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Vini a confronto

Apulia Wine Identity 2012: Sum Torre Guaceto Susumaniello 2009/Torretesta Susumaniello 2010 Tenute Rubino

di Luigi Salvo

MappaArticolo georeferenziato

E’stata ricca ed interessante la seconda edizione di “Apulia Wine Identity”, la manifestazione organizzata dal Consorzio Puglia Best Wine che dal 12 al 17 Giugno ha permesso a cinquanta giornalisti provenienti da venti diversi paesi di fare il punto sul meglio dell’enologia pugliese espressa da ben ventisei aziende di vari territori. Dopo due giornate dedicate alla visita di vigneti e cantine, i giorni seguenti, nella bellissima città Lecce, abbiamo avuto la possibilità di assaggiare circa 250 vini: i tasting en Primeur dell’annata 2011 di Uva di Troia, Primitivo e Negramaro, un focus sui vini rosati da vari vitigni, la degustazione dei 52 Top Wine delle aziende partecipanti e tutti gli altri vini presenti.

Il risultato finale è stato evidente: netta e costante crescita in qualità del vino pugliese, qualunque sia il territorio d’origine o il vitigno in questione. Per l’annata 2011 sono straordinari i progressi qualitativi riscontrabili nel bicchiere, nel corso delle sezioni di tasting per vitigno en primeur ogni membro della giuria internazionale ha compilato per ogni vino una scheda con punteggio, in conclusione il rating raggiunto dai vini en primeur dai tre vitigni è stato il seguente: Uva di Troia 85,5/100 (l’anno scorso 85/100), Negroamaro 86/100 (l’anno scorso 83/100) e Primitivo 86,50/100 (l’anno scorso 86/100).
I vini da uve Primitivo, anche se di diversa materia a secondo delle zone di provenienza, più scarichi di colore e più leggiadri quelli di Gioia del Colle, più intensi e potenti quelli di Manduria, sono godibili e tendono all’equilibrio. I Negramaro in generale sono ricchi e beverini, il Nero di Troia mette in evidenza un’eleganza da ammirare. Se la Puglia è storicamente terra di rosati e questi riescono ad esprimere caratteristiche di pregio e grande bevibilità ottenuti sia da Negramaro, da Primitivo o in blend, altra sorpresa di quest’anno sono alcuni bianchi da Verdeca, da Fiano e da Minutolo, la riscoperta qualitativa dei bianchi è in atto e darà risultati positivi.

Fra i tanti vini dai vari vitigni assaggiati ho scelto di soffermarmi su due di questi ottenuti da un vitigno storico pugliese: il Susumaniello.
Vitigno autoctono della Puglia, ha probabili origini dalmate, prende campo nella zona dell’alto Brindisino diffondendosi poi nella zona dell’Alto Salento. Il suo particolare nome deriva dalle sue naturali caratteristiche, il vitigno, specialmente nei primi 10-15 anni di vita è molto produttivo si carica in modo cospicuo di grappoli d’uva, da qui il detto popolare “carico come un somarello”.
Il Susumaniello era utilizzato maggiormente in uvaggio con altre varietà della zona, condotto invece con basse rese per ettaro, privilegiando terreni calcareo argillosi, si sta riscoprendo in alcune pregevoli vinificazioni in purezza.

Sum Torre Guaceto Susumaniello 2009
Accademia dei Racemi
Via Santo Stasi Primo - Manduria (TA) Tel: 099 9711660 Fax: 099 9711530
Alcol : 13%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigno: Susumaniello 100%
Data degustazione : 06/2012 Prezzo medio in enoteca € 20

Il progetto dei Racemi portato avanti da Gregory Perrucci prevede la valorizzazione del vigneto Puglia e dei suoi vitigni autoctoni, il Sum Susumaniello in purezza ne è una bella espressione.
Il vino nasce da vigneti di 40 anni d'età coltivati ad alberello nella riserva naturale di Torre Guaceto su terra rossa sabbiosa mediamente profonda poggiata su strati di roccia calcarea. Dopo la fermentazione in acciaio termocondizionato viene affinato per 2 mesi in botti grandi. Di colore rubino vivo, ha naso di frutti di bosco, amarene, viscicola, pepe nero, piacevoli note minerali e terrose. In bocca è sinuoso, pieno di morbidezza e calore, frutto e spezie dolci, tannino soffice e freschezza calibrata.

Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@


Torretesta Susumaniello 2010
Tenute Rubino
Via E. Fermi, 50 22, 72100 Brindisi - Tel: 0831/571955
Alcol : 13%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigno: Susumaniello 100%
Data degustazione : 06/2012 Prezzo medio in enoteca € 30

Grande merito all’azienda di Luigi Rubino per aver creduto in questo vitigno ed aver recuperato e propagato un antico vigneto di circa ottanta anni. Il vino è prodotto da vigneti ad alberello e cordone speronato su suolo sabbioso a livello del mare. La vinificazione con rigoroso controllo della temperatura si è protratta per 16 giorni, il vino sosta in barriques per 12 mesi.
Nel bicchiere la particolarità del vitigno viene fuori, dal luminoso colore rosso rubino con riflessi porpora, il corredo olfattivo, anche se giovane, è ricco e poliedrico, confettura di mora, amarena, mora, note balsamiche e di cacao dolce. All’assaggio è di grande piacevolezza, fresco, dal tannino vellutato, e lungo nella scia finale di frutto e balsamo. Vino che nobilita il vitigno in una espressione di stoffa.

Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@

Letto 14275 voltePermalink[3] commenti

3 Commenti

Inserito da Giovanna Baldari

il 11 settembre 2012 alle 16:20
#1
Leggo, con dispiacere, che tutto il merito di ricerca, scoperta, recupero e valorizzazione di questo vitigno eccezionale viene erroneamente attribuito alle tenute Rubino.
E' ben noto invece che questo visionario e preziosissimo lavoro fu svolto da Gregory Perrucci (Racemi) quasi 15 anni fa!

Inserito da Filippo Ronco

il 11 settembre 2012 alle 16:46
#2
Cara Giovanna, grazie per la preziosa segnalazione. Immagino che Luigi Salvo provvederà al più presto a correggere e/o integrare l'articolo laddove necessario.

Inserito da Luigi Salvo

il 20 febbraio 2013 alle 22:36
#3
Gent. Giovanna ho attribuito alle Tenute Rubino il merito del recupero di un antico vigneto di ottanta anni proprio perchè consci delle potenzialità di questo vitigno, non il merito in senso assoluto. L'azienda di Gregory Perrucci che ho avuto il piacere di visitare, essendo stato suo ospite. L'Accademia dei Racemi ha anch'essa numerosi meriti, come appunto ho sottolineato,la valorizzaziione del patrimonio dei vitigni autoctoni pugliesi ed in particolare del Susumaniello, ed proprio il Sum Torre Guaceto il primo Susumaniello che ebbi occasione di bere tanti anni fa.

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