Il Verdicchio dei Castelli, storico vino marchigiano, associato alla sua sinuosa ed inconfondibile bottiglia, disegnata dall'architetto Maiocchi nella metà degli anni '50, ha avuto negli anni seguenti un grande sviluppo grazie alle grandi quantità esportate, ma la vera scoperta della qualità si è avuta soltanto alla fine degli anni '80, con produzione di Verdicchio dalla spiccata ed inconfondibile personalità.
Da questo vitigno tipico delle Marche, si ottiene oltre il 60% del vino DOC della regione ed è quindi il vitigno più rappresentativo dell'enologia marchigiana, per avere la denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi il vino deve essere prodotto con una percentuale minima di Verdicchio dell'85%, con il restante 15% composto dai vitigni Malvasia Toscana o Trebbiano Toscano. Possono vantarsi della menzione di Classico solo i vini Verdicchio dei Castelli di Jesi la cui produzione è avvenuta all'interno della zona più antica, ovvero i comuni posti sulle vallate a ridosso del fiume Esino delimitate dalla linea che da Ostra-Arcevia scende a sud fino a Cupramontana-Apiro. Al di fuori di questo quadrilatero, considerando anche i comuni di Cingoli , Senigallia e Ostra viene prodotto il Verdicchio dei Castelli di Jesi nella versione "semplice". Il tentativo di coltivare le uve Verdicchio in altre zone d'Italia, non ha prodotto buoni risultati, infatti, solo nella zona dei Castelli di Jesi vi è il microclima ottimale per la coltivazione di questa varietà, questo è caratterizzato da una costante ventilazione che evita il formarsi di muffe sui grappoli, con temperature miti nel periodo della fioritura, e più calde in quello della maturazione, inoltre le ideali escursioni termiche pre-vendemiali favoriscono la formazione dei profumi delle uve che verranno poi ritrovati nei migliori Verdicchio.
E' un vino di buona struttura, dal classico colore giallo paglierino con netti riflessi verdolini, che preannunciano freschezza, ed è caratterizzato al naso ed in bocca da fiori di biancospino, fruttato di mela, pesca bianca e note agrumate e dal classico retrogusto di mandorla amara. Nella zona del Verdicchio Classico, ovvero nella vallata sinistra del fiume Esino si percepiscono notevoli sensazioni minerali, mentre una maggiore sapidità è evidente nei vini prodotti nella vallata opposta. Le migliori annate di produzione sono state indubbiamente la 1990, 1993, 1995 e 1997.
Ho testato e messo a confronto due Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2006:
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Conscio 2006
Accadia
Via Ammorto, 19 - 60040 Serra San Quirino (AN)
Tel. 0731/859007 Fax 0731/851172
Alcol : 13,5%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigno: Verdicchio 100%
Data degustazione : 07/2007 Prezzo medio in enoteca € 8
Questo Verdicchio prodotto da Angelo Accadia deriva da uve raccolte a mano, pressate in maniera soffice, la fermentazione avviene a temperatura controllata in acciaio inox, il vino è affinato elusivamente in acciaio.Il vino è dal cristallino colore paglierino con evidenti note verdoline, mostra discreta consistenza. All'impatto olfattivo colpisce per i suoi aromi intensi, d'ottima pulizia, che mostrano una poliedricità non comune, sambuco, pesca bianca, mandorla, erba tagliata, note agrumate. In bocca è secco, d'adeguato corpo, semplice nel progredire gustativo, ha buona freschezza, lievemente sapido, il finale è di media persistenza con ritorni fruttati
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Gaiospino 2006
Fattoria Caroncino
Contrada Caroncino, 7- 60039 Staffolo (AN)
Tel 0731/779494 Fax 0731/770205
Alcol : 14%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigno: Verdicchio 100%
Data degustazione : 07/2007 Prezzo medio in enoteca € 17
Lucio Canestrari produce questo vino da uve Verdicchio in purezza, solo il 20-30% del mosto ottenuto, secondo le annate, fermenta in tonneaux di rovere mentre il resto in acciaio inox. Lo scorrere del vino nel bicchiere mostra grande lucentezza e colore giallo paglierino con riflessi verdolini, ottima consistenza. Affascinante ed ampio il naso, di gran intensità complessità, in particolare sentori di biancospino, tiglio, ananas, mango, mandorla giustamente dolce e fresca vaniglia. In bocca ha perfetta corrispondenza con il naso, è caldo, corposo, di viva spalla acida e penetrante sapidità, la lunghissima persistenza aromatica intensa, gioca tra l'amandorlato, il frutto e la dosata vaniglia. Sublime.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@
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