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La regina delle erbe: il basilico, di Linda Dell'Amico

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L'alterego del cibo

La regina delle erbe: il basilico

di Linda Dell'Amico

Plinio il Vecchio lo cita nei suoi testi come pianta dalle capacità afrodisiache, il basilico è conosciuto fin dall'antichità oltre che per il suo aroma anche per le sue proprietà medicinali. Nel linguaggio dei fiori il basilico ha diversi significati, innanzitutto al basilico da sempre, in Occidente si è attribuito un simbolismo erotico, legato alla proprietà di favorire il concepimento. I suoi rami fioriti messi dentro un vaso in una stanza porterebbero l'armonia e la pace famigliare. Ma il basilico si contraddistingue anche, e forse soprattutto, per le curiose credenze che lo trovano da sempre protagonista.

Fra le tante forse non tutti sanno che sia Greci che Romani erano convintissimi che per far crescere una sana piantina di basilico fosse necessario seminarla accompagnando l'operazione con insulti e maledizioni, mentre nel Medioevo per poterlo raccogliere si doveva prima purificare la mano destra lavandola a tre fonti diverse per tre volte, e poi adoperare un ramo di quercia. Il tutto indossando rigorosamente candidi abiti di lino. In alcune miniature dei manoscritti dell'epoca il basilico è rappresentato come il simbolo dell'odio.

In india è pochissimo utilizzato in cucina e viene coltivato un tipo particolare chiamato TULSI O TULASI (che è l'Ocimum sanctum = basilico santo) che vuol dire "incomparabile" del quale gli Indù hanno molto rispetto. E' considerata infatti una pianta sacra nella quale viene identificata Lakshmi, sposa di Vishnù, dea della bellezza e dell'armonia che viene invocata per proteggere il corpo ma soprattutto per concedere figli a chi li desidera. Inoltre si crede che apra le porte dei cieli e per questo motivo ad una persona morente si pone una foglia di basilico sul petto e dopo la morte si lava la testa con acqua contenente semi di lino e basilico.

E' molto utilizzato nella medicina ayurveda come un elisir di lunga vita ed utilizzato per numerose patologie. Ma il basilico ha anche un significato più nefasto, infatti ad esempio nell'isola di Creta è simbolo di lutto. Questa credenza è legata sia ai canti popolari e confermata anche dal Boccaccio che racconta nel Decameron nella novella V della IV giornata la storia di Lisabetta da Messina e della sua pianta di basilico.

La storia narra della giovane Lisabetta, nubile, che viveva con i suoi tre ricchi fratelli mercanti. per i quali lavorava Lorenzo, un giovane di bell'aspetto. Lorenzo e Lisabetta si innamorarono ma l'amore era tenuto segreto perchè i fratelli di Lisabetta non avrebbero approvato la relazione della sorella con un garzone. Una notte però uno dei fratelli scoprì Lisabetta mentre si recava dal suo amato e così d'accordo con gli altri fratelli, per salvare l'onore della famiglia, decisero di uccidere Lorenzo e così fecero. Lisabetta, non trovando più Lorenzo, iniziò a chiedere che fine avesse fatto ma nessuno gli sapeva dire nulla, eccetto i fratelli che continuavano a ripeterle che era fuori per delle commissioni. Una notte a Lisabetta mentre piangeva affranta dal dolore, gli apparve in sogno Lorenzo che le rivelò il posto dove era sepolto. Lisabetta l'indomani si recò sul posto e trovò il corpo del suo amato e allora gli staccò la testa con un coltello e di nascosto la portò in casa e la mise in un vaso di basilico che annaffiava con le sue lacrime e così cresceva rigogliosa. I fratelli, appreso dai vicini che la sorella passava tutto il giorno a curare il basilico, glielo sottrassero e così scoprirono la testa di Lorenzo. Nel timore di essere scoperti, seppellirono la testa e si trasferirono lontano. Lisabetta, privata della sua preziosa reliquia alla fine morì di dolore.

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Linda Dell'Amico, laureata nel 1999 a Genova in Scienze dell'educazione, con esperienza biennale nel settore psichiatrico. Attualmente Responsabile...

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