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Pioggia blu, prelibata wisteria: il glicine, di Linda Dell'Amico

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L'alterego del cibo

Pioggia blu, prelibata wisteria: il glicine

di Linda Dell'Amico

Nella nostra più verde vallata da angeli buoni abitata, un grazioso palazzo una volta, un raro e radioso palazzo, ergeva la fronte nel regno del monarca Pensiero, là s’innalzava! Mai spiegò serafino le ali su dimora d’uguale bellezza!
(Edgar Allan Poe)

A mio figlio Samuel.


Il nome scientifico è wisteria, detto comunemente glicine in onore del grande antropologo Kaspar Wistar. I tedeschi ne hanno coniato uno nuovo molto bello 'Blauregen' che significa 'Pioggia blu' e quindi siamo ritornati quasi all'origine, poichè i cinesi il glicine lo chiamano Zi Teng che significa 'Vite blu'. Il primo glicine arrivò in Europa nel 1816, a portarlo fu il capitano inglese Welbank che una sera di maggio del 1816 si trovò a cena da un ricco commerciante di Guangzhou (Canton) dove la cena si svolse sotto una pergola di glicine in fiore.

Il Glicine cresce nella costa orientale degli Stati Uniti soltanto un secolo dopo, però, quando dall'Oriente, e più precisamente dalla Cina e dal Giappone, arrivarono le splendide varietà asiatiche, il Glicine cominciò ad essere veramente apprezzato dagli Europei. Per i cinesi ed i giapponesi il Glicine rappresenta l'amicizia, tenera e reciproca; si narra, infatti, che gli Imperatori giapponesi, durante i lunghi viaggi di rappresentanza, portassero con sé bonsai di glicine; quando giungevano in luoghi stranieri si facevano precedere dagli uomini del seguito, che sostenevano alberelli di Glicine fiorito, al fine di rendere note le proprie intenzioni, amichevoli e di riguardo, per gli abitanti di quelle terre.
Il significato che il dono del Glicine ha conservato è quello di segno di disponibilità ed anche prova di amicizia. Il profumo del glicine ricorda i cortili di un tempo e le sere d'estate e nella cucina del passato, i suoi fiori venivano usati come ingredienti di piatti a base di uova.

Una leggenda di origine piemontese narra di una giovine che faceva la pastorella di nome Glicine. Questa fanciulla era disperata per il suo aspetto fisico, si sentiva brutta. Un giorno, persa nella disperazione, pianse sola nel bel mezzo di un prato; ad un certo punto le sue lacrime si tramutarono in una meravigliosa pianta di Glicine con un'inebriante fioritura.

Questa pianta è il simbolo primaverile, la sensualità della giovinezza. E' considerata l'essenza astrale del segno dei pesci. Per le persone di questo segno sarebbe uno stimolo che riattiva il flusso delle idee. E' considerato un talismano contro le calamità, un filo magico che ispira le sensazioni più sublimi. Nel vocabolario dei fiori trasmette il messaggio di Riconoscenza o Amicizia. Ai Kew Gardens di Londra,c’è un esemplare di Glicine enorme e vecchissimo, molto spettacolare, ne vale la pena ammirarlo!

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Linda Dell'Amico, laureata nel 1999 a Genova in Scienze dell'educazione, con esperienza biennale nel settore psichiatrico. Attualmente Responsabile...

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