Voglio proporre a tutti i garagisti, enologi e vinificatori, lo studio di un caso, un esercizio ipotetico ma non troppo, per stimolare la discussione e confrontare eventualmente diverse forme di approccio allo stesso problema. Un garagista pugliese ha vinificato una partita di uve composta da Sangiovese e Primitivo di Manduria, approssimativamente 50% e 50%. Il potenziale alcolico delle uve era di ben 26 Brix, ma dopo la fermentazione alcolica il vino aveva un colore non tanto carico.
La macerazione sulle bucce è durata una settimana, ma al momento della svinatura, per cercare di colorare il vino il più possibile, le vinacce sono state spremute fortissimamente e il torchiato aggiunto tutto al vino fiore.
Dopo la svinatura il vino è stato mantenuto ancora circa 20 giorni in tino per completare tutte le fermentazioni e per sedimentare le fecce, e quindi travasato completamente in una barrique di rovere francese di secondo passaggio, ben riempita e chiusa con il suo tappo in silicone. Fino ad ora non è stato aggiunto al vino alcun solfito.
Si richiede a tutti: come procedereste da ora fino al momento dell’imbottigliamento, per ottenere il migliore prodotto finale secondo i vostri gusti e secondo le vostre esperienze di vinificazione?
Il mio interesse per il vino è cosa relativamente recente. Risalgono a ottobre 2001 i miei primi due post per chiedere informazioni sul...
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Inserito da Luca Ferraro
il 28 novembre 2010 alle 18:14