La territorialità e la chiara riconoscibilità, sono sicuramente le doti migliori per un vino che resti nella memoria, e malgrado molti produttori italiani presentino i propri vini come caratterizzati dal territorio d'origine, in realtà, la maggior parte si assomiglia sempre di più, con una preoccupante omologazione del gusto. Sarà colpa probabilmente dell'utilizzo dei medesimi lieviti selezionati, degli stessi enzimi, del tannino enologico di uguale matrice, delle identiche barriques, o più semplicemente dei parametri chimici fondamentali dell'uva che entra in cantina, ormai sempre più simili e standardizzati, indipendentemente dal vitigno d'origine.
Anche un'importantissima e storica denominazione il Chianti Classico, non è esclusa dal seguire questa tendenza, con il nuovo disciplinare che in aggiunta al Sangiovese, permette l'utilizzo di vitigni internazionali, Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot sino al 20%, è andato incontro ad una fase di mistificazione d'identità, con produzione di vini, il quali, più che l'espressione del territorio inseguono il gusto internazionale del mercato, ossia la produzione di vini morbidi, concentrati e colorati, ricchi di polpa e legno, anche se per fortuna una inversione di tendenza è in atto.
Il territorio del Chianti Classico, zona collinare con altitudini che oscillano tra i 250 e i 600 s.l.m., è situato al centro della Toscana tra le città di Firenze e Siena, ed in particolare riguarda i comuni di Castellina, Gaiole, e Radda in Chianti per intero e di Barberino Val d'Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa in parte. Sono circa 7.500 gli ettari iscritti all'albo dei vigneti per la produzione, i terreni con pendenze a volte considerevoli, sono sassosi e scarsamente profondi, costituiti prevalentemente da arenarie nelle zone più alte e da alberese in quelle più basse, i rilievi con forte presenza calcarea hanno forme rotonde e morbide, quelli con caratteristiche arenarie appaiono più scoscesi, particolarmente dolci sono invece le colline con prevalenza d'argilla.
Scendendo più nel particolare, il territorio a minore altitudine come Greve in Chianti è prevalentemente argillo-calcareo, a San Casciano in Val di Pesa e Panzano per lo più galestro, nella parte centro-meridionale del territorio è largamente presente l'alberese, il tufo caratterizza invece gran parte del territorio di Castelnuovo Berardenga. I fattori principali di variabilità tra un Chianti Classico e l'altro sono quindi da ricercare soprattutto nelle caratteristiche della microzona di produzione, nelle mutabili qualità del terreno da collina a collina, nella diversità d'esposizione, di clima e microclima, ed importante differenza è data dai cloni utilizzati per il Sangiovese, dai portainnesti, dalle forme d'allevamento, dalle densità d'impianto per ettaro, dalle scelta delle uve utilizzate in unione con il Sangiovese, dalle tecniche di vinificazione e d'affinamento in cantina.
Il Sangiovese con una percentuale che dall' 80 può giungere al 100%, è la ragion d'essere del Chianti Classico, uva molto sensibile al diverso tipo di terreno e microclima, modifica i propri profumi a seconda del terreno nel quale è allevata, mi piace ricordare che il bouquet floreale ci segnalerà una coltivazione su arenarie, lo spiccato sentore di tabacco fresco su tufo, i preponderanti frutti di bosco su calcare, note più ruvide e terrose su alberese, mentre il sentore di viola mammola, elemento caratterizzante in assoluto di questo vino, lo dovremo sempre ritrovare qualunque sia la zona e la composizione del terreno d'origine.
Ho degustato e messo a confronto due Chianti Classico Riserva, che hanno la presenza di uve internazionali per il 10%.
Chianti Classico Riserva 2000
Azienda Castello di Volpaia
Loc. Volpaia p.zza della Cisterna n.1 53017 Radda in Chiati (SI) 0577738066
Alcol : 13%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigni : Sangiovese 90% - Merlot, Pinot Nero, Syrah 10%
Data degustazione : 02/2006
La zona di produzione di questo "Alto Chianti"sono le colline di Radda in Chianti ad un'altimetria di 400 /500 mt. s.l.m., la natura del terreno è arenaria (oligocene) di tipo: sabbioso/limoso, con elevato scheletro, la resa per ettaro è contenuta, l'uva raccolta manualmente è posta in casse da 15/20 Kg, diraspata e pigiata in maniera soffice. La fermentazione è svolta ad una temperatura controllata tra 27°C e 30°C., con una prima fase che si è protratta per due settimane con due follature giornaliere, la successiva macerazione sulle bucce ha avuto una durata di 10 giorni. Dopo la fermentazione malolattica, il vino è stato maturato per 24 mesi in botti di rovere di Slavonia di capacità compresa fra i 15 e 35 hl e in barriques di rovere francese. Mostra limpidezza, colore rosso rubino quasi granato, roteandolo nel bicchiere mette in evidenza buona consistenza. Le note olfattive all'inizio stentano ad esprimersi, poi lentamente emergono accennate note di viola, frutti rossi maturi, mora, mirtillo, ciliegia, spiccato peperone verde e vaniglia. In bocca è secco, caldo, i tannini non sono ben amalgamati, evidenzia ancora lieve freschezza, il finale di frutto e mineralità e di media lunghezza. Non esprime a pieno il suo equilibrio.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@
Chianti Classico Vigna del Sorbo Riserva 2001
Tenuta Fontodi
Via San Leonino n. 89 50020 Panzano (FI) Tel. 055852005
Alcol : 13%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigni : Sangiovese 90% - Cabernet Sauvignon 10%
Data degustazione : 02/2006
I vigneti di produzione sono locati nella vallata, denominata Conca D'Oro, realtà pedo-climatica a Sud del paese di Panzano (FI), ad un'altitudine media di 400 metri slm. Le caratteristiche morfologiche del terreno sono di natura galestrosa, è consentono un ottimo drenaggio ed una notevole esplorazione alle radici della vite, favorendo così l'assorbimento di sali minerali. La vendemmia manuale d'uve selezionate, avviene la prima metà d'ottobre, la fermentazione e la macerazione a temperatura controllata di 26-28 C° per 16-18 giorni con follature giornaliere. La maturazione avviene in barriques di Allier per 16/18 mesi seguita da un affinamento in vetro per almeno 6 mesi. Versandolo nel bicchiere mi colpisce il suo colore rubino fitto, la gran consistenza. Al naso esprime un complesso e suadente bouquet di rosa, viola mammola, confettura di mirtilli e ribes, ed un susseguirsi di vaniglia, caffè, erba falciata e liquirizia. L'entrata in bocca dona intensità, calore, complessità ed ottimo equilibrio. Eleganti tannini soffici contrastano il calore sprigionato dall'alcol, mostra giusta freschezza, virtuosa sapidità, con un finale lungo e setoso di mora, ribes e pepe nero. Un Chianti Classico di finezza superiore.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@
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