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Curarsi con l'uva, di Maria Stefania Bardi Tesi

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Curarsi con l'uva

di Maria Stefania Bardi Tesi

Durante il metabolismo l'uva produce un residuo alcalino capace di modificare la reazione dell'urina - particolare solo dell'uva e non di altra frutta.
Tale residuo neutralizzatore dell'intossicazione dell'organismo si trova fra la buccia degli acini e la polpa.
La cura dell'uva - esisteva già ed era estremamente raccomandata nel secolo scorso, soprattutto in Inghilterra. Perciò molti inglesi si recavano in "villeggiatura" in Francia e in Italia., dove potevano effettuare tale dieta direttamente nei vigneti.

Fino a qualche decennio fa, la cura dell'uva era un trattamento popolare in voga specialmente in Francia, Svizzera, Tirolo. La cura dell'uva svolge una vera e propria disintossicazione nell'organismo; può essere eventualmente combinata con altre diete oppure seguita senza l'assunzione di altri alimenti.

1. digiuno iniziale di 24 o 36 ore (1,5-2 litri circa d'acqua);
2. alimentazione a base di sola uva per 4-5 giorni;
3. ripresa progressiva della normale alimentazione.

L'uva può essere mangiata con intervalli di due ore, dalle otto del mattino alle venti di sera.
Quantità minima 500 grammi, e massima di 2 Kg.
Ippocrate, consigliava: "che l'alimento sia la tua sola medicina"-

La vite attraverso la decozione delle foglie svolge anche funzione tonica dei vasi sanguigni e capillari, nonché di regolatore della circolazione sanguigna. Perciò è indicata per: varici, emorroidi, disfunzioni circolatorie in genere. Decozione - soluzione ottenuta partendo dall'immersione della pianta in un recipiente di acqua fredda, fatta poi bollire da 2 a 15 minuti (la scorza e le radici, chiaramente, dovranno bollire più a lungo degli steli).

L'uva può essere usata anche come un eccellente emolliente per labbra secche e/o screpolate. Semplicemente passando su di esse un chicco di uva tagliato a metà. Non solo, frullando chicchi e semi si ottiene un ottimo tonico nutriente che passato sul viso e sul collo leviga e rassoda la pelle.

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