La prima edizione di Apulia Wine Identity che si è svolta dal 22 al 27 novembre 2011 promossa dal Consorzio Puglia Best Wine ha permesso a me ed a tutti i cinquanta giornalisti specializzati presenti di approfondire vini e territori del meglio dell’enologia pugliese.
Le giornate di degustazioni ufficiali di Trani presso l’Hotel San Paolo al Convento sui vitigni più rappresentativi il Nero di Troia, il Primitivo ed il Negramaro, sono state precedute da 5 differenti eno-tours nelle aree storiche della viticoltura pugliese: "Le terre del Nero di Troia", a nord della provincia di Bari, con le aziende Torrevento, Conte Spagnoletti Zeuli, Rasciatano e Rivera, "I vini di Puglia, tra mare e collina", tra Bari e Brindisi, con le cantine Tenute Rubino, Tenute Girolamo, Giuliani, Polvanera, " I vini dell'entroterra salentino", a sud della provincia brindisina, con le aziende Candido, Cantine Due Palme, PaoloLeo, Agricole Vallone, "Le terre del Barocco: vino e cultura", nella provincia di Lecce, con Schola Sermenti, Conti Zecca, Cupertinum - Cantina sociale cooperativa di Copertino, Tenuta Materdomini, Castello Monaci e infine "Le antiche terre di Messapica: civiltà di vite e di vino", tra Manduria e Taranto, con Feudi San Marzano, Mille Una, Gianfranco Fino e il Consorzio Produttori Vini di Manduria.
Un piacevolissimo momento di comunicazione verso il mondo della critica enologica questo focus organizzato dal Consorzio Puglia Best Wine sulle potenzialità qualitative dei vini, sia “en primeur” dell’annata 2010 sia dei vini delle precedenti annate, allo scopo di far comprendere a pieno il profilo organolettico e sensoriale di questi vini, permettendo anche di conoscerne i territori di produzione. Nel corso delle sezioni di tasting per vitigno “en primeur” ogni membro della giuria internazionale ha compilato per ogni campione una scheda a punteggio, in conclusione il rating raggiunto dai vini dai tre vitigni ha decretato una vendemmia 2010 a 4 stelle con i punteggi medi di 86/100 per il Primitivo, 85/100 per il Nero di Troia e 83,5/100% per il Negramaro.
Il Primitivo dunque è stato il vitigno più apprezzato ma tutta la produzione vinicola pugliese ha mostrato una qualità crescente.
Particolarmente significativa è stata la degustazione finale dei Top Wine per azienda nel corso della quale ogni produttore ha presentato il suo vino bandiera, campioni in qualche caso molto potenti, tutti caratterizzati però dalla grande qualità, da buona bevibilità, piacevolezza e lunga persistenza aromatica intensa.
Il Primitivo, oggi grandissima realtà qualitativa, deve il suo nome ad un religioso "Don Francesco Filippo Indelicati" di Gioia del Colle che alla fine del XVII secolo si accorse che tra i vari vitigni da lui coltivati, uno giungeva a maturazione prima degli altri sul finire del mese d'Agosto producendo un’uva gustosa d'elevato grado zuccherino. La prima etichetta di Primitivo di Manduria, invece, risale al 1891 prodotto a Campomarino, frazione di Maruggio, a pochi chilometri da Manduria, da Menotti Schiavoni. Ormai nota la vicinanza tra il Primitivo e lo Zinfandel californiano che fu scoperta casualmente nel 1967 dallo studioso statunitense Austin Goheen in visita in Puglia, il quale degustando del Primitivo trovò similitudini organolettiche, appunto con lo Zinfandel. Succesivi ed approfonditi studi ampelografici ed un’attenta analisi del DNA hanno confermato la corrispondenza Zinfandel-Primitivo.
Tra i tanti Primitivo di gran livello assaggiati ne ho scelti due, diversi e di diversa annata, entrambi fuoriclasse di razza.
Primitivo Visellio 2008
Tenute Rubino
Via E. Fermi, 50 22, 72100 Brindisi - Tel: 0831/571955
Alcol : 14%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigno: Primitivo 100%
Data degustazione : 11/2011 Prezzo medio in enoteca € 16
Luigi Rubino parla con passione del suo territorio, dell’impegno profuso nel fare sistema fra le migliori aziende per valorizzare il vino pugliese. I terreni di produzione sono sull’altopiano salentino a circa 100 metri sul livello del mare, d’origine calcarea con una equilibrata percentuale tra la frazione argillosa e quella sabbiosa di colore tendenzialmente scuri ricchi di pietre, con un’escursione termica caratterizzata da differenze di temperature tra il giorno e la notte che possono superare anche i 15 gradi nei mesi estivi. Le uve dei dieci ettari di Primitivo impiantati circa trent’anni sono macerate per 18 giorni a temperatura controllata, il vino è affinato in barriques per 10 mesi.
Mi è molto piaciuto questo vino, a partire dal suo vivo colore rosso rubino con lievi riflessi porpora di bella densità. Elegante al naso nei suoi timbri di freschezza, frutta rossa sottospirito, ciliegie, marasche, ricordi di sottobosco, note balsamiche e di liquirizia. L'entrata in bocca dona calore ma il frutto maturo è vivo di freschezza. Ricco il finale di coerenza e lunga scia di persistenza aromatica intensa. Vino equilibrato di grande fruibilità.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@
Primitivo di Manduria Doc Es 2009
Gianfranco Fino
Via Fior di Salvia 8, 74100 Lama (Ta) – Tel Tel. 0997/773970
Alcol : 16,50%vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigno: Primitivo 100%
Data degustazione : 11/2011 Prezzo medio in enoteca € 35
Incontro Gianfranco Fino e sua moglie Simona splendidi artefici di una realtà vinicola di grand’eccellenza e mi raccontano il loro lavoro: “produciamo il nostro primitivo "Es" solo con vigne vecchie di oltre cinquant’anni allevate ad alberello pugliese a Manduria. Gli alberelli sono piccoli capolavori della nostra tradizione, poco produttivi che preservare è un obbligo. L’Es secondo Freud è la passione sfrenata, la stessa che noi mettiamo nel nostro lavoro”. Da otto ettari vitati a Primitivo su terra rossa con bassissima resa per ettaro provengono le uve che sono vendemmiate a mano leggermente appassite, dopo la vinificazione con rigoroso controllo della temperatura il vino sosta in barriques per metà nuove e metà di secondo passaggio per 12 mesi.
Versandolo nel bicchiere mostra la sua gioventù con accattivante colore rosso rubino cupo con netti riflessi porpora e roteandolo nel bicchiere lascia lacrime di grand'estratto. Effonde splendidi sentori olfattivi di frutti rossi maturi, lampone, mora, ribes, aromi floreali di viola appassita, suadente cannella, pepe nero, cioccolato, note mentolate. In bocca è vino di grande potenza e freschezza, di gran piacevolezza e sicura longevità. Chicca da non perdere.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@
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Inserito da Thomas Di Giulio
il 20 luglio 2012 alle 12:14