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Propoli, un toccasana per tutti!

di Pier Luigi Nanni

Propoli è il miracoloso prodotto delle api che possiede innumerevoli proprietà terapeutiche quali antisettico, antivirale, cicatrizzante e tante altre ancora e basta sapere quando usarlo ma soprattutto come. Ancora una volta, e come sempre, Albert Einstein aveva ragione anche quando decise di occuparsi di api, scrivendo che “ … se si estinguessero, all’uomo resterebbero al massimo quattro anni di vita … “. Valutazione catastrofica ma che oggigiorno si è confermata veritiera in quanto avvalorata dalla moderna scienza. La propoli, dal greco pro-polis, cioè “davanti alla città”, termine usato sia da Aristotele, IV° sec aC, che da Plinio il Vecchio, I° sec dC, per indicare questa particolare resina usata dalle api per difendere l’alveare, la loro città appunto.

Sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante che successivamente elaborano aggiungendo cera, polline ed enzimi prodotti dal loro stesso organismo, che utilizzano come materiale da costruzione, isolante e rivestimento protettivo per tutte le superfici interne dell’alveare: per chiudere le piccole fessure nelle pareti interne delle celle dove depongono le uova e rivestire, mummificandoli, i cadaveri di animali uccisi all’interno dell’alveare stesso. Proprio per tali e uniche particolari proprietà si è rivelato un validissimo aiuto terapeutico per noi esseri umani: definire tutto ciò fantastico, è alquanto limitato e riduttivo!

La propoli è costituita essenzialmente da composti aromatici e fenolici, uniti a molte altre sostanze quali aminoacidi, vitamine, acidi grassi, terpeni, sali minerali e tanto altro ancora, la cui percentuale varia in base alle stagioni e al tipo di vegetazione a cui sono esposte le api che lo producono. Questa eterogeneità ed estrema variabilità nella composizione della propoli, rappresenta una delle maggiori difficoltà dal punto di vista clinico, poiché rende difficoltosa ogni seria sperimentazione.

I primi ricercatori che analizzarono la propoli suddivisero i principali costituenti in base alla loro solubilità in alcol etilico ed etere di petrolio. Secondo tali analisi, la propoli risulterebbe costituita da:

- 50-55% di resine e balsami;
- 25-35% di cera;
- 5-10% di sostanze volatili, di cui lo 0,5% di oli essenziali;
- 5% di polline;
- 5% di vari elementi organici quali flavonoidi e vitamine del gruppo B, C ed E.

A causa dell’estrema variabilità dell’intrinseca composizione chimica, la propoli può presentarsi in svariate forme fisiche di cui il colore, l’aroma e il sapore cambiano anche sensibilmente. A seconda delle fonti di raccolta, il colore della propoli varia dal giallo-verdolino, causa prevalenza di conifere, a rossastro, prevalenza di pioppi, fino a quasi nero, prevalenza di betulle, con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori appena enunciati. Inoltre, anche il profumo e il sapore cambiano a seconda delle numerose sostanze resinose presenti. La consistenza invece dipende esclusivamente dalla temperatura: se a freddo è dura e friabile, mentre diventa duttile appena la si manipola e la malleabilità aumenta man mano che la temperatura si avvicina a 30 °C; a temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa, mentre a 65-70 °C fonde.


Proprietà terapeutiche della propoli

Le molteplici proprietà terapeutiche naturali della propoli erano già note agli egizi, che la usavano per mummificazione, ma che nei libri di storia era semplicemente chiamata “resina”. Utilizzata anche dai maestri liutai, Stradivari in primis, come vernice per i loro preziosi e unici strumenti musicali. Solo in seguito è stata sviluppata la disciplina dell’apiterapia, medicina alternativa che sfrutta la produzione delle api, appunto, a scopi curativi. Tra le azioni più note e sfruttate della propoli troviamo:

- Antimicrobica, antifungina
Una delle peculiarità è la ricchezza di flavonoidi, che le conferiscono gran parte delle sue proprietà antimicrobiche. I flavonoidi sono pigmenti vegetali la cui funzione nelle piante è ancora poco nota, ma che con molta probabilità, svolgono una duplice azione di protezione e di stimolo di fondamentali funzioni metaboliche. Inoltre, si trovano anche altre sostanze dalle spiccate proprietà antimicrobiche quali gli acidi benzoico e ferulico e alcuni esteri dell’acido caffeico e lo xanterolo dotati di attività antifungina.

- Antibatterica
Capacità di inibire lo sviluppo di vari ceppi batterici.

- Antivirale
Svolge un’azione di inibizione nei confronti di vari ceppi di herpes, il corona virus e circa dieci tipologie di infezioni virali.

- Cicatrizzante
Impiegata sin dai tempi antichi come unguento cicatrizzante grazie alla notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe.; si usa per curare le punture degli insetti.

- Immunostimolante
Alcuni specifici studi hanno posto in evidenza che potenzierebbero l’azione dei vaccini.

- Vasoprotettiva
Sempre tramite i flavonoidi, la propoli svilupperebbe un’azione di prevenzione della permeabilità e fragilità capillare.

- Antiossidante
I fenoli presenti aiutano anche la conservazione degli alimenti che, se assunta per via interna, migliora la secrezione gastrica con effetti diuretici, favorendo l’assimilazione della vitamina C e ottimo ossidante e attivante dei complessi enzimatici.

I prodotti a disposizione per curarsi con la propoli, non solo è possibile, ma anche efficace e semplice in quanto in commercio sono disponibili preparati e dispositivi medici. Le preparazioni più utilizzate sono l’estratto idroalcolico o tintura ; l’estratto secco sotto forma di capsule; tavolette masticabili o pastiglie; spray nasali o per la gola; sciroppi, lozioni, creme e anche stick per le labbra e addirittura chewinggum. Questi preparati sono utilizzati in dosi e tempi di somministrazione che variano a seconda della composizione e dello scopo, pertanto un’ottima tintura dovrebbe contenere almeno dal 50 al 70% di propoli.

I disturbi maggiormente trattati con la propoli sono le malattie laringoiatriche [infiammazioni di bocca e gola, raffreddori, sinusiti e otiti]; delle vie respiratorie [riniti, bronchiti, tonsilliti, laringiti e faringiti]; dell’apparato urogenitale [cistiti, infiammazioni e nefriti] e dermatologiche quali psoriasi, herpes, acne e ustioni.

Questo semplice, apparentemente, prodigio che le api ci mettono a disposizione, ci deve far meditare e porci una semplice domanda: perché non ci curiamo con quanto la natura ci dona, invece di utilizzare sempre prodotti di sintesi che immancabilmente possono procurarci altre conseguenze? Forse perché l’essere umano è sempre alla ricerca del più facile e semplice, ma soprattutto non si guarda attorno e innegabilmente non si sofferma sulla natura che ci circonda.

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