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Wine Trotter

I Pisani più schietti e Grandi Cru della Costa Toscana, report

di Kate Maciejewska Serra

MappaArticolo georeferenziato

I Pisani, schietti come il loro vino, ma purtroppo piuttosto in discordia tra loro. Quest'aria si poteva respirare assistendo alla nona edizione della mostra PISA VINI affiancata al concorso enologico "I Pisani più Schietti" svoltasi alla fine di novembre dello scorso anno (affiancata, per la prima volta, dalla quinta edizione della mostra PISA OLIO). Quest'ultima, finora ridotta quasi ad un mercatino locale dell'olio allestito lungo le strade del centro storico di Pisa, ha ricavato un enorme vantaggio dal fatto di essere presentata insieme alla mostra dei vini. Un esempio da seguire per i produttori vitivinicoli che troppo spesso considerano i loro olii poco interessanti per un pubblico di appassionati del vino, riducendo così le possibilità di promozione di questo validissimo prodotto, finora davvero troppo sottovalutato dai produttori stessi. La mostra dell'olio pisano è stata anche un'occasione per promuovere suggestive e ricche testimonianze storiche: la strada dell'Olio Monti Pisani, che riunisce i comuni di Buti, Calci, S.Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano (www.stradaolio.it).

Entrambe le mostre si sono svolte quest'anno nella vecchia Stazione Leopolda di Pisa, recentemente ristrutturata, una location funzionale e rappresentativa, anche se non particolarmente bella rispetto al precedente ex Convento Santa Croce, in Fossabanda, a Pisa. Ma, come tutti sappiamo non si può pretendere "la botte piena e la moglie ubriaca". Alla mostra hanno partecipato ben 57 aziende vitivinicole, 46 aziende dell'olio e 20 aziende dei prodotti tipici, tra i quali la nuova stella del firmamento cioccolattiero toscano, l'azienda di SIMONE DE CASTRO di Ponsacco (www.simonedecastro.com), tanto cara a tutti golosi come me.

Tanti giornalisti e visitatori presenti quest'anno hanno notato alcuni punti deboli: il disaccordo tra i vari enti responsabili per la promozione e svolgimento sia della mostra sia del concorso enologico "I Pisani più Schietti". Peccato che il territorio, così promettente da punto di vista enologico, basta guardare la stupenda zona dei vini Montescudaio DOC, abbia così tante difficoltà a mettersi d'accordo nella valorizzazione dei suoi sempre più validi vini. A proposito… I vincitori del concorso "I Pisani più Schietti", dopo la mostra PISA VINI, sono stati annunciati con l'enorme ritardo di più di un mese. La giuria, riunitasi a metà novembre, alla quale ho avuto il piacere di partecipare, ha avuto non poche difficoltà logistiche. Inoltre ho notato la mancanza di alcuni validi produttori del territorio pisano che, per motivi a noi sconosciuti, non hanno mandato i campioni dei loro vini alla giuria. Quest'anno, rispetto a due anni fa, quando ho partecipato alla giuria del concorso, ho notato con piacere un significativ innalzamento del livello qualitativo dei vini proposti, con meno difetti ed alcune punte di alta qualità.


Ecco i premi delle singole categorie consegnati il 10 di febbraio alle aziende vincitrici:

CHIANTI COLLINE PISANE DOCG
- Chianti DOCG 2003 di FATTORIA UCCELLIERA, Fauglia (PI), www.uccelliera.com;

MONTESCUDAIO ROSSO DOC
- Montescudaio DOC 2004 di FONTEMORSI, Montescudaio (PI);

IGT TOSCANA
- "Marvia" 2003 di PODERE PANTA REI, Terricciola (PI);

BIANCHI
- "Annica" 2004 di COSIMO MARIA MASINI, San Miniato (PI), www.cosimomariamasini.it;

VIN SANTO
- Montescudaio Vinsanto 2000 di FATTORIA SORBAIANO, Montecatini (PI), www.fattoriasorbaiano.it.


Oltre ai vini vincitori, durante la mostra ho notato molto positivamente i vini:

- Chianti DOCG 2003 di AZIENDA AGRICOLA SORELLE PALAZZI, Morrona-Terricciola (PI);
- Montescudaio DOC "Campordigno" 2003 di MARCHESI GINORI LISCI di Lajatico (PI);
- Montescudaio DOC "Gobbo ai Pianacci" 2001 di POGGIO GAGLIARDO, Montescudaio (PI);
- Toscana IGT "Nicole" 2003 di COSIMO MARIA MASINI, San Miniato (PI).


Durante la manifestazione si sono svolte alcune degustazioni di vini ed olii pisani, e dopo di ciò ho scelto di partecipare ad un'interessante presentazione, curata da FISAR, dei "Vini della futura DOC Terre di Pisa". Il protagonista della nuova DOC, attualmente nella molto discussa fase di costruzione, sarà senza dubbio il tradizionale Sangiovese su quale si stanno attualmente puntando tutti gli sforzi a livello regionale. Le più grandi polemiche intorno a questo nobile vitigno toscano nascono dal fatto che può essere "trattato" nelle due maniere opposte, dando i vini sia tradizionali, sia estremamente moderni. È un vero dilemma che purtroppo non può essere risolto con i compromessi. Perciò nel futuro dovremmo sforzarci sempre di più a specificare se abbiamo a che fare con un Sangiovese tradizionale o moderno, a prescindere dal suo livello qualitativo.

A proposito, ho sentito molto spesso delle frasi tipo "è un vero Sangiovese" per descrivere un vino dell'impronta più tradizionale e non lo trovo molto corretto. Anche perché le verità assolute non fanno più parte della nostra cultura moderna, fortemente marcata da un pluralismo multiculturale, dove i canoni sono molti e anche estremamente diversificati tra loro. Come appunto nel nostro piccolo mondo del vino.

Durante la degustazione "Vini della futura DOC Terre di Pisa" sono stati presentati sei vini della categoria IGT; ecco la loro piccola classifica che ho creato, come al solito, seguendo le mie preferenze estremamente personali che, questa volta, corrispondevano grosso modo all'ordine proposto dagli organizzatori:

1. Rosso IGT Toscana 2004 di BELENZI; alcol 13 %; Sangiovese e Ciliegiolo; un "caldo" Sangiovese ammorbidito da Ciliegiolo con un intenso profumo di ciliegia matura e un sapore abbastanza complesso e persistente; un vino più completo ed equilibrato degi altri;

2. Rosso IGT Toscana "Eccellenza" 2004 di VOLPI; Sangiovese e Cabernet Sauvignon; vino con un intrigante profumo di prugna secca non molto dolce e sapore secco ed erbaceo; un ottimo vino da pasto toscano;

3. Rosso IGT Toscana "Guadipiani" 2003 di FONTEMORSI; alcol 14,5%; Sangiovese 70%, Merlot 30%; 8 mesi in barrique e 6 mesi in bottiglia; una "materia prima" eccellente per un grande vino; già piacevolmente morbido, caldo e persistente; in linea con altri vini di questa giovanissima azienda di Laura Berlucchi come il Montescudaio Rosso DOC "Spazzavento" e un sorprendentemente complesso "Rosato di Fontemorsi" di Sangiovese, Malvasia rossa e Canaiolo " assaggiati da me durante la manifestazione pisana;

4. Rosso IGT Toscana "Viceré" 2003 di GIMONDA; alcol 13,5%; Sangiovese 95%, Colorino 5%; un piacevole e moderno Sangiovese "femminile" con un intenso profumo di viola e iris ma purtroppo solo con media struttura e persistenza;

5. Rosso IGT Toscana "Messere" 2000 di GINI; alcol 13,5%; Sangiovese 60%, Cabernet Sauvignon 30%, Merlot 10%;

6. Rosso IGT Toscana "Marvia" 2003 di PODERE PANTA REI; alcol 13,5%; Sangiovese, Ciliegiolo e Colorino.


Degustazione Grandi Cru della Costa Toscana

Come ogni anno l'"Associazione Grandi Cru della Costa Toscana" ha scelto PISA VINI per presentare i vini delle sue 70 aziende aderenti provenienti dalle province di Massa, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto.
Ai numerosi giornalisti del settore presenti a Pisa è stata proposta quest'anno la degustazione intitolata "I nostri vini …più cari", una sorte di provocazione dopo la simile degustazione di un anno fa, che vedeva protagonisti "I vini quotidiani della costa Toscana". Come per affermare che questo ricchissimo territorio della Toscana è in grado di offrire prodotti per tutti i gusti…e soprattutto per tutte le tasche. Durante la degustazione abbiamo avuto un'irripetibile occasione di assaggiare 16 grandi vini dell'annata 2001 e devo affermare che si trattava di vini ad un altissimo livello qualitativo.

Non per caso in alcune degustazioni precedenti hanno "retto" molto bene anche i confronti con dei famosi crus francesi, fino a poco tempo fa un irraggiungibile punto di riferimento per i vini italiani. Tanti di noi sono rimasti deliziati dall'intramontabile fascino della mitica "Sassicaia" di TENUTA SAN GUIDO …ma i miei vini "più cari" sono stati :

1. Toscana IGT "Nambrot" 2001 di TENUTA DI GHIZZANO, Ghizzano di Piccioli (PI); www.tenutadighizzano.com; Merlot 70%, Cabernet Sauvignon 20% e Petit Verdot 100%; prezzo in enoteca 36 Euro;

2. Toscana IGT "Arnione" 2001 di CAMPO ALLA SUGHERA, Bolgheri (LI); www.campoallasughera.com; Cabernet Sauvignon 50%, Merlot 40% e Petit Verdot 10%; prezzo in enoteca 30 Euro;

3. Val di Cornia Suvreto DOC "I'Rennero" 2001 di GUALDO DEL RE, Suvereto (LI); www.gualdodelre.it; Merlot 100%; prezzo in enoteca 48 Euro;

… tre vini che mi hanno conquistato con il perfetto mix, caro ad ogni donna, di "gentilezza e determinazione".

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Salve a tutti, permettete,che mi presenti nel modo piuttosto tradizionale. Sono nata a Poznan' in Polonia nel 1970. Nel ormai lontanissimo passato ho...

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