E' solo a causa degli innumerevoli eventi importanti che non sono riuscita a segnalarvi l'interessantissimo appuntamento organizzato da una delle più fornite enoteche della Toscana -"Vinoteca al Chianti" - posta sulla Via Cassia all'uscita di Firenze verso Siena, gestita dal giovane Andrea Formigli, figlio d'arte del famoso Silvano (Selezione Fattorie).
E' quindi con un'immeritato ritardo che porto alla vostra attenzione questa seconda edizione di "Cento vini d'Italia" organizzata nel parco del "Relais Certosa Hotel", sotto lo sguardo protettivo di uno dei monumenti sacri più lucenti della provincia di Firenze - il convento della Certosa.
L'appuntamento è riuscito a ….centrare l'obiettivo, quello appunto di far conoscere agli attuali e futuri clienti dell'enoteca, una selezione di vini provenienti da tutte le regioni italiane che genealogicamente condividono l'utilizzo di interessantissimi e spesso sconosciuti vitigni autoctoni.
Sono stati presentati oltre 150 vini, per la maggior parte non barricati, ovvero, così come pensato dagli organizzatori, una procedura che riesce ad esaltare al massimo le caratteristiche del vitigno e della zona di produzione. Come tutte le iniziative, anche questa ha avuto i suoi sostenitori e i suoi critici, fedeli invece al pensiero che alcuni vitigni per dare davvero meglio di se hanno bisogno di un costante invecchiamento nel legno.
In realta...il vino è buono...quando è buono, cosi come ha dimostrato e la presenza alla manifestazione della "TOP TWENTY", cioe una bella selezione formata da 20 vini "speciali" tra cui vale la pena nominarne alcuni di quelli che mi sono piaciuti di più, accompagnati dai prezzi proposti dalla "Vinoteca al Chianti":
Al primo posto - in virtù della sua particolarità - c'è:
"Kurni" IGT 2001 Oasi degli Angeli, alcool 14,5 % (52,50 euro) - un curatissimo Montepulciano delle Marche, molto concentrato, sotto tutti gli aspetti e quasi "amabile";
Al posto d'onore - per le belle promesse e il giusto rispetto della tradizione piemontese - c'è:
Barolo DOCG 1999 "Le Rocche del Falletto di Serralunga" di Bruno Giacosa, alcool 13% (89,30 euro);
Al terzo posto - per la sua piacevolezza - c'è:
"Patriglione" IGT Salento 1997 di Taurino, alcool 15% (30,50 euro): un Negroamaro 90% e Malvasia Nera 10% - forte ma equilibrato con una persistenza gustativa notevole;
Al quarto - per il giusto rapporto qualita/prezzo - c'è:
Sagrantino di Montefalco DOCG 1999 Colpetrone (29,20 euro) - un Sagrantino con il profumo accativante, fresco e tannico;
Al quinto - per la sua finezza - c'è:
Valpolicella Superiore DOC 1999 di Dal Forno, alcool 14,5 (57,50 euro).
Al sesto - per la sua sorprendente freschezza - c'è:
Aglianico del Vulture DOC 1999 Basilisco, alcool 14,5% (23,30 euro): un Aglianico di profumo quasi appasito ma di un gusto freschissimo;
Della "TOP TWENTY", oltre ad alcuni grandi rossi, facevano parte anche 5 vini bianchi, tra cui spiccava la delizia della Ribolla Gialla DOC 2000 di Radikon (alcool 12%; 30,30 euro) che con il suo sapore deciso mi richiamava immediatamente al palato ....un bel risotto ai funghi freschi. Un altro bianco interessante, molto "concreto" nel sapore e nella presenza di alcool (14,5%) si è rivelato il Gewutztraminer DOC "Nussbaumer" 2002 di Termeno. (19,40 euro).
I vini presenti nella "Top Twenty" sono stati quasi tutti di ottima qualità e sembra che la loro unica "zona d'ombra" sia rappresentata dal loro prezzo, non proprio...da tutti i giorni. Per fortuna esistono tanti bei vini che appartengono alla categoria un pò piu economica. Parecchi di loro, essendo prodotti con vitigni autoctoni, hanno una personalità notevole, così da superare anche alcuni grandi vini "altolocati": un'importante risorsa su cui questi piccoli vitigni possono sicuramente impostare il loro futuro, che poi coincide con quello della viticoltura italiana sempre piu minacciata dai "nuovi arrivati" dalle piu impensabili parti del mondo.
Nella sezione dei VINI BIANCHI (circa 40 etichette) ho scelto:
PIEMONTE (alcuni vitigni autoctoni bianchi presenti: Favorita, Arneis, Erbaluce di Caluso, Cortese)
Favorita delle Langhe DOC 2003 di Cascina Galletto (7,50 euro);
Timorasso Derthona Colli Tortonesi del Il Viatico (23,30 euro);
TRENTINO - ALTO ADIGE ( Moscato giallo, Traminer aromatico, Kerner)
Moscato Giallo DOC 2003 (7,40 euro) e Gewurztraminer DOC 2003 (9,70 euro) di Cantina di Termeno;
FRIULI VENEZIA GIULIA (Tokai, Verduzzo, Malvasia, Ribolla, Ribolla gialla)
COF Bianco DOC 2000 di Giovanni (14,70 euro);
VENETO ( Garganega )
Soave Classico DOC Superiore "Ca Visco" 2003 di Coffele (9,50 euro);
EMILIA ROMAGNA (Pignoletto, Albana)
Pignoletto Colli d'Imola DOC 2003 di Fattoria Monticini Rosso (5 euro);
TOSCANA (Vermentino)
Bianco Toscana IGT "Alighino" Vermentino 2003 di Villa Caprareccia (8,20 euro);
CAMPANIA (Fiano, Falanghina, Biancolella, Greco di Tufo)
Falanghina del Sannio DOC "Vigna le Ginestre" 2003 di De Lucia Carlo (8,20 euro);
Greco di Tufo DOC 2003 di Torricino (9,50 euro);
SICILIA (Inzolia, Cataratto, Zibibbo, Carricante)
Bianco Sicilia IGT "Cubia" 2002 di Cusumano (15,50 euro);
Bianco di Fenech Salina IGT 2003 di Fenech (12,40 euro);
Bianco Sicilia IGT "Gadi" 2003 ( 15,20 euro) e Moscato di Pantelleria DOC 2001 (15,90 euro) di Salvatore Murana.
I VINI ROSSI
Presenti in ampia scelta (circa 80 etichette), appartenevano a vari e variopinti vitigni autoctoni e, anche se la qualità di alcuni lasciava un pò a desiderare, come del resto anche per i bianchi (specialmente se si trattava dei vitigni rari e difficili e perciò non alcora ben "lavorati"), si evidenziavano vini complessivamente molto validi (compreso il rapporto qualita/prezzo) e soprattutto molto caratteristici.
C'erano vini di tutte le regioni, giusta l'appropriata denominazione della manifestazione "Cento vini d'Italia", di cui vi do un priviligiato elenco, fatto di qualità...e prezzo:
PIEMONTE (alcuni vitigni autoctoni rossi presenti: Dolcetto, Freisa, Grignolino, Nebbiolo):
Barbaresco DOCG 1999 di Fiorenzo Nada (33,50 euro).
LOMBARDIA (Chiavennasca):
Valtellina Superiore DOCG "Inferno" 2000 di Sertoli Salis.(12,80 euro).
FRIULI VENEZIA GIULIA (Tazzelenghe, Malvasia istriana, Schioppettino, Refosco):
Tazzelenghe IGT 1999 di Dorigo (26,30 euro).
UMBRIA (Sagrantino):
Sagrantino di Montefalco DOCG "Collepiano" 1998 di Arnaldo Caprai - Tenuta Val di Maggio (32,90 euro).
MARCHE (Lacrima di Morro, Montepulciano, Sangiovese, Vernaccia di Serrapetrona):
Lacrima di Morro d'Alba DOC "Sel. Rubbiano" 2000 di Giusti (19 euro);
Vernaccia di Serrapetrona DOC "Pianetta" 1999 di Antico Terreno Ottavi (20,40 euro).
CAMPANIA (Aglianico, Primitivo, Pallagrello rosso, Casavecchia):
Primitivo Falerno del Massico DOC 2001 di Michele Moio (12,90 euro);
"Casavecchia" IGT Terre del Volturno 2000 di Vestini Campagnano (22,50 euro).
PUGLIA (Uva di Troia, Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera):
"Guado San Leo" IGT Daunia 2001 di D'Alfonso del Sordo (27,70 euro).
CALABRIA (Gaglioppo, Magliocco):
Savuto DOC 2001 di Giovanbattista Odoardi (10 euro).
Al dessert è stata accompagnata un'interessante selezione di vini - apostrofati non sempre correttamente - come dolci (circa 25 etichette), che si sono distinti per la loro spiccata personalità e di cui vi presento i miei prediletti:
TRENTINO (alcuni vitigni autoctoni presenti:traminer aromatico, Moscato rosa e Moscato giallo):
Moscato Rosa - Alto Adige DOC 1998 di Castel Sallegg (35,80 euro);
"Aronesse" Passito 2001 di Nalles&Magre' (24,60 euro).
FRIULI VENEZIA GIULIA
COF Picolit DOC 2001 (33,50 euro) e COF Ramandolo DOC 2002 (12,50 euro) di Ronco Vieri.
VENETO
Recioto della Valpolicella Classico DOC 2001 di Villa Spinosa (18,50 euro)
LIGURIA
Sciacchetra' Cinqueterre DOC 2000 di Giumin (37 euro).
TOSCANA
Aleatico "Il Matto delle Giuncaie" 1999 di Massavecchia (20,90 euro)
Oltre al vino sono stati presentati anche buonissimi extra-vergine, in rappresentanza di tutta la produzione italiana ed in onore ai variopinti profumi regionali, tra cui una decina di toscani a base delle tipiche da li cultivar moraiolo, frantoio e leccino, qualche olio ligure (della taggiasca), veneto (del nostrano, leccino, faverol e grignan), abruzzese ( del gentile di chieti, dritta e leccino), pugliese (della ogliarola o cima di bitonto), calabrese (carolea), siciliano (della moresca, verdese e biancolilla), sardo (della bosana) e dalle Marche (del leccino, maurino e frantoio). Le degustazioni dei vini e degli oli erano abbinati ad assagi di ottimi prodotti alimentari tra cui i tipici biscotti toscani Cantucci di Prato alla mandorla ed al cioccolato dell' Antico Forno Santi di Cantagallo - i dolci Panforte, i Riccarelli e altri golosi biscotti della Pasticceria Marabissi di Chianciano Terme - i salumi toscani di Zummo di Agliana, ottimi con un bicchiere di vino rosso e la fetta di pane pate' e sottoli toscani (Tenuta Cantagallo di Carmignano) e siciliani (Nicotra di Buccheri).
Questo bell'incontro enologico, è stato servito, come sempre accade in Toscana, da uno staff di veri professionisti del settore dove, insieme ai gentilissimi padroni di casa Silvano e Andrea Formigli ha lavorato una rappresentanza di ottimi sommelier della Toscana, oltre all'impagabile contributo fornito dal livornese Riccardo Margheri, preparatissimo e sempre pronto ad aiutare con i suoi preziosi consigli.
La manifestazione, nata e pensata per offrire un'ampia visuale sui vini autoctoni italiani è stata realizzata in maniera esemplare, con un modesto contributo personale di ogni singolo partecipante (il costo del tiket d'ingresso di 10 euro si è rivelato irrisorio in confronto alla qualità, quantità e cortesia ricevutà in cambio), al contrario di quanto spesso avviene nelle manifestazioni organizzate da Enti pubblici che hanno a disposizione ben altri mezzi e possibilità economiche e di personale. Insomma un bell'esempio di... riuscito connubio... tra la pura attività commerciale (tutti vini presenti erano acquistabili nella vicina enoteca), l'educazione e l'informazione enologica ed enogastronomica.
Salve a tutti, permettete,che mi presenti nel modo piuttosto tradizionale. Sono nata a Poznan' in Polonia nel 1970. Nel ormai lontanissimo passato ho...
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