Lo spunto mi è venuto da una scena di un vecchio film con Alberto Sordi ‘’La più bella serata della mia vita’’. Si eseguiva un curioso rituale su uno spiedo di pernici. Lo strumento usato era di metallo a forma di corno, sorretto da un’asta e che veniva chiamato appunto il corno del diavolo. La sommità del corno ardeva e colava un grasso che andava ad aromatizzare le pernici in cottura. L’ho riprodotto in cucina, so come si fa, come si usa. Ho cercato e indagato. Ma non ho trovato nulla sulla sua origine, il suo passato, la sua collocazione storica. C’è qualcuno che mi può dare qualche indicazione?
Quaglie allo spiedo con polenta e Corno del Diavolo
X6
Quaglie 12
Burro
Prosciutto cotto
Rosmarino aghi
Pepe nero
Quaglie: strinare sul fuoco, spiumare i residui, controllare l’ interno, lavarle e asciugarle. Tritare il prosciutto e impastarlo con burro, pepe e rosmarino. Farcire le quaglie. Imbrigliarle e disporle sullo spiedo. Cuocerle allo spiedo per circa 40minuti. A fine cottura il ‘’rituale del corno del diavolo’’
Corno del Diavolo
Strutto o burro
Erba aromatica ( timo)
Carta forno
Impastare lo strutto con erba aromatica, spalmarlo adeguatamente in una sac a poche fatta con carta forno. Incendiare la punta e colare sulla selvaggina. Si usa per selvaggina da piuma allo spiedo.
Sac a poche
Il mio nome è Enrico Tournier , prima cuoco per hobby, poi chef per professione. Ho sempre coltivato un certo interesse per la cucina, ma solo...
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