Blend
Il primo vino di Maikol è un blend di Sangiovese , Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Avete mai calcolato quanti vini si possono fare con quattro basi diverse? Ricordiamoci che ogni vino assume in sè caratteristiche ben specifiche; fare un blend è un gioco di equilibri e la personalità la da il produttore. E' giusto vinificare separatamente, il principio di fondo funziona; i vini poi andrebbero uniti quando possibilmente sono tutti allo stesso punto di affinamento: dopo FML e dopo affinamento in legno. Le variabili, se ci pensate bene, sono tantissime. Io se fosse possibile farei il blend solo a ridosso dell'imbottigliamento. E' stato usato un lievito selezionato ma dalle note di vinificazione non ho capito se è stato utilizzato su tutte e quattro le fermentazioni. In tutti i casi il lievito utilizzato dovrebbe esaltare la produzione del glicerolo da parte del lievito e dare così un aumento della sensazione del volume di bocca. La fermentazione del Merlot ha avuto qualche episodio d'idrogeno solforato. Come dico spesso, i lieviti selezionati non campano di pane amore e fantasia, ma hanno bisogno di una gestione anche empirica delle temperature, dell'ossigeno e della nutrizione. Il colore ha una nota bluastra che mi preoccupa un po' per l'equilibrio acido mentre il naso è delicato e ben mixato nelle note di ciliegia e mora. In bocca è giustamente tannico, un po' sottile, espressione dell'annata.
Alcol distillazione 12,59%
zuccheri 0,17%
alcol complessivo 12,69 %
pH 3,96
acidità totale 5,40 g/l
acidità volatile 0,65 g/l
anidride solforosa totale 20 mg/l
Quello che mi preoccupa un po' di questo vino e' il ridotto contenuto di anidride solforosa totale che legato ad pH così alto rende il vino povero di difese contro l'ossidazione e le alterazioni microbiche e batteriche in genere. Non volendo utilizzare acidi forti per abbassare il pH consiglio caldamente un'energica solfitazione e la massima cura dell'igiene durante i prossimi travasi.
Sangiovese
Maikol ha anche inviato un Sangiovese della vendemmia 2013 che teme possa avere un'infezione da Brett in corso. I difetti organolettici originati dal Brett e riscontrati nei vini sono riconducibili al panno bagnato, all'orina di topo, al sudore di cavallo, alla stalla, alla vernice e alla plastica. Questi sentori sono definiti dalle seguenti famiglie di componenti di fenoli volatili: etilfenoli (4 etilfenolo, 4 etilguaiacolo) e vinifenoli (4 vinilfenolo 4 vinilguaiacolo) Ricordo inoltre che anche i lactobacili possono dare origine a fenoli volatili. Il Brett in tutti i casi è un lievito che entra in azione in particolari condizioni, proviene dall'esterno della cantina e colonizza tutti i materiali presenti, in particolare il legno. Si manifesta a partire dalla fine della fermentazione alcolica quando la solforosa molecolare diminuisce per esigenze tecniche ( FML, stabilizzazione del colore , microssigenazione).
Il vino in questione ha solo una leggerissima nota animale non particolarmente fastidiosa ma in tutti i casi interromperei l'affinamento in legno.
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Inserito da claudia donegaglia
il 31 dicembre 2014 alle 13:18Cmq nn era Brett