In realtà sono vini prodotti entrambi dalle stesse uve e nello stesso territorio, cioè quello delimitato dalle valli Versa e Scuropasso. Le uve sono Croatina, Barbera, Uva rara, Vespolina e Ughetta di Canneto. Le origini dei nomi di questi due vini sono da sempre molto contrastanti. Si vuole che il nome Buttafuoco derivi da quello di una nave austriaca che si era arenata lungo il Po, oppure si crede che la derivazione del nome dipenda dal grado alcolico elevato che questo vino è in grado di raggiungere e che quindi riscaldi il sangue delle persone.
Sangue di Giuda, invece, deriva dal nome dell’omonimo Apostolo di Gesù Cristo che, dopo essersi pentito del tradimento, pare sia stato resuscitato in quel di Broni. I cittadini, riconoscendolo, decisero di ucciderlo, ma egli fece guarire i vigneti dalle terribili malattie che imperversavano in quel tempo. Così fu, e la gente del luogo gli dedicò il nome del vino.
Il Buttafuoco è un vino secco, mentre il Sangue di Giuda è un vino dolce e gradevolmente frizzante. Da disciplinare il Buttafuoco non può più essere invece
prodotto frizzante, come era consuetudine fare.
Il Buttafuoco, poi, ha un sottoinsieme di produttori che danno vita al “Club del Buttafuoco Storico”, organizzazione seria che si è data un proprio disciplinare di produzione e che si fregia di una bottiglia particolare, con un veliero in rilievo, nonché dell’apporre in etichetta il nome della vigna da cui deriva il vino.
Se il Sangue di Giuda è un vino semplice, in fondo, che ben si adatta a moltissime preparazioni dolciarie grazie alla dolcezza e all’effervescenza, unito a un grado alcolico poco invadente che lo rende di facile beva, il Buttafuoco è vino molto più complesso. Attenzione, però: si tratta di un nettare che va bevuto dopo alcuni anni dall’uscita in commercio, perché solo allora le asperità che derivano principalmente dalla Croatina si smussano. Le note terziarie si sviluppano allora in maniera prodigiosa, veicolate da una notevole alcolicità, così che il vino diventa davvero interessante e degno di nota.
Sono nato nel 1967 a Milano e fino a qualche anno fa ho fatto il tecnico informatico: dopo una quindicina d'anni davanti a un monitor ho cominciato...
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