(T<10°) numero di ore del giorno con temperatura inferiore a 10° nei 30 giorni precedenti la vendemmia L'indice di Fregoni aiuta a capire ad esempio come difficilmente in climi caldi o mediterranei si possano ottenere vini di qualità da vitigni a maturazione precoce, in quanto i 30 giorni precedenti la vendemmia corrispondono in questo caso al mese di agosto, dove è assai difficile anche di notte scendere sotto i 10°.

Indice di Winkler Normalizzato:
Negli ultimi anni si è assistito ad una impressionante serie di annate con temperature superiori alla norma, per effetto di mutamenti climatici globali ancora non completamente capiti, ma assodati. Annate come il 2003 in particolare sono state caratterizzate da lunghissimi periodi con temperature medie superiori ai 30°, con pochissima escursione termica tra il giorno e la notte. La vite risente pesantemente di questi eccessi, in quanto a temperature >35° la sintesi di zuccheri e polifenoli si arresta, mentre continua quella dei tannini a catena corta (i più aggressivi). Anche il contenuto di acidi e sostanze aromatiche al di sopra dei 35° decresce rapidamente. Nel caso che questo aumento della temperatura fosse dovuto all'effetto serra, cioè all';aumento del contenuto di CO2 in atmosfera, occorre notare che la vite riuscirebbe a spostare a temperature più elevate (in proporzione alla concentrazione di CO2) la sintesi degli zuccheri, mentre la temperatura a cui incomincia la demolizione degli acidi e delle sostanze aromatiche rimarrebbe invariata.

Appaiono dunque poco adeguati ai nuovi scenari gli indici di Huglin e Winkler, che potrebbero invece trovare applicazione alle latitudini più elevate, dove addirittura la vite non è ancora coltivata. Alle latitudini abituali invece l'effetto delle frequenti ondate di calore dovrà essere preso in considerazione. Si propone allora un indice di Winkler Integrale Normalizzato (IWN), con azzeramento non solo dei contributi delle temperature minori a 10°, ma anche di quelli delle temperature superiori a 35° (questa temperature si ritiene debba rimanere invariata anche nel caso di aumento della concentrazione di CO2, in quanto un aumento di zuccheri e colore a scapito di acidità e aromi è considerata comunque uno scadimento qualitativo). Riscrivendo l'indice di Winkler in forma integrale, con i limiti di temperatura sopra esposti, e limitandosi al periodo da aprile a settembre (per omogeneità con Huglin), si ottiene : (vedi formula 4).

86400 rappresenta il numero di secondi in un giorno, mentre T(t) è la temperatura ad un generico istante t. L'indice può essere per comodità normalizzato al suo valore massimo e moltiplicato per 1000. Si ottiene:

IWN (vedi formula 5) :

Si tratta di un numero che ha un limite superiore pari a 1000 nell'ipotesi di temperatura costante da aprile a settembre di 35°. Si può eventualmente considerare questo indice calcolato solo nelle ore diurne, ovvero attive dal punto di vista fotosintetico; in tal caso, il coefficiente a denominatore sarà 276696. La formula sopra, se ci limitiamo per semplicità a una discretizzazione di una temperatura per ogni ora, può essere riscritta nel modo seguente:

IWN (vedi formula 6) :

dove Ti sono tutte le temperature medie orarie (10°<Ti≤35°, 0 altrove) nelle 4392 ore che vanno dall'1/4 al 30/9. Si può facilmente verificare che 3600*4392*35/553392=1000, come precedentemente affermato.



Ringrazio l'amico e collaboratore di questo sito Mike Tommasi per le discussioni che hanno reso possibile questa sintesi.

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