I Nerello Mascalese ed il Nerello Cappuccio sono vitigni autoctoni siciliani che riescono a donare vini di grandissima finezza ed eleganza e da un paio d’anni tutti sembrano scoprirlo. I Nerelli originari delle pendici vulcaniche dell'Etna nella piana di Mascali nella quale sono coltivati da oltre quattro secoli, si sono largamente diffusi, in particolare il Mascalese, agli inizi degli anni ‘80 in tutta la Sicilia. Oggi li ritroviamo principalmente sull’Etna, territorio che possiede caratteristiche variegate e particolari che in perfetta fusione con questi vitigni riesce a produrre uve le cui qualità organolettiche sono uniche e non assimilabili a quelle d’altri territori.
Se è pur vero che il Nerello ha una certa somiglianza con l’alloctono Pinot Nero, nota differenziale importante è il “terroir” nel quale è coltivato, che è unico in Europa, e ciò grazie al vulcano che ha creato il substrato di coltivazione ricco di sali minerali. Altri fattori che ritengo importanti sono le caratteristiche pedoclimatiche che influenzano i processi di fioritura, invaiatura e maturazione delle uve, quali la forza del sole e l'aria fresca proveniente dalla sommità dell’Etna che aumenta lo sbalzo termico tra il giorno e la notte donando alle uve molteplici aromi.
Il Nerello Mascalese è presente con una varietà di popolazioni clonali eterogenee, la sua resa è fortemente condizionata dal versante del vulcano nel quale è coltivato, dall’altitudine, lo si trova dai 300 metri s.l.m. fino ai 1100, e dal sistema d’allevamento adottato. Il miglior sistema è quello tradizionale ed antichissimo ad alberello, con alte densità di viti per ettaro da 6.000/9.000 ceppi, ma esistono antichi vigneti anche a 12.000 ceppi per ettaro, in alcuni di questi manca il sesto d'impianto geometrico delle viti, questo perchè sull'Etna per tradizione si è spesso praticata la propagazione della pianta per propaggine, ovvero l'interramento del tralcio di vite allo scopo di poter ripristinare le vicine fallanze, permettendo così, in questi vigneti la presenza di viti franche di piede.
Il Nerello Cappuccio o Mantellato, deve il suo nome al singolare portamento a cappuccio o a mantello della pianta coltivata ad alberello, negli ultimi decenni è stato soggetto ad un continuo abbandono da parte dei viticoltori locali, tanto da rischiare l'estinzione. Questo vitigno entra nella costituzione dell'Etna Rosso a D.O.C. per il 20%.
Gli ettari oggi iscritti all'Albo dei vigneti Etna a D.O.C. sono circa 250, di questi la metà hanno oltre 30 anni d'età, ed alcuni sono più che centenari. In questi ultimi cinque anni ho assistito alla nascita di tante nuove etichette I.G.T. Nerello Mascalese ed Etna D.O.C., vecchi vigneti abbandonati sono stati rimessi in produzione e tante altre nuove bottiglie saranno presenti sul mercato a breve non appena il vino avrà compiuto il suo dovuto affinamento. Un’esplosione d’entusiasmo in un territorio in fermento, un paradiso dove l'autoctonia di vitigno e territorio si fondono veramente al meglio.
Tra i tanti Nerelli di gran qualità, ho testato e messo a confronto due Etna Rosso D.O.C. 2008, en primeur, ovvero ancora non in commercio, due vere chicche, due vini dalle grandissime potenzialità frutto della rinascita enologica del territorio etneo.
Etna Rosso D.O.C. 2008
Vivera
C.da Martinella – S.P. 59 IV 12 - Linguaglossa (Ct) Tel. 095/643837 Fax 095/6175560
Alcol : 13,50%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigni: Nerello Mascalese 80% - N. Cappuccio 20%
Data degustazione : 03/2009
Nel 2002 la famiglia Vivera acquista una tenuta sull’Etna, terrazzamenti lavici sul versante nord-orientale del vulcano a 550 metri s.l.m., in contrada Martinella a Linguaglossa e costruisce la moderna cantina, questa è la prima annata di produzione. I Nerelli Mascalese e Cappuccio, raccolti a perfetta maturazione, subiscono breve macerazione a freddo prefermentativa per l’estrazione dei profumi varietali, fermentazione e macerazione a caldo ad una temperatura controllata di 24°C per la durata di circa 15 giorni. Al momento dell’assaggio il vino è in affinamento in legno e lo sarà ancora per almeno sei mesi.
Nel bicchiere ha un colore rubino con riflessi porpora, l’impatto olfattivo è di piacevole sentori floreali di rosa, fruttati di marasca, ribes, eucalipto, con cornice minerale e speziata. In bocca di giusta struttura, improntata su freschezza e mineralità, bilanciata da tannini ancora in evoluzione, ma di sicura stoffa, la bella chiusura è caratterizzata da lungo frutto succoso.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@
Etna Rosso D.O.C. 2008
Tenuta di Fessina
Loc. Rovitello – Castiglione di Sicilia (Ct) Tel - 0571 55284
Alcol : 13,50%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigni: Nerello Mascalese 80% - N. Cappuccio 20%
Data degustazione : 03/2009
La toscana Silvia Maestrelli ha acquistato terreni sull’Etna e produce questo vino con l’intervento dell’agronomo ed enologo Federico Curtaz, l’etichetta è dedicata al signor Musmeci, colui che ha conservato in contrada Rovitello le vigne di oltre ottanta anni dal quale deriva. Queste sono poste a 670 metri s.l.m. su terreno sabbioso ricco di scheletro e cenere vulcanica, la densità d’impianto è di 8000 ceppi per ettaro. Dopo fermentazione a temperatura controllata con 10 giorni di macerazione sulle bucce, il vino continuerà l’affinato per 15 mesi in parte in botte da 36 hl, in tonneaux ed in acciaio.
Lo degusto con solo un mese d’affinamento in legno, nel bicchiere è di vivo colore rosso rubino con chiare note porpora, al naso emergono intensità e variegata complessità, con un esuberante impatto floreale di rosa e viola, e fruttato di mirtilli, fragole di bosco, ciliegia polposa e fresca, con suadenti note di speziatura e leggera vaniglia. In bocca l’appena accennata morbidezza lascia spazio alla freschezza del frutto ed alla mineralità, una gran bella materia, con ottima corrispondenza gusto-olfattiva nella persistenza aromatica intensa.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@
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