Il re dei vini il Barolo, la cui zona d'origine sono le Langhe situate nella parte meridionale del Piemonte, fino al 1800 era in realtà un vino dolce, allora la fermentazione non giungeva mai al termine a causa delle basse temperature che la interrompevano, il vino che ne risultava era dal gusto dolciastro, instabile e bisognava consumarlo entro un breve periodo. L'eccellenza enologica del Barolo, quindi, è abbastanza recente, unico, austero ed elegante, mostra le sue doti migliori secondo le caratteristiche dei terreni sui quali sono allevate le uve dalle quali deriva, spaziando da potenza, struttura e gran longevità nei terreni elveziani, ad intensità, finezza, e morbidezza in quelli tortoniani. Oggi è uno dei pochi vini italiani ad essere classificato secondo specifici "Cru", con il nome della vigna o del comune di provenienza apposto in etichetta.
Diciamolo pure, il Barolo simbolo e bandiera dell'enologia italica, è decisamente più bevuto all'estero che nel nostro territorio nazionale, i dati sono inequivocabili, è esportato per il 66% e venduto in 50 Paesi al mondo, in modo particolare Stati Uniti e Regno Unito con quasi la metà dell'esportazioni, seguiti da Giappone, Svizzera, Germania.
Il Nebbiolo, vitigno straordinario dal quale proviene, è molto esigente per quanto riguarda giacitura, esposizione del terreno, lavorazioni e concimazioni, richiede terreni calcarei e tufacei, ed è molto sensibile agli sbalzi di temperatura, quindi richiede localizzazioni ben soleggiate ed al riparo dalle gelate e dai freddi primaverili.
La territorialità e la riconoscibilità, sono sicuramente le doti migliori riscontrabili in un vino d'eccellenza affinchè resti nella memoria olfattiva e gustativa, ed i Barolo dell'annata 2001 sono davvero vini interessanti, l'andamento stagionale, infatti, ha consentito alle uve Nebbiolo, nelle sottovarietà Michet, Lampia ed anche nella quasi scomparsa Rosé, di arrivare a perfetta maturazione in condizioni di salute ottimali, con parametri di spiccata acidità, adeguata gradazione zuccherina, e con gradazioni alcoliche globalmente meno alte rispetto a quelle d'annate particolarmente calde, quali sono state la 1997 o la 2000.
Le principali caratteristiche dei vini di quest'annata sono colori dall'intensa tonalità, profumi ben espressi e complessi, notevole ricchezza di polifenoli, con in genere un utilizzo del legno nuovo più moderato rispetto al passato. Tutto ciò ha portato ad una riduzione della marcata differenza olfattiva e gustativa, tra i "Barolo stile tradizionale" ed i "Barolo stile moderno", i primi prodotti con macerazioni profuse ed affinamento in grandi botti di rovere di Slavonia, i secondi con macerazioni più brevi ed affinamento in barriques.
Più che lo stile produttivo, a mio modo di vedere, è il particolare "terroir" ad essere il principale fattore di differenza tra questi, connotandoli d'eleganza ed equilibrio, vini destinati ad un lungo invecchiamento, con ottimo potenziale d'evoluzione per la loro cospicua struttura tannica, che è riscontrabile a tappeto in tutte le zone della denominazione, ma in modo più evidente in quelle zone che normalmente esprimono vini di maggior corpo, ossia Monforte e Serralunga d'Alba.
Scendendo nel particolare il territorio di Castiglione Falletto, Monforte e Serralunga d'Alba presenta un suolo prevalentemente sabbioso e meno fertile, e dona vini intensi e robusti, dal colore rosso granato, i quali maturano lentamente, mentre il territorio di Barolo e La Morra caratterizzato da un suolo particolarmente calcareo fertile, dona vini più morbidi, dal colore rosso granato con sfumature rosso rubino, con iniziali intensi aromi di frutta, questi vini hanno la caratteristica di maturare più rapidamente.
Il Barolo vino di lungo invecchiamento dunque, in generale la sua evoluzione è connotata da precise caratteristiche, virazione del colore dal rosso granato brillante che assume via via riflessi aranciati, al naso i sentori floreali che inizialmente ricordano la rosa e la viola, e quelli di frutta quali la ciliegia e mora sciroppata, la prugna cotta, sono sovrastate da sensazioni vegetali e di terra bagnata, aromi speziati quali pepe, cannella e vaniglia, sentori animali ed eterei. Al gusto dalla frutta, alla liquirizia, la vaniglia, la speziatura, la profusa mineralità, con tannino austero nei vini giovani che si arrotonda e si leviga con il procedere dell'invecchiamento.
Ho degustato e messo a confronto due Barolo 2001, uno "stile moderno" l'altro "tradizionale", ma provenienti da zone con "terroir" dalle caratteristiche assonanti, La Morra e Barolo:
Barolo Docg Vigneto Gattera 2001
Mauro Veglio
Fraz. Annunziata Cascina Nuova n.50 12064 La Morra (CN) Tel. e Fax 0173509212
Alcol : 14,5%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigni : Nebbiolo 100%
Data degustazione : 11/2007
La zona di produzione di questo Barolo è nel comune di La Morra, ad un'altimetria di 250 mt. s.l.m., una densità di 5.500 piante/ha, la produzione è stata di 55 qli per ettaro. La macerazione con le bucce in rotofermentatori è svolta a temperatura controllata per quattro giorni circa, poi la fermentazione alcolica prosegue in acciaio per circa venti giorni. Successivamente il vino è messo in barriques, 50%nuove e 50% di secondo passaggio per un totale di 24 mesi. Infine si lascia decantare in vasche d'acciaio per qualche mese ed imbottigliato senza filtrazioni o chiarifiche. Mostra limpidezza, luminoso colore rosso granato, roteandolo nel bicchiere mette in evidenza buona consistenza. I sentori olfattivi che emergono sono maggiormente giocati inizialmente su note vegetali, poi aromi di ciliegia e mora in confettura, leggera speziatura. In bocca è potente, caldo, con tannini d'apprezzabile maturità, un Barolo morbido ma di sostanza, con un finale di frutto e mineralità di discreta lunghezza.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@
Barolo Docg Cannubi Boschis 2001
Luciano Sandrone
Via Pugnane n. 4 12060 Barolo (CN) Tel. 0173560023 Fax 0173560907
Alcol : 14,5%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigni : Nebbiolo 100%
Data degustazione : 11/2007
E' ottenuto esclusivamente da selezionate uve Nebbiolo allevate a Guyot nel vigneto Cannubi Boschis, nel comune di Barolo, le viti hanno un'età media di quarantacinque anni, una densità di 4.500 piante/ha, la produzione è stata di 50 qli per ettaro. La vinificazione delle uve avviene in particolari vasche d'acciaio inox termocontrollate a 30°c, la macerazione sulle bucce ha una durata diciotto giorni. L'invecchiamento di questo vino è svolto in rovere francese da 500 litri per ventiquattro mesi, in bottiglia resta per l'affinamento altri due anni circa, prima della commercializzazione. Nel bicchiere è cristallino, mostra suadente colore granato, al naso mostra la sua stoffa, il profumo è intenso ed avvolgente, con sentori di mora, lampone, mirtillo, mandorla, tabacco e note balsamiche perfettamente integrati con il rovere. Dal corpo ricco, eleganza e piacevolezza sono le sue doti al gusto, è dotato di un tannino dolce e maturo, chiude puntuale e di lunga persistenza minerale, con deliziosa liquirizia. Entusiasmante.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@
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