Negli ultimi tempi è davvero difficile non notare un grande fermento attorno i vini della Costa Toscana. Questo piùttosto nuovo, ma già affermato territorio vitivinicolo italiano, dopo anni di duro lavoro, decide di sfidare gli altri e lo fà alla grande. Chi, durante l'ultima edizione di Vinitaly, ha avuto occasione di passare negli stand dei vini della CostaToscana ha notato senz'altro l'atmosfera di ottimismo e di voglia di sfida. Inoltre, per la prima volta durante la fiera veronese, il pubblico ha potuto partecipare a una serie di degustazioni organizzate, un chiaro segno dell'apertura da parte di questa realtà vitivinicola toscana finora un po' troppo d'elite e chiusa. Visto gli importanti passi avanti compiùti da questi vini negli ultimi tempi, l'affermazione fatta da me due anni fa su questa rubrica che parlava dei vini della Costa Toscana "alla ricerca dell identita" sembra appartenere già al passato (nell'archivio articolo "Bolgheri &Co. - Alla ricerca dell'identita" 2005).
Anteprime Cru della Costa Toscana a Villa Bottini a Lucca
Questo ricco territorio vitivinicolo toscano comincia a possedere, oltre alla voglia di espansione già nota da anni, anche i requisiti fondamentali per poter davvero passare all'attacco, sfidando addirittura gli intoccabili e famosi vini francesi di Bordeaux. Ho avuto occasione di assistere a un simile confronto tra il Bolgheri e il Bordeaux durante l'undicesima edizione della mostra dei Grandi Vini di Toscana "Alla Corte del Vino", organizzata a maggio dal Principe Corsini nella sua Villa le Corti di San Casciano vicino Firenze (www.allacortedelvino.it) . Durante questa interessantissima degustazione, conclusa con una viva discussione tra i partecipanti, si sono sfidati i vini francesi e italiani di uvaggi bordolesi appartenenti all'annata 2004 (in ordine di servizio):
* "Lucia" Saint-Emilion Grand Cru di BORTOLUSSI; è un vino con un bello e complesso profumo di cioccolato, pepe nero, ciliegia, prugna fresca e noce moscata, gusto pieno, ma tutto sommato senza un grande equillibrio generale;
* "Ornellaia" Bolgheri Superiore DOC di TENUTA DELL'ORNELLAIA; è un vino davvero "attraente" con un accativante profumo di ribes fresco che prosegue nel sapore, pieno e persistente e incredibilmente elegante (al secondo posto nella mia classifica personale dell'intera degustazione);
* "Chateau Tertre Daugay" Saint-Emilion Grand Cru di CHATEAU TERTRE DAUGAY; è un vino più evoluto dei primi due, con intenso profumo di frutta nera matura e i tannini dolci;
* "Argentiera" Bolgheri Superiore DOC di TENUTA ARGENTIERA; è un vino nella sua seconda annata di produzione, meno "attraente" dell' "Ornellaia", ma più caratteristico e più complesso nel profumo, con forti note erbacee, tipiche di Cabernet Franc e piacevole sapidità nel gusto (al primo posto nella mia classifica personale dell'intera degustazione);
* "Chateau Haute-Mazeris" Canon-Fronsac di CHATEAU HAUTE-MAZERIS; è un vino piacevole e corretto, ma con solo media intensità aromatica e non molto complesso nel gusto;
* "Sassicaia" Bolgheri Superiore DOC di TENUTA SAN GUIDO; in questa fase del suo affinamento è un vino davvero chiuso e difficilissimo da apprezzare in pieno se non per il suo fresco profumo fruttato-floreale (purtroppo non ho avuto occasione di riassaggiarlo in questa annata perche è mancato anche durante le successive a questa degustazione Anteprime dei Vini della Costa Toscana a Lucca);
* "I Castagni" Bolgheri Superiore DOC di MICHELE SATTA; è un vino molto piacevole e giovane, con un bel profumo, solo medio corpo, ma con una invidiabile persistenza (al terzo posto nella mia classifica personale dell'intera degustazione);
* "Chateau Sanctus" Saint-Emilion Grand Cru di CHATEAU SANCTUS; è un vino piacevole con una bella persistenza, ma con finale eccesivamente secco, abbastanza elegante, ma senza una grande personalità;
Le mie conclusioni? Personalmente sono rimasta davvero sorpresa dalla "dignità" con cui si sono difesi i vini di Bolgheri. I vini italiani hanno dimostrato il loro carattere ben distinto, una forte personalità e una sorta di autenticità che, nonostante le somiglianze degli uvaggi, le distingueva nettamente dai "cugini francesi"(sottolineo, che non sono un grande conoscitore dei vini di Bordeaux). Da precisare però, che l'annata 2004 non era una delle più felici per i vini della riva destra di Bordeaux presentati durante questa degustazione.
Ma oltre le eccellenze citate, come si presentano davvero nel loro insieme i vini della Costa Toscana? Ho avuto piacere di scoprirlo, almeno in parte, durante le Anteprime dei Vini della Costa Toscana organizzate, come ogni anno, alla fine di maggio nella bella Villa Bottini nel centro storico di Lucca. La manifestazione organizzata dall'Associazione Grandi Cru della Costa Toscana è stata curata quest'anno per la prima volta dal molto dinamico ufficio stampa Maxicom di Milano, anch'esso segno della voglia di grande apertura verso i canali promozionali internazionali, oggigiorno cosi necessaria. Considerata la sempre crescente quantità delle aziende e dei vini presentati durante queste anteprime, ho deciso di non buttarmi ad assaggiare i vini in vera anteprima, in gran parte i campioni.
Ho affrontato i vini cosidetti pronti, appartenenti alle annate 2003, 2004 e 2005, anche se per la maggior parte di loro si trattava comunque di vini in piena fase di affinamento perciò molto instabili e non facili da giudicare. Le mie osservazioni non possono non essere solo parziali, in qualche modo momentanee e destinate alle inevitabili modifiche in futuro. Nonostante ciò trovo interessante di farvi sapere le mie preferenze, anche perche a ognuno di voi può capitare di dover scegliere tra una bottiglia e l'altra tra questi vini non facili da classificare e spero che, chi di voi si riconosca con il mio gusto personale, trovi utile qualche spunto in questa materia.
Vale la pena sottolineare che si tratta di terroir molto diversi tra loro, un molto ampio e diversificato uso dei vitigni (sia autoctoni che internazionali) e dei differenti stili di vinificazione e affinamento da parte dei produttori. I vini da me assaggiati provenivano dalle Provincie di Grosseto (in tutto 23 vini di denominazioni Morellino di Scansano DOC, Montecucco DOC e Maremma Toscana IGT), Livorno (in tutto 16 vini di Bogheri DOC, Val di Cornia DOC e Toscana IGT) e Pisa (in tutto 21 vini di Montescudaio DOC, Toscana IGT, Chianti DOCG e Colli Etruria Centrale DOC ).
Ovviamente a Lucca erano presenti anche i vini rossi di questa Provincia, poco conosciuti e ancora molto difficili da giudicare (in tutto 16 vini di Colline Lucchesi DOC e Toscana IGT), nominata più che l'altro per i suoi vini bianchi, e infine solo due vini della Provincia di Massa (Toscana IGT). Ecco la mia personale classifica, come al solito basata sull'attuale stato dei vini assaggiati, soprattutto la loro bevibilità e piacevolezza generale:
ZONA DI LIVORNO
1. "Grattamacco" 2004 Bolgheri Superiore DOC di PODERE GRATTAMACCO (Cabernet Sauvignon 65%, Merlot 20% e Sangiovese 15%); www.collemassari.it (al mio parere miglior vino presentato dalla zona di Livorno);
2. "Ornellaia" 2004 Bolgheri Superiore DOC di TENUTA DI ORNELLAIA (Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 25%, Cabernet Franc12% e Petit Verdot 3%);
3. "Arnione" 2004 Bolgheri Superiore DOC di CAMPO ALLA SUGHERA (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot); www.campoallasughera.com ;
4. "Tam" 2004 Bolgheri Superiore DOC di BATZELLA (Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc); www.batzella.com ;
5. "I'Rennero" 2004 Val di Cornia Suvereto DOC di GUALDO DEL RE (Merlot 100%); www.gualdodelre.it .
ZONA DI GROSSETO
Morellino di Scansano DOC
1. Morellino di Scansano Riserva 2004 di VAL DELLE ROSE (Sangiovese 100%);
2. "Capatosta" 2005 Morellino di Scansano DOC di POGGIO ARGENTIERA (Sangiovese 95% e Alicante 5%); www.poggioargentiera.com ;
3. "Laire" 2004 Morellino di Scansano DOC di BRUNI PAOLO (Sangiovese 85% e Sarah 15%).
Montecucco DOC
1. "Collemassari" 2004 Montecucco Sangiovese Riserva DOC di COLLEMASSARI (Sangiovese 80%, Ciliegiolo 10% e Cabernet Sauvignon 10%); www.collemassari.it ;
2. "Poggio d'Oro" Montecucco Sangiovese DOC di LE CALLE (Sangiovese 100%); www.le-calle.it ;
3. "Le Coste" 2004 Montecucco DOC di TENUTA MONTECUCCO (Sangiovese 90%, Merlot 5% e Cabernet Sauvignon 5%).
Maremma Toscana IGT
1. "Cupinero" 2005 Maremma Toscana IGT di COL DI BACCHE (Merlot 90% e altri);
2. "Marsiliana" 2003 Maremma Toscana IGT di TENUTA MARSILIANA (Cabernet Sauvignon, Merlot e altri); www.tenutamarsiliana.it ;
3. "Sesa'" 2004 Maremma Toscana IGT di POGGIO FOCO (Cabernet Sauvignon 80%, Merlot 15% e Alicante 5%); www.poggiofoco.com ;
4. "Tenuta Belguardo" 2004 Maremma Toscana IGT di TENUTA BELGUARDO M. MAZZEI (Cabernet Sauvignon 90% e Cabernet Franc 10%); www.belguardo.it .
ZONA DI PISA
Montescudaio DOC
1. "La Regola" 2004 Montescudaio DOC di LA REGOLA (Cabernet Sauvignon 85% e Merlot 15%); www.laregola.com (al mio parere miglior vino presentato dalla zona di Pisa);
2. "Rosso delle Miniere" 2004 Montescudaio DOC di FATTORIA SORBAIANO (Sangiovese 60%, Cabernet Sauvignon 30% e Malvasia Nera 10%); www.fattoriasorbaiano.it ;
Toscana IGT
1. "Moro di Pava" 2004 Toscana IGT di PIEVE DE'PITTI (Sangiovese 100%); www.pievedepitti.it ;
2. "Nambrot" 2004 Toscana IGT di TENUTA DI GHIZZANO (Merlot 70%, Cabernet Sauvignon 20% e Petit Verdot 10%); www.tenutadighizzano.com ;
3. "Castello Ginori" 2004 Toscana IGT di MARCHESI GINORI LISCI (Merlot 70% e Cabernet Sauvignon 30%); www.marchesiginorilisci.it ;
4. "A Sirio" 2003 Toscana IGT di SAN GERVASIO (Sangiovese 95% e Cabernet Sauvignon 5%); www.sangervasio.com ;
5."Teuto" 2004 Toscana IGT di TENUTA PODERNOVO (Sangiovese 90% e altri); www.tenutapodernovo.it .
Sottolineo con grande piacere, che almeno per i vini da me citati si trattava di prodotti, che grazie al loro buono, o nei alcuni casi addirittura alto, livello qualitativo costruiscono una validissima, moderna alternativa ai classici vini toscani con il Chianti, Brunello e Nobile in testa. È particolarmente positivo, che questo trend vale non solo per la conosciutissima zona di Bolgheri, ma anche per le zone considerate fino a poco tempo minori, cioe Grosseto e Pisa, dove si trovano più grandi sorprese.
Durante il mio soggiorno a Lucca ho avuto occasione di visitare una delle più rappresentative aziende del territorio pisano, la TENUTA DI GHIZZANO, di proprietà della nobile famiglia di Venerosi Pesciolini, sapientemente diretta dalla dinamica e intraprendente Signora Ginevra Venerosi Pesciolini, presidente dell'Associazione Grandi Cru della Costa Toscana (www.tenutadighizzano.com). La vastissima Tenuta di Ghizzano, che si trova a metà strada tra Firenze e Pisa, possiede attualmente 20 ettari di vigne dei quali produce 70-80 mila bottiglie del vino all'anno e ben 8 mila piante d'olivo (di varietà Frantoio e Razzo).
Queste ultime danno uno dei più pregiati oli Extravergine di Oliva IGP Toscano che ho avuto piacere di assaggiare. Il vino di punta di questa azienda è un complesso IGT "Nambrot" (Merlot 70%, Cabernet Sauvignon20% e Petit Verdot 10%) invecchiato per 18 mesi nelle barrique francesi (circa 32 Euro in commercio). Un ottimo vino da un buon pasto è il loro IGT "Veneroso" (Sangiovese 60% e Cabernet Sauvignon 40%) invecchiato 16 mesi nelle barrique francesi e 12 mesi in bottiglia (circa 21 Euro in commercio). La bella persistenza gustativa caratterizza invece il loro "vino di tutti giorni", un IGT "IlGhizzano" (Sangiovese 80% e Merlot 20%), vinificato in acciaio e invecchiato in bottiglia per 4 mesi (circa 7,50 Euro in commercio).
Salve a tutti, permettete,che mi presenti nel modo piuttosto tradizionale. Sono nata a Poznan' in Polonia nel 1970. Nel ormai lontanissimo passato ho...
ArchivioOVERTIME FESTIVAL 2020: DEGUSTAZIONI GRATUITE DI VINI AZIENDA NEVIO SCALA
il 03.10.2020 alle 13:04
4 Ristoranti Borghese, domani si va sul Conero
il 13.05.2020 alle 08:28
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 20.02.2020 alle 20:41