Nella prima parte di questa ricerca sono stati descritti i principali indici pedoclimatici utilizzati per il monitoraggio della maturazione dell’uva. Consideriamo ora un esempio concreto, elaborato utilizzando le temperature orarie ricavate dalla stazione metereologica di Buto (www.buto.it), nel periodo dal 1/4/2008 al 30/9/2008. Il sito rileva le temperature orarie dalle ore 6.00 alle ore 20.00. Le temperature dalle ore 21.00 alle ore 5.00 sono state invece ricavate per interpolazione ipotizzando una curva di raffreddamento notturno di tipo esponenziale. In figura 1 si osserva innanzitutto l’andamento della temperatura nel periodo in questione. Come si vede sono distinguibili abbastanza bene quattro periodi con regimi termici differenti. Il periodo che va dal 1/4 al 1/5 sostanzialmente freddo con temperature costantemente sotto 10°, un periodo dal 2/5 al 20/6 con temperature più o meno costantemente comprese tra 10° e 20° (e caratterizzato da una piovosità continua e anomala, causa di patologie fungine che sono poi esplose nel mese di luglio), il successivo periodo fino al 15/9 di tipo invece prettamente estivo, con temperature diurne generalmente ben sopra i 20° e precipitazioni sostanzialmente assenti, ed infine un ritorno a temperature decisamente più basse di tipo autunnale dopo il 15/9.
Indice di Huglin
In figura 2 è riportato l’andamento nel periodo sopra citato di tutti gli indici pedoclimatici precedentemente descritti. Partiamo dall’indice di Huglin (curva blu). Come si vede è confermato l’andamento climatico della stagione divisa in quattro periodi distinti, uno freddo fino ai primi giorni di maggio con indice piatto, uno più caldo ma umido fino a circa il 20 giugno con indice leggermente crescente, il successivo prettamente estivo con indice fortemente crescente e quello autunnale con indice quasi piatto tendente al valore finale di 1500. Tale valore è sufficiente a garantire localmente la maturazione solo di vitigni precoci, quali Cabernet Franc, Gamay, Pinot Nero tra i rossi, e Chardonnay, Pinot Bianco e Grigio, e Sauvignon tra i bianchi. Occorre sottolineare come il sito di Buto (www.buto.it) sia posizionato ad una quota elevata (690m s.l.m.), e non presenti una particolare idoneità alla coltivazione dell’uva. E’ stato solo scelto per la disponibilità dei dati e come esempio concreto. In una normale zona vitivinicola italiana (Chianti, Langhe, Montalcino, Valpolicella) un indice di Huglin così a fine settembre sarebbe segno di una annata decisamente fredda.
Indice di Winkler
L’andamento dell’indice di Winkler ribatte sostanzialmente quello di Huglin nei primi tre periodi analizzati. Nell’ultimo periodo invece a causa di temperature medie giornaliere generalmente sotto i 10°, la sua crescita si arresta, per cui anche se la nostra analisi si ferma a Settembre (per tale indice dovrebbe continuare fino a Ottobre), il dato finale di 874 può essere considerato conclusivo. L’Indice di Winkler non si mostra qui particolarmente adeguato al monitoraggio della maturazione dell’uva, in quanto le temperature diurne ancora abbastanza elevate dell’ultima parte di settembre consentono in realtà ancora un buon incremento del grado zuccherino.
Indice di Fregoni
L’indice di Fregoni raggiunge il valore di 1777. Per fare un esempio comparativo, nel Monferrato negli ultimi dieci anni esso ha oscillato tra 300 e 7000. Il buon valore rilevato a Buto deriva dal fatto che durante il mese di Settembre la temperatura notturna è scesa costantemente sotto i 10° a partire dall’8/9 (prima rilevazione). Il basso indice di Huglin ed il valore dell’indice di Fregoni rendono conto di come non sia facile individuare territori e vitigni in grado da accoppiare ad una maturazione ottimale dei frutti, escursioni termiche elevate con temperature notturne che scendano sotto i 10° nel mese precedente alla vendemmia. Questa evenienza si verifica più facilmente se la vendemmia viene fatta a Ottobre, e quindi in presenza di vitigni a maturazione tardiva coltivati in ambienti di alta collina, come è il caso dei grandi Nebbiolo, Sangiovese ed Aglianico. In particolare, dato l’andamento climatico rappresentato dalla figura 1, con un deciso abbassamento delle temperature solo a partire dal 15 settembre, è probabile che nessuna uva vendemmiata prima di questa data possa produrre vini di eccezionale pregio.
Indice di Winkler Normalizzato
Il valore degli indici di Winkler Normalizzato e Normalizzato Diurno si assestano su 350 e su 203 rispettivamente. Il periodo esaminato però non ha registrato temperature superiori a 35°, e pertanto i due indici sono di fatto una copia normalizzata di quello di Huglin o Winkler. E’ stata effettuata pertanto una simulazione con temperature ben più estreme di quelle rilevate.
Simulazione +15°
In questa simulazione illustrata in figura 3 sono state considerate le stesse temperature acquisite in precedenza, ma aumentate artificialmente di 15° nei mesi di Luglio e Agosto. E’ stata simulata dunque una estate più calda del normale, con condizioni termiche più vicine al limite critico per la fisiologia della vite e per la stessa maturazione dell’uva.
Come si vede bene in figura 4 l’indice di Huglin e di Winkler schizzano letteralmente ai valori di 2600 e 1800 rispettivamente. Tali valori potrebbero far ritenere possibile ad esempio la maturazione di vitigni tardivi come Cabernet Sauvignon, Sangiovese o addirittura Nebbiolo, ma in realtà la somma termica è condizionata fortemente dalle temperature esageratamente calde concentrate in un periodo relativamente corto (Luglio-Agosto). Se analizziamo invece gli indici di Winkler Normalizzato e Normalizzato Diurno, essi si fermano al valore di 399 e 189 rispettivamente, cioè non dissimili e addirittura più bassi (nel caso dell’Indice Diurno) rispetto a quanto calcolato nel caso precedente. Per quanto riguarda l’indice di Fregoni invece, non c’è ovviamente nessuna differenza rispetto a quanto determinato nella stagione normale, in quanto la simulazione non ha riguardato il mese di Settembre.
Conclusioni
Da quanto discusso è possibile trarre alcune conclusioni. I comuni indici di Huglin e Winkler appaiono inadeguati a gestire andamenti climatici “anomali”, con fenomeni termici estremi e/o concentrati in periodi brevi. Gli indici Normalizzati sembrano invece in grado di gestire meglio questo genere di scenari. I vini di qualità superiore saranno sempre più appannaggio di varietà tardive, coltivate a quote o in ambienti tali da garantire indici qualitativi di Fregoni sufficientemente elevati.
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